Lo stile Liberty ebbe una particolare fioritura nelle architetture milanesi e trovò larga applicazione soprattutto nelle arti applicate, come dimostrano le ricche e preziose decorazioni con ferri battuti e maioliche che adornano i palazzi della zona di Porta Venezia, la zona della Milano Liberty per eccellenza, ricca anche di testimonianze di Art Decò, lo stile che seguì al Liberty e che variegò i motivi decorativi.
Assieme a Torino e Palermo, Milano é considerata la città più liberty d’Italia: non si stenta a crederlo ammirando le magnifiche eleganze sinuose e colorate di Casa Galimberti o i putti che giocano fra svolazzi e sorrisi a Casa Guazzoni, pregevolissimi esempi di edilizia privata che coniuga funzionalità ed estetica. Proseguiremo poi in via Frisi per osservare l’ex cinema Dumont e arriveremo fino al Kursaal Diana, per poi terminare la visita tra i fiori e le allegrie di Casa Tensi e di Casa Campanini…
Il Palazzo Castiglioni (sede della Confcommercio milanese) apre il nostro itinerario e spalanca le porte all’Art Nouveau in città, grazie a un giovane imprenditore dalle idee innovative e a un archistar come Giuseppe Sommaruga. Dal loro viaggio in Europa importarono la moda del momento, quel movimento modernista che in Italia prende il nome di Liberty.
Rivoluzionario, così diverso dai palazzi nobiliari del Corso magenta in cui si trova, con le sue asimmetrie e le decorazioni esuberanti, come le due scandalose donne, nude di spalle, che all’epoca ornavano il portone.
Simboleggiavano la Pace e l’Industria ma, essendo nude e di spalle, per tutti il luogo divenne la Ca’ di Ciapp (Casa delle Chiappe), anche se le statue furono presto spostate altrove (Villa Romeo Faccanoni, oggi clinica privata).
Si può toccare la pietra grezza del basamento, ammirare il ferro che si attorciglia in rami e si allunga alle foglie e ai fiori delle finestre decorate. E se si guardano i cornicioni, si vedranno delle api, il simbolo dei laboriosi imprenditori dell’epoca che avevano abbracciato la novità nello stile, come riporta il prezioso sito ‘Milano segreta’.
Buona passeggiata!
Paola Cecchini