Bakù e la guerra alle politiche ambientali

Ambiente, Natura & Salute

Di

Va dove ti portano i soldi ! Un incipit coerente con l’annuncio di TRUMP di“ uscire”, per la seconda volta dagli Accordi di Parigi, rilancio delle fonti fossili.

IL tutto rafforzate dal grido“ drill baby drill” (trivella, baby trivella) e dal richiamo all’ambientalista Robert Kennedy Jr., figlio di Bobby Kennedy e nipote del presidente assassinato a Dallas, passato ai repubblicani, così Trump: “Bobby, lascia il petrolio a me. Abbiamo più oro liquido, petrolio e gas, di qualsiasi altro paese al mondo. Più dell’Arabia Saudita. Bobby, stai lontano dall’oro liquido. A parte questo, divertiti, Bobby.

Ha incontrato alcuni mesi fa nella sua residenza importanti manager dell’industria delle fonti fossili, Chevron, Exxon per citare due colossi e ha chiesto un miliardo di dollari, per la sua campagna elettorale, promettendo di intervenire pesantemente sulle politiche ambientali.

Alla fine di dollari se sono arrivati più di 14 miliardi e secondo alcuni istituti di valutazione e monitoraggio delle emissioni gli USA con i provvedimenti Trump aumenteranno, entro 4 anni le emissioni di 4 miliardi di tonnellate di gas serra.

Trump da sempre definisce il cambiamento climatico una “bufala” addirittura, “una delle più grandi truffe di tutti i tempi”, l’energia eolica “una stronzata”, l’innalzamento del livello del mare un’opportunità per costruire più ville davanti all’oceano.

IL Trump di 4 anni fa abrogò 125 norme ambientali.

Anche sulla qualità dell’aria e gli inquinanti atmosferici, la sua scure su leggi di Obama. Infine ha promesso di distruggere l’Agenzia per l’ Ambiente degli USA (EPA).

Doveroso osservare che la Harris nella sua campagna elettorale aveva escluso le problematiche ambientali. Notevole la marcia indietro della Harris sul ripensamento della tecnica di fratturazione idraulica (fracking), per estrarre gas e petrolio e di altissimo impatto ambientale.

A Trump e i repubblicani americani non sono bastati gli uragani Milton e Helene, due degli uragani più violenti che hanno colpito gli USA causando morte e danni.

Trump non crede né al riscaldamento globale e nemmeno ai cambiamenti climatici dileggiando gli scienziati che hanno spiegato le cause dei due uragani, resi intensissimi dal caldo da primato verificatosi nel Golfo Messico che ha trasferito enormi quantità di energia ai due uragani manifestatisi con venti fortissimi e piogge altrettanto intense.

Trump addirittura vuole uscire dall’Accordo Quadro sui Cambiamenti Climatici. Gli USA sono responsabili di circa il 13% delle emissioni globali.

Nulla modifica le convinzioni di Trump e dei repubblicani. IL giorno delle elezioni il National Weather Service ha registrato circa 100 millimetri di poggia a St Louis.

La siccità che ha colpito vaste zone degli USA con un mese di ottobre mai più secco nella storia USA.

Solo l’Alaska e il Kentucky non sono stati colpiti dalla siccità.

La capitale ha registrato 13 gradi di temperatura sopra la media.

Questi presupposti incideranno pesantemente sulla  29esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che si tiene a Bakù in Azerbaijan da oggi al 22 novembre.

IL nuovo obiettivo di COP 29 è il New Collective Quantitative Goal (NCQG) di finanza climatica.

L’articolo 9 dell’Accordo di Parigi, firmato alla Cop 21 del 2015, prevede che siano i Paesi industrializzati, maggiori responsabili delle emissioni che hanno causato il riscaldamento globale, a fornire la maggior parte delle risorse finanziarie per avviare la transizione a un’economia più sostenibile nei Paesi in via di sviluppo e aiutarli a difendersi dal cambiamento climatico. Il principio che la finanza climatica dovrebbe seguire è quello delle responsabilità comuni ma differenziate, ovvero un principio di giustizia climatica. Contro tutto questo si scaglia Trump e gran parte dei repubblicani americani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube