Filomela, violenza e silenzio nel mito e nella realtà

Arte, Cultura & Società

Di

Il mito di Filomela e la violenza

Il mito di Filomela, raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio, è una delle narrazioni più tragiche della mitologia greca. Filomela, vittima di violenza e privata della sua voce, trova un modo ingegnoso per comunicare e denunciare l’abuso subito. Sebbene sia un racconto antico, affronta temi attuali legati alla violenza sulle donne e alla resilienza femminile.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Filomela

Violenza e imposizione del silenzio

La tragedia ha inizio con l’atto brutale del cognato Tereo, che aggredisce Filomela e, per impedirle di rivelare l’accaduto, le recide la lingua. Questo gesto simboleggia il controllo sul corpo e sulla voce delle donne. Tuttavia, Filomela non si arrende e utilizza il ricamo per trasmettere il suo messaggio alla sorella Procne, trasformando il silenzio in una nuova forma di espressione.

La vendetta di Procne 

 Dopo aver scoperto la verità attraverso il ricamo di Filomela, Procne trama una vendetta terribile. Uccide il figlio Iti, avuto con Tereo, e ne serve le carni durante un banchetto. Questo gesto estremo evidenzia il tema della disumanizzazione provocata dalla violenza. Alla fine, gli dèi trasformano Procne e Filomela in uccelli, diventando simboli eterni del loro dolore.

Un mito senza tempo

Il mito di Filomela rimane attuale, offrendo una potente metafora della lotta contro la violenza di genere. La trasformazione finale in rondine, il cui canto evoca il trauma subito, rappresenta un lamento senza tempo. Questa storia serve da monito per onorare le vittime e sottolineare il coraggio necessario per rompere il silenzio.

Lezione contemporanea sul silenzio

In un contesto sociale in cui le vittime di violenza sono frequentemente costrette a rimanere in silenzio, il mito di Filomela evidenzia l’importanza di far sentire la propria voce. La sua capacità di resistere rappresenta un esempio di come il dolore possa essere trasformato in un messaggio forte, in grado di ispirare cambiamenti sociali e culturali. Questo mito ci invita a riflettere e a prendere coscienza.

Scarpe rosse, rondini e un profilo di volto delineato

Alberi decorati da rondini e circondati da oggetti evocativi come scarpe rosse e fiori, rappresentando temi di memoria e lotta contro la violenza di genere

Per approfondire ulteriormente l’argomento e comprendere le sfide che rimangono ancora da affrontare, vi invitiamo a leggere l’articolo completo sul sito del #Corriere Nazionale.

https://www.corrierenazionale.net/2024/10/19/un-dramma-che-non-trova-fine/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube