La Legge di Bilancio 2025 all’art. 106 impone un contributo di 600 euro per ogni richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, un costo che penalizza gli italo discendenti, soprattutto nei Paesi economicamente svantaggiati come il Sud America. AUCI e AGIS denunciano questa misura come una barriera ingiustificata, che trasforma un diritto in privilegio accessibile solo a chi può permetterselo, in contrasto con il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione.
Un clima di discriminazione crescente
Oltre all’onere economico, gli italo discendenti affrontano un clima di disinformazione e campagne mediatiche che li etichettano come “furbetti” in cerca di passaporti europei. Questo doppio standard, che ora li dipinge come opportunisti, dopo aver celebrato proprio nel 2024, anno del turismo delle radici, il loro valore economico e culturale, mina la credibilità delle istituzioni italiane.
Appello alla giustizia e all’uguaglianza
AUCI e AGIS chiedono al Governo di correggere una misura iniqua e ad personam che ostacola un diritto fondamentale. Le istituzioni devono garantire una giustizia accessibile a tutti e una cittadinanza non subordinata al reddito.