IA ed Etica: la società va verso un nuovo Umanesimo o un Transumanesimo?

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Chissà quali sarebbero le preoccupazioni dell’on. Vito Lattanzio e dei a padri della DC oggi di fronte all’Intelligenza Artificiale e all’esigenza di una regolamentazione per tutelare l’Umano tutto intero?
Dal 30 Maggio 2023, quando finivo di scrivere Umanesimo Digitale,
e’ iniziata la bolla mediatica sull’Intelligenza Artificiale con dibattiti in tutti i settori a vari livelli e un interesse della Politica. Quel giorno diverse centinaia di esperti e scienziati hanno lanciato un Appello: “bisogna intervenire con urgenza per regolamentare l’IA perché le ricerche e le applicazioni che emergono sono pericolose per l’umanità come lo era quando si e’ scoperta l’enorme pericolosità dell’energia nucleare”.
 L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento in più per migliorare le attività quotidiane, ma rischia di mettere in discussione molti processi. Per questo servirà un “Umanesimo digitale”, che ponga al centro del sistema non tanto l’innovazione tecnologica, quando l’uomo ed e’ con questo titolo che ho pubblicato il mio libro di 631 citazioni di 389 Autori e Autrici (Edizioni Giuseppe Laterza). Una prima domanda Cosa cambierà con l’Intelligenza Artificiale? “L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia innovativa potente, perché elabora fino a miliardi di dati in pochissimo tempo, per trasformarli in una risposta. L’intelligenza artificiale è, poi in grado di identificare tendenze di mercato in tempo reale, potrà migliorare l’esperienza di acquisto online, personalizzando le offerte, i prodotti e i servizi in base alle preferenze e ai bisogni dei clienti e dal punto di vista della produzione potrà creare prodotti personalizzati che rispettino le esigenze dei consumatori. Potrà contribuire a ottenere prestazioni di una migliore assistenza sanitaria, automobili e altri sistemi di trasporto più sicuri, prodotti e servizi su misura, più economici e più resistenti, una facilità di accesso all’informazione, all’istruzione e alla formazione.
L’IA non è’ pericolosa per quello che va facendo e farà nei cambiamenti dei processi organizzativi, produttivi ed economici ma per la sua presenza sul pensiero dell’uomo attratto dal ridurre il suo ragionare in senso critico per prendere decisioni ma di affidarsi all’IA generativa che scrive la relazione, indica le soluzioni, senza conoscere i percorsi di queste possibili scelte e le fonti dalle quali preleva dati e informazioni. Per quanto attiene al campo militare, altri esperti di questa complessa area di attività, in particolare, di aerospaziale e di applicazioni in medicina aerospaziale potranno spiegare come l’IA stia già fornendo prospettive impensabili fino a pochi anni fa perché si potranno utilizzare sempre di più nuove macchine intelligenti che siamo o di supporto o sostitutive del militare, si potrà migliorare i livelli di sicurezza e sopravvivenza nei sistemi aerospaziali e nei sistemi delle profondità sub marine. Ci sono anche dei rischi, però, quali sono?
Infatti se con l’automazione si realizzano processi che sostituiscono il lavoro dell’uomo che non trova un’altra occupazione, con l’IA questi processi saranno più ampi che in passato e i Centri Studi più accreditati prevedono una riduzione di milioni di posti di lavoro nel mondo con persone non più in grado di continuare a operare se non con una mirata azione di formazione per un reinserimento nel lavoro. Ma accanto a enormi numeri di disoccupazione e disparità economica ci saranno nuovi ingressi di nuovi ruoli professionali ma con logiche di nuovi processi da reinventare in termini reengineering Quindi sarà fondamentale prepararsi per garantire che le persone siano pronte per le sfide dell’intelligenza artificiale. Altri due rischi sono il cybercrime e le fake news”.
 Perché sono importanti le regole?
