Versi e Racconti della Settimana

Arte, Cultura & Società

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 “Versi e Racconti della Settimana: un palcoscenico per la tua creatività!”

Siamo entusiasti della nostra rubrica, “Versi e Racconti della Settimana“, dedicata a celebrare i talenti letterari emergenti. In collaborazione con l’Associazione Nazionale Italiana nel Mondo, offriamo uno spazio unico per chi ama scrivere e desidera condividere la propria voce.

Ogni venerdì, presentiamo nuove poesie e racconti che ispirano e fanno riflettere. Che tu sia uno studente, un insegnante, un autore emergente o semplicemente un appassionato di parole, ti invitiamo a partecipare! Invia i tuoi testi a redazione@corrierepl. it e potresti essere uno dei protagonisti della nostra rubrica.

Non perdere l’opportunità di far sentire la tua voce! Ogni settimana selezioneremo i contributi più originali e interessanti per metterli in evidenza nella nostra sezione “Arte, Cultura & Società”.

Unisciti a noi e contribuisci a arricchire il panorama letterario!

L’obiettivo? Promuovere la scrittura e dare spazio a nuovi talenti, sia a livello nazionale che internazionale.

Non perdere questa opportunità!

Hai scritto qualcosa?

Invia i tuoi testi a redazione@corrierepl.it entro il mercoledì di ogni settimana! Insieme, con le nostre parole, possiamo fare la differenza. #ScriviConNoi #FaiLaDifferenza

Nel numero di questa settimana, abbiamo il piacere di presentare i contributi giunti in redazione:

Poesia:

Férmati !

 Non essere succube

della tua violenza,

non alzare la tua mano,

non colpire le mie membra.

Pensa: una come me,

un giorno ti ha generato,

ha sofferto le doglie del parto.

Grida, dolore e forza

per donarti la vita,

ed ora è qui inerme

oggetto della tua ira.

Tra lacrime e paura,

lividi e sangue.

Férmati!

Grida al mondo: “Fermate la mia mano!

Io da solo non riesco!”

Roberta Alberti

25 novembre 2021.

 

INTER-MEDICAL SHADOWS OF HUMANITY

Every time I see the world around me

I remember; to be there

I love the wild and don’t consider myself a freak

I just like to dream about dreams

Because the galaxy for me was nebula alone

And a fictitious phenomenon every day

When I look high, up into the sky

 

I see all the anomalies and small secrets

Although I’m not aware of that yet

That the time for me is yet to come

And that I am a very young man

I’m just afraid of one for now

Yes, my destiny is still present

There, in the bosom of my soul

The intermolecularity in my heart drives me to move forward

I still find myself very special

Just because I think about my universe

Which is made of nuts and beauty

Which no one can approach yet

And even less no one to taste them

 

My meaning and reason for existence

Imagination can always do anything

And the reason for my laughter is the nebula

Molecular space since I live

My eternity, from my dear little one

I don’t want to be left alone

When the others leave me

 

Because what is life if I don’t dream dreams

And to catch the nebula at least once more

Bare hands; the space of my universe

The heart is full of love and emotions

Intertwined with the most beautiful space of feeling

Which still knocks forever in me

 

I am ready to give nebulae to someone

But this time if it happens

At least I give myself some hope

That it’s not all so easy

As I think; the nebula is my view

Galaxies from which I always feed

Because stars and astrology give strength

To believe when it’s hard for me

In the impossibility of one’s identity

 

And the nebula, the nebula is still beautiful

What a great avant-garde emotion

When I survive I can still have realities

Which give me the energy to believe

More than ever in energy

The stellar paths of humanity!

Maid Corbic

 

 

 Apulia

Tra le tue zolle d’argilla

Sono venuta al mondo

Figlia di grani riarsi

e uliveti d’argento

Tra cespugli di ginestre

la mano di mio padre

tracciava i tuoi confini

e tu, mamma, di quei fiori fragranti inondavi le stanze.

Nei vicoli bianchi di pietra  antica

annusavo l’aroma dolce

dei pomodori stesi a maturare,

dei fichi d’India color rubino mi inebriava la dolcezza.

Mi hai generata

in una terra gravida di frutti

carezzandomi con la tua aria ventosa di sale

e di sole.

Ho percorso tante strade

nel mondo

e tanti anni sono trascorsi

Ma dentro sono ancora quella bimba tra i campi di grano,

il tuo profumo misto di pomodori e zagare,

quell’aroma salso del vento è la mia mappa del cuore.

È il mio paese dentro.

Elisabetta Fioritti

Da“Il vento tra le foglie “ Bertoni Editore, Collana Aurora,  cura di Bruno Mohorovich.

 

Sette valli 

Nella valle dell’oblio

solo per brevi istanti

ho smarrito la coscienza.

Nella valle dell’indolenza

ho visto popoli ignavi

vendere il loro far niente.

Nella valle dell’incomprensione

una babele di lingue

mi ha indotta a tacere.

Nella valle dell’ignoranza

non ho prestato ascolto a bocche insipienti

Nella valle del peccato

ho sfidato la tentazione

e le lusinghe del male.

Nella valle della morte

il fetore della putredine

mi ha costretta a turare le narici.

Nella valle dell’amore,

la settima, l’ultima,

una patina dorata

mi ha impedito

di scorgere il burrone.

