Internet è il quotidiano partner della nostra salute con spot e suggerimenti di Longevità, ma solo i Maestri della Medicina danno certezza!
Quotidiamente consultiamo il nostro device, che sia uno smartphone o il desktop, l’informazione online ci prende per buona parte della giornata minando le residue letture di libri e giornali.
La Dieta Mediterranea è sempre la più citata per le innumerevoli qualità favorenti salute e longevità, un primato che renderebbe orgoglioso il centenario prof. Ancel Keys che la rilanciò con osservazioni e studi nel dopoguerra e poi rendendola famosa con il successo editoriale americano “Eat well and stay well” ( Mangia bene e Stai bene).
Nel 1952, il prof. Ancel Keys iniziò una serie di indagini sulla dieta e su altri fattori di rischio coronarico con altri colleghi in sette paesi dimostrando che si può ridurre l’incidenza di malattia cardio cerebrovascolare con uno stile di vita mediterraneo.
Anche Studi recenti dimostrano che una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce, e grassi sani (come l’olio d’oliva) può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e allungare la vita. La dieta mediterranea è associata a una riduzione della mortalità del 25% rispetto ad altre diete. Una restrizione delle calorie introdotte viene consigliata da più parti, mangiare meno è fondamentale e il meno va adeguato all’età che avanza, qualche giorno di digiuno compare tra i consigli sempre più frequenti insieme alla camminata a passo veloce.
Il Prof. Rizzon, fondatore dell’Istituto di Malattie Cardiovascolari di Bari consiglia una costante attività fisica giornaliera, dandoci il buon esempio a 91 anni, con la quotidiana marcia di circa 50 minuti oltre a tenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare.
Va ricordato che le cellule cerebrali, i neuroni, iniziano a diminuire di numero fra i 20 e i 30 anni e ogni giorno ne perdiamo circa 100 mila ma facendo attività fisica, soprattutto correre o camminare, e avere buone relazioni sociali stimola la formazione di nuove connessioni contrastando deficit cognitivi come la demenza.
Anche leggere, fare puzzle o cruciverba ma in generale imparare cose nuove, possono ridurre il rischio di declino cognitivo. Un recente studio pubblicato su Neurology mostra che l’attività mentale e l’apprendimento continuo di attività veramente nuove riducono il rischio di demenza e incrementano vitalità e voglia di vivere.