Corot, Rodin, Matisse: una pagina sconosciuta

Arte, Cultura & Società

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La cosiddetta  ‘Grande Eva’ incompiuta di Auguste Rodin (1840-1917) è une delle opere d’arte più note ed amate. L’artista, terminato l’’Adamo’ ordinatogli dallo Stato e il ‘San Giov. Battista’, preso da ‘furia’ operativa mise mano a differenti  iniziative, tra cui il ‘Bacio’, il ‘Pensatore’, la ‘Porta dell’Inferno’, alle centinaia di disegni e a quella che doveva essere una delle opere più sofferte e conosciute: l’’Eva’.

Cesidio Pignatelli, ormai suo modello di fiducia, gli presentò la ragazza, una ciociara che abitava nel medesimo casamento, a Montparnasse. Al primo attento esame, Rodin approvò la scelta: era Maria Antonia Amelia Apruzzese, aveva circa 18 anni verso il 1881-82: era bella come la Venere di Milo” scriverà un giornalista: è stata la prima modella dell’artista! Per il ‘Bacio’ già abbozzato, fece posare Pignatelli e Maria Antonia, il primo esemplare del celeberrimo capolavoro. E Maria Antonia subito dopo il ‘Bacio’ posò per un’opera per la quale è arduo trovare le parole idonee: ‘La donna accovacciata’ una rivoluzione nella storia dell’arte.

Il corpo nudo di Maria  Antonia Amelia sulla pedana era una continua ispirazione e nacque un altro capolavoro, il suo  ‘Torso’ noto come Torso d’Adele! E intanto venne il momento dell’Eva, il cui Adamo era già stato completato qualche anno prima. La modellazione dell’argilla iniziò nei primi mesi del 1884 sicuramente nello studio di Rue de l’Universitè,  al calore di una  stufa. Dopo  alcuni mesi ‘Eva’ iniziava a mostrarsi, quei gesti, quelle braccia, quel viso, quel corpo! Al momento  delle rifiniture, Rodin si avvide delle discrepanze tra argilla e modella e quindi modifiche e interventi vari: alla fine venne fuori l’arcano: la modella era incinta! Il reprobo era un allievo e Maria Antonia andò via con lui. La bibliografia cita un articolo di giornale: vi si legge che nell’estate 1884  il giornalista va a visitare  Rodin nel suo studio e lo trova molto depresso: l’artista gli racconta della modella  andata via  e dell’opera incompiuta e in un dettagliato articolo del dicembre 1884  descrive la disperazione e perfino le lacrime:  la modella era  “bella come la Venere di Milo”, quale complimento! non mancando di  notare che l’argilla nello studio era ancora coperta di panni bagnati per mantenerla plasmabile!

E nel febbraio 1885 veniva al mondo il frutto di Maria Antonia e del nobile pittore e scultore scozzese amatore e genitore!   

Anche gli ultimi anni furono per (1796-1875) nel segno della più grande operosità e del successo. Una delle sue modelle fu Agostina Segatori che ammiriamo nella ‘Donna ciociara con mandolino e tamburello’, nel ‘The Repose’ alla Galleria Naz. di Washington, nella ‘Bacchante by the Sea’ al MET di New York e nella ‘Nymphe’ del Museo di Ginevra, nella ‘Interrupted Reading’ a Chicago, nella ‘Dame en Bleu’ al Louvre e in altre opere. Nel 1872 crea un dipinto  che pure apre un nuovo spiraglio alla nota sensibilità dell’artista: la sua modella Agostina è incinta del pittore E.Dantan col quale convive.  Corot ritrae Agostina che indossa il suo bel costume ciociaro, è certamente l’ultima opera, delle circa undici, ad illustrare il costume ‘ciociaro’ classico. E Corot oltre a realizzare un‘opera di estrema rarità nell’ambito della storia dell’arte, una donna  incinta in posa, anche ora impone la sua presenza e partecipazione con un dettaglio unico in riferimento alla sterminata produzione di opere ciociare da parte degli artisti europei e cioè l’anello, al dito di Agostina! peraltro particolarmente evidente, grande Corot! Nella sua purezza morale, ha voluto chiaramente santificare la gravidanza della cara modella, facendola originare  da matrimonio ideale, non da peccaminosa convivenza! E nel 1873 in verità viene al mondo Jean Pierre.                                                                                                           

Con  Henri Matisse (1869-1954) tutto è all’insegna della più completa discrezione  e riservatezza.  E nei mesi tra ottobre 1916 e maggio 1917, anni in piena guerra mondiale, Matisse vive il momento più significativo della sua carriera di artista e cioè l’approdo ad un nuovo mondo, quello che caratterizzerà la sua seconda parentesi di artista fino alla fine: alludiamo ai circa otto mesi al quarto piano di Quai S.Michel, di fronte alle due suggestive isole sulla Senna, in quasi clausura con Lorette, la modella ciociara che marca lo spartiacque dalla violenza e veemenza cromatica alla dolcezza e mitezza!

E’ Loreta, che ancora oggi nei contesti familiari e artistici di Matisse viene definita “la femme italienne”, espressione già linguisticamente di un certo sapore. Lorette per quanto si conosce ed interpreta fu protagonista di almeno cinquanta opere che ne marcano tra l’altro fascino e intelligenza oltre che le nuove frontiere stilistiche dell’artista che iniziano ad imporsi. Gli studiosi più vicini e più competenti di Matisse e cioè Hilary Spurling e Jack Flam nelle loro veramente sottili analisi e resoconti, ripetutamente hanno accennato a un incontestabile e perfino comprensibile rapporto sessuale tra i due, vista l’intimità artistica come numerose opere documentano. Venuto il tempo, Loreta scompare agli occhi dei due studiosi, ritorna al suo sperduto paesello di Ciociaria, lasciando dietro di sé leggende e misteri.

Certo è che il 19  gennaio 1918  viene al mondo Cesidio! Altre notizie in MODELLE E MODELLI CIOCIARI a Roma, Parigi e Londra.

  © Michele Santulli

-J.B.C. Corot: L’Italienne.La Morieri, alla Gall.Naz.di Washington
-H.Matisse: Lorette in a Green Robe,  Black Background, MET a New York

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