“Ora Netanyahu si aspetta via libera su tutto da Trump, ma non è scontato”

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Heggai Matar, direttore di +972 Magazine, alla DIRE: “Trump potrebbe imporgli la fine della guerra”

Autore: Alessandra Fabbretti

ROMA – “Netanyahu ha licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant e qui credo conti soprattutto il tempismo: la notte elettorale negli Stati Uniti. Il primo ministro ha giustamente dato per scontato che avrebbe ricevuto meno attenzione e resistenza a livello globale in un momento in cui tutti guardano agli Stati Uniti”. Ne è convinto Heggai Matar, direttore di +972 Magazine. Con l’agenzia Dire il reporter commenta la decisione del premier, presa nel tardo pomeriggio di ieri, di licenziare il suo ministro della Difesa.

Gallant si è distinto in questi mesi di offensiva sulla Striscia di Gaza e il Libano per aver esortato al ritiro delle truppe. Negli ultimi giorni, Gallant ha anche fatto eco a quegli alti ufficiali dell’esercito secondo cui il movimento palestinese Hamas è stato sconfitto e sarebbe ormai possibile riportare a casa i soldati israeliani.

“La notte scorsa”, riferisce Matar, “ci sono state proteste in diverse città israeliane, tra cui Tel Aviv”. I media locali riferiscono anche di disordini a Gerusalemme, sotto la residenza di Netanyahu, ormai soggetto da mesi a critiche da parte delle associazioni dei familiari degli ostaggi e di quella componente della popolazione israeliana che invoca il cessate il fuoco.

Ora che i primi conteggi dopo la notte elettorale danno Donald Trump in testa, quale futuro attende Israele? “Difficile dirlo”, replica il cronista di +972 Magazine. “Potrebbe dare il via libera all’annessione, agli insediamenti a Gaza, a qualsiasi cosa voglia Bibi”, dice Matar, usando il soprannome con cui è noto il primo ministro Benjamin Netanyahu. “Tuttavia- continua il direttore- una volta entrato in carica, Trump potrebbe anche dire a Netanyahu che si aspetta che tutte le guerre finiscano, e che se non lo farà, vi porrà fine lui stesso. Penso che nessuno possa esserne certo. Probabilmente neanche lui lo sa”.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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