Il piacere della festa in maschera

Arte, Cultura & Società

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la festa di Halloween entusiasma i bambini con un “piacere senza tempo” di mascherarsi per momenti di svago e divertimento.

Festa di Halloween secondo I.A.

la festa di Halloween  ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando la verde Erin era dominata dai Celti. Halloween corrisponde a Samhain, il capodanno celtico. Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che spinti dalla terribile carestia  determinata dalla malattie delle piante di patata, si diressero per fame nella nuova terra creando una comunità numerosa e influente.

La festa di Hallowen oggi è caratterizzata da maschere spaventose che però stranamente fanno la gioia delle nuove generazioni. Finte zucche, sangue artificiale, gadget  e abbigliamento  di ogni tipo, alimentano un nuovo e corposo businness con ampia soddisfazione di grandi e piccoli distributori. 

La frase “Dolcetto..Scherzetto” accompagna la festosa scampanellata alle nostre case di alcuni bambini in maschera, richiamando  un passato di credenze e rituali sempre esistito tra danze e tradizioni.

 

 

 

 

 

Maschera teatrale, Museo Nazionale di Atene

La maschera ha accompagnato l’umanità sia nelle civiltà più antiche che nelle manifestazioni tribali, i reperti archeologici ce ne forniscono  una dimostrazione evidente sia con le maschere teatrali della Grecia Antica che con le immagini disegnate da ceramisti di vasi appulo lucani. Uno particolarmente interessante è il vaso di Pronomos.

Vaso di Pronomos

Il vaso di Ruvo ora al Museo di Napoli dedicato al Dio del vino e degli eccessi Dioniso,  fu dipinto intorno al 410 a.C. È un cratere attico a volute decorato con figure rosse. Dioniso e la moglie Arianna, adagiati su una klyne e con Eros  che gli svolazza sopra, compaiono numerosi attori che si preparano per lo spettacolo. Sono colti proprio mentre stanno per indossare le maschere, che reggono in mano. Possiamo distinguere i ruoli di alcuni di loro: uno, dotato di una clava , interpreta Eracle; un altro è Papposileno (satiro vecchio) e tiene una maschera di Sileno – l’ebbro amico di Dioniso – oltre a portare la nebride, la pelle di cerbiatto,sulle spalle. Nella fascia inferiore, più musicisti si apprestano a suonare. Tra di loro, un giovane seduto suona uno strumento ad ancia doppia o aulos .

                                                                                                                                                                                                                                                                 

 

 

Uomini della tribù dei Dogon in maschera

Il piacere della maschera compare anche nelle culture più lontane dalla nostra, Marcel Graule antropologo e etnologo lo descrive  negli anni 50  con il  suo libro Masques dogon (Maschere di Dogon). I Dogon impressionarono gli esploratori per una cosmologia articolata e colorati cerimoniali, rari nella  popolazione africana. Travestirsi e indossare maschere apparteneva alle tradizioni ma non mancarono imitazioni deggli stessi studiosi in giornate scherzose e di divertimento tribale.

Nei momenti in cui tutti suonano, cantano e danzano, usando tamburi, flauti e fischietti, si rivive tutta la mitologia con l’uso di maschere, ognuna con un proprio significato. I danzatori si muovono compiendo gesti rituali, noti solo agli iniziati, che raccontano la storia delle proprie origini e il divenire del mondo.

 

 

Le maschere diventano importanti quando sono utilizzate per una danza, anche in altre culture africane come quella in Togo, Benin e Nigeria, si dividono a grandi linee in due gruppi: uno a carattere rituale-religioso, in cui le maschere rappresentano simboli tradizionali, legati ai culti locali; l’altro a carattere profano e di gioco.

Musiche, danze e altri tipi di espressione artistica sono legati a culti e a rituali religiosi in ogni angolo di mondo. In altri casi invece le religioni hanno operato da filtro per la produzione artistica, come nel caso dell’islam, dove vige il divieto di rappresentare la figura umana.  Tra gli Arapesh’ (Melanesia),  esistono ‘rituali in maschera’ in cui uomini indossatori sono preposti a doversi vestire con particolari tipi di maschere,  dopo di che,  questi entrano in una specie di ‘stato di possessione’ , una situazione culturale nettamente diversa dalla festa commerciale dei giorni nostri.

Maschera di Halloween I.A. photo

Umberto Palazzo 

Editorialista de Il CorriereNazionale.net

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