Dal Vino al Vino: Marco Giampaolo

Sport & Motori

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Marco Giampaolo è il nuovo allenatore del Lecce Calcio, raccogliendo una difficilissima eredità sgretolata dedotta “Gottismo”.

Scelta azzeccata? Scelta errata?

UDINE, ITALY – OCTOBER 05: Manager of Lecce Luca Gotti during the Serie A match between Udinese and Lecce at Stadio Friuli on October 05, 2024 in Udine, Italy. (Photo by Timothy Rogers/Getty Images)

Se nel mentre i tifosi giallorossi si spaccano in due fazioni, noi cerchiamo di farvi chiarezza.

Se Luca Gotti era un “difensivista atto a ripartire in contropiede”, Marco Giampaolo è un “palleggiatore finché morte non ci separi”. Due mondi e due stili diversi, forse troppo diversi.
Una preparazione atletica nata e cresciuta sulle orme della tecnica Gotti per poi continuare sullo stile moderno Giampaolo.

Ma questo cambio drastico porterà beneficio?

Per quasi la totalità dei Leccesi questa è una scelta azzardata, dettata da una mancata mea culpa del contestato DS Corvino, atta a trovare nel povero Gotti il perfetto colpevole di uno scempio che neanche nell’area mercatale di Via Bari si vedrebbe.

C’è però un piccolo tifoso leccese, seppur in superiore inferiorità numerica, che crede nel rilancio del maestro, poiché considera Lecce “la piazza dei riesumati” (nel bene e nel male).

E da un lato oggettivo, come è la vista?

Sicuramente, oggi, le montagne albanesi dalla Palascia non si vedranno neanche per scherzo.
Fantasie geologiche a parte, quella del DS Corvino è una scelta molto, molto, molto coraggiosa.
Giampaolo Marco, vincitore premio esoneri in A (ben 8), vincitore premio umiliazione Milan, vincitore premio “Meme d’Italia”, è il nuovo coach designato a risollevare una squadra che deve salvarsi in Ligue 2 (Serie B Transalpina).

Ops.. intendevamo Serie A.

Scherzi a parte (non la serie tv, anche se il Lecce potrebbe essere protagonista), seppur con questo scarso curriculum momentaneo, Marco Giampaolo può farci divertire. Il suo monito palla a terra, stile Fabietto Liverani, può ricordare i più dolci dei ricordi offensivi, meno quelli amari difensivi, e dare finalmente un’identità precisa a questa rosa.

 

Il Maestro sembra carico, speriamo bene.

PS.Nell’immagine collettiva, sarà Ramadani a
impostare dalle retrovie e non il binomio GasparBaschi.

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