Manovra, il campo largo degli emendamenti: distanti ma uniti senza Italia Viva
Autore: Antonio Bravetti
ROMA – Nessun coordinamento strutturale, ma emendamenti comuni. Le opposizioni presentano le modifiche alla manovra del governo Meloni. Lo fanno a distanza di una manciata di ore e di poche centinaia di metri, ognun per sé. Carlo Calenda nella casa della Stampa estera, i Cinquestelle nella sede di via di Campo Marzio, il Pd alla Camera, Avs in piazza Montecitorio. Su quattro punti le opposizioni hanno presentato emendamenti congiunti, “per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini e delle imprese”. Sanità pubblica, congedo paritario, salario minimo, automotive, ricostruzione Emilia-Romagna.
Modifiche sottoscritte da Avs, Azione, M5S e Pd, Più Europa. Non c’è la firma di Italia Viva. Tutti concordi nel bocciare la legge di bilancio presentata dal centrodestra. “E’ una manovra che ha come unica linea guida quella di distribuire mance di tutti a fronte della carenza dei servizi pubblici, ha l’idea che il Paese si accontenta dandogli dei soldi”, osserva Calenda. “E’ un governo succube delle lobby”, gli fa eco Giuseppe Conte. “E’ una manovra recessiva- aggiunge Elly Schlein- tutta tagli e niente investimenti”. Mentre Avs denuncia tagli su “scuola, sanità e trasporti” e deposita emendamenti per una manovra “verde e solidale”.
Le opposizioni hanno presentato oltre 3mila emendamenti, ma dicono che la battaglia sarà soprattutto su quelli comuni. Cosa chiedono? In tema di sanità pubblica chiesto l’aumento di 5,5 miliardi l’anno a decorrere dal 2025 del Fondo sanitario nazionale per l’assunzione di personale sanitario (2 miliardi); l’aumento delle retribuzioni per infermieri e medici (400 milioni); il potenziamento delle politiche di prevenzione (1 miliardo). E poi congedo paritario obbligatorio di 5 mesi e l’estensione ai lavoratori autonomi (2,3 mld); l’aumento dell’indennità di maternità al 100% (400 ml dal 2025); le modifiche al congedo parentale per l’obbligatorietà di un mese al padre. C’è anche un emendamento che ripropone la proposta di legge unitaria per il salario minimo di 9 euro l’ora. Sull’automotive le opposizioni chiedono il ripristino del fondo automotive tagliato dal governo di 550 ml 2025, 800 ml 2026, 800 ml 2027. Infine, fondo per la ricostruzione dei territori di Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpiti da eventi meteo eccezionali.
Con gli emendamenti comuni presentati alla manovra, sorride Calenda, “le opposizioni smettono di parlare di come si compongono i campi e fanno cose che hanno rilevanza per i cittadini. Questo ha una rilevanza”. Infine, i Cinquestelle con i propri emendamenti chiedono di “favorire lo smart working a Roma in occasione del Giubileo” del prossimo anno. Il partito di Conte immagina anche “uno scudo contro il caro vita che aumenti di 100 euro al mese le pensioni minime, che aiuti i cassintegrati, introduca il cashback sanitario e preveda sostegni per la disabilità”.
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