Antonella Polenta 

 

“L’amore, l’unica luce che non proietta ombre”

Credi sia forza, quella che guida,
il colpo che infliggi e la rabbia che grida?
Credi sia potere, il tuo sopraffare?
È solo il vuoto che cresce, che nulla può colmare.

È eco smarrita di un’anima stanca,
che ha smesso di fiorire, che vive e si spezza.
La violenza è il volto di chi non sa osare,
è un grido spezzato che non sa parlare.

È la fuga di chi teme il restare,
è il buio di chi non sa più sperare.
Non è forza, ma assenza che avanza,
non è potere, ma vana baldanza.

Ti nutri di paure che non ti appartengono,
come un’ombra che spegne ciò che incontra.
La tua rabbia è un vuoto che implora,
la tua furia, sete di amore che divora.

Distruggi ciò che non sai comprendere,
spezzi ciò che non puoi stringere.
E cosa rimane, quando tutto hai preso,
quando il mondo, esausto, tace il suo peso?

Solo un vuoto. Lo specchio che mente,
riflette il tuo nulla, la tua anima assente.
Solo un’eco che torna, dai pugni nel vento,

L’umanità non vive
nelle mani che stringono catene,
né nel cuore che coltiva paura,
non germoglia dove regna il sopruso.
L’amore è un fiore che sboccia ostinato,
anche nelle crepe del cemento più gelido.

Verrà il giorno in cui saprai vedere
che la vera forza è nel proteggere,
che il vero potere è nel creare,
che la vittoria più grande è nel condividere.

Perché l’amore è l’unica forza
che cresce quando viene donato,
l’unica luce che non proietta ombre,
l’unico potere che non consuma.

È il sentiero che conduce a casa,
al cuore vivo e pulsante dell’essere umano.

 Lucia Santucci

 

La poesia L’amore, l’unica luce che non proietta ombre

La poesia è costruita in versi liberi, una scelta che permette al messaggio di fluire con naturalezza e immediatezza. Il tono è diretto ma non accusatorio, il che consente al lettore di sentirsi interpellato senza sentirsi condannato.

Lucia Santucci

Ho cercato di mettere in rilievo:

La falsa forza della violenza:
la poesia smonta l’idea che la violenza e la sopraffazione siano manifestazioni di potere o forza. “Credi sia forza, quella che guida, il colpo che infliggi e la rabbia che grida?” pone una domanda retorica che invita alla riflessione, mentre “È solo il vuoto che cresce, che nulla può colmare” rivela la vera natura della violenza come espressione di vuoto interiore e fragilità.

L’umanità e l’amore come riscatto:
La poesia non si limita a denunciare, ma offre una visione di riscatto. L’amore è descritto come “un fiore che sboccia ostinato, anche nelle crepe del cemento più gelido”, come la capacità di costruire anche nei contesti più difficili. L’amore è presentato come l’unica forza capace di crescere senza distruggere, di illuminare senza creare ombre.

Il potere della creazione e della protezione:
La poesia sottolinea che la vera forza risiede nel proteggere, creare e condividere. L’affermazione “la vittoria più grande è nel condividere” ribalta il modello della sopraffazione, mostrando che il vero potere si manifesta  nella costruzione di legami.

 

“Casa mia”

Ti ricordi quella strada che portava al sole?

Che più si andava e l’orizzonte più si allontanava?

Il tempo cambia il modo di guardare, ma le cose belle restano.

Ti ricordi quella strada che portava al mare?

Non è cambiato niente, il tempo qui un po’ se ne frega.

Le corse in bicicletta che sembrava quasi di volare.

E gli occhi di un bambina che sognava per non affogare.

Restano.

Resta tutto qui.

Il meglio arriverà.

O me lo vado a prendere

Per quanto giusto sia.

Questa è casa mia.

Evelyn Zappimbulso

 

Il Senso delle cose inutili

Se ogni cosa stesse ferma al proprio posto,

non ci sarebbero gli errori e le persone

non verrebbero per questo nemmeno giudicate e condannate.

Se tutto restasse sempre nuovo,

non ci sarebbe neanche l’usato garantito,

nessuno spenderebbe un soldo

e il capitalismo risulterebbe addirittura onesto.

Se tutto fosse al proprio posto,

gli uomini non litigherebbero più

e non ci sarebbero le guerre e il dolore,

che lasciano soltanto un caro prezzo da pagare.

Se tutto funzionasse nel modo giusto,

magari non esisterebbero le leggi e le galere,

nulla sarebbe imposto,

così che la giustizia sarebbe in grado di capire ciò

che è sbagliato oppure giusto

e nessuno avrebbe più paura della verità.

Ma nulla c’è di fermo in questo mondo,

tutto è in movimento

anche ciò che appare immobile come un sasso,

perché se tutto andasse per il verso giusto,

se tutto fosse fermo al proprio posto,

la vita avrebbe un altro nome e non ci sarebbero,

qui, nemmeno i poeti a raccontare “il senso delle cose inutili”.

 Giuseppe D’Anna

 

Non perdere questa opportunità! L’invito è rivolto a tutti, dai neofiti agli scrittori più esperti, non abbiate paura di far sentire la vostra voce!
Invia i tuoi lavori e diventa anche tu protagonista di “Versi e Racconti della Settimana”. Aiutaci a costruire una comunità di scrittori appassionati e a far sentire la tua voce!

Ti aspettiamo nel prossimo numero con nuovi racconti e poesie.

 

 

 

 

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