 “C‘è la necessità di una regolamentazione dell’intelligenza artificiale, che bilanci la protezione dei diritti fondamentali, la sicurezza, la privacy, la responsabilità e la trasparenza, con la promozione dell’innovazione, della competitività e della crescita. Il vertice AI Safety Summit, che si è svolto a Londra nel novembre 2023, ha visto il confronto tra leader internazionali, rappresentanti dei colossi di internet ed esperti. L’incontro ha messo in evidenza le tensioni già esistenti tra i diversi Paesi su come regolamentare questa tecnologia. Negli ultimi mesi l’impegno legislativo europeo ha portato ad una proposta di regolamento. È’ stato redatto l’AI Act of Europe nei primi mesi del ca. Che ha fissato già delle linee guida che i Governi dovrebbero recepire.
L’IA al G7 
Al G7 l’IA e’ stata oggetto di dibattito e per la prima volta e’ intervenuto un Pontefice, così Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di rispettare la Persona e la sua Dignità’.
Al di là dei regolamenti, però servirà un approccio responsabile verso una tutela dell’Uomo e servirà promuovere una cultura digitale basata sulla sicurezza e sull’educazione, in modo che tutti possano beneficiare delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, senza compromettere la propria sicurezza e privacy”.
IA Generativa: ecco perché è importante l’etica
 L’IA Generativa, più comunemente detta ChatGPT, e’ la parte dell’IA che dà le risposte a quesiti di tutti i tipi a seconda delle applicazioni formulando una vera relazione, una vera sostituzione dell’uomo nel formularla. Se pensiamo a un bambino che comincia a scrivere i primi pensieri e che invece lo fa con là chat Gpt e così continuando nel tempo finirebbe per non fare evolvere il suo pensiero verso il pensiero critico nel suo pieno sviluppo. Quindi che esseri umani avremo senza un’autonomo pensiero? Senza più creatività nelle formulazioni della macchina intelligente? Senza più sentimenti? Perché per fortuna ancora l’IA non possiede creatività e Sentimenti!
Le implicazioni etiche dell’IA
Le implicazioni dell’IA che destano più preoccupazione riguardano le conseguenze sul pensiero umano con l’IA generativa. Tuttavia emergono diverse implicazioni etiche nello sviluppo crescente delle macchine intelligenti in tutti i campi.
Infatti, non si tratta della semplice sostituzione di attività ripetitive dell’uomo, quanto l’occupazione dell’intelligenza artificiale nella sfera e del processo decisionale: selezione dei dati, definizione di alternative, analisi e ottimizzazione con scelta della soluzione senza che conosciamo o controlliamo i metodi e i criteri di processo di queste fasi che sono proprie dell’elaborazione logica del pensiero dell’uomo.
Sara’ fondamentale, a mio avviso, che i progettisti delle applicazioni di IA utilizzino la cosiddetta Algoretica che per primo ha inventato Paolo Benanti che è’ nella Commissione dei 39 Esperti dell’ONU sull’IA che dovrà mettere a punto le linee guida Ma una domanda e’ immediata: la Cina e gli altri Paesi a guida non democratica le applicheranno? L’intelligenza artificiale dovrebbe includere ogni essere umano, non discriminando nessuno, avere al centro il bene dell’umanità e il bene di ogni persona, essere sviluppata in maniera consapevole della complessa realtà del nostro ecosistema, essere caratterizzata dal modo in cui si prende cura e protegge il pianeta con un approccio altamente sostenibile. In sintesi sono queste alcune considerazioni di fondo che Papa Francesco ha posto all’attenzione dei Politici del G7. Aspettiamo a vedere quali decisioni saranno prese a livello globale perché saranno determinanti per capire se la società digitale si orienterà verso un nuovo Umanesimo o verso un post umanesimo che disumanizzerà sempre più l’uomo e umanizzerà sempre più la macchina intelligente, ma fino a che punto?
Buon Cammino a tutti nel futuro del Cambiamento d’Epoca previsto entro 20/30 anni

 Antonino Giannone Presidente UM,ET&SD www.umanesimodigitale.eu Editorialista A.N.I.M

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