I Wearable devices, dispositivi che si indossano e che sono sempre più utilizzati in ambito sanitario, ma anche nelle realtà delle aziende di produzione e per tracciare la mobilità individuale sul territorio, saranno oggetto di progetti di ricerca finanziati dall’UNIBO.
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Prendiamo ad esempio uno smartwatch, che una volta indossato consente una ampia libertà per la mobilità di entrambe le mani: può diventare un punto centrale di comunicazione ad esempio per sensori, domotica, diagnostica sanitaria, sia autonomamente, sia abbinato allo smartphone o direttamente collegato ad altre reti locali.
A titolo esemplificativo, può ricevere dati sulla qualità dell’aria di un ambiente lavorativo, comunicare dati biometrici per la sorveglianza sanitaria, segnalare se un dipendente ha attraversato una porta o un atrio di ingresso/uscita, con notevole risparmio di tempo rispetto ai lavoratori diligentemente in fila e intenti a timbrare con i loro cartellini (badge) per l’inizio/fine del loro turno.
Tutto ciò, e molto altro ancora, avviene con l’adeguata progettazione della componente software del wearable, in modo che ad un modulo consumer si possa aggiungerne uno operativo o professionale, con particolare cura e attenzione per la sicurezza e i dati personali. Infatti potrebbe sorgere il legittimo dubbio che raccogliere i dati della localizzazione di un lavoratore possa lederne la privacy, ma rilevarne una caduta, un battito cardiaco anomalo o addirittura la cessazione, indubbiamente, può essere utile per intervenire in caso di incidente sul lavoro, malori, per la tutela del lavoratore stesso.
I progetti wearables: sensori indossabili per la mobilità, sono una delle sei tematiche proposte dal bando PNC DARE – Digital Lifelong prevention, seconda edizione.
DARE è un consorzio di 20 enti, pubblici e privati, con 8 università, 4 ospedali di ricerca, 6 aziende sanitarie e vari enti privati. Trecento i ricercatori che vi lavorano per la promozione della salute e la prevenzione sanitaria, i cui campi di ricerca spaziano dall’epidemiologia all’intelligenza artificiale, per delineare la sanità del prossimo futuro.
Il bando PNC DARE – Digital Lifelong prevention è un bando a cascata con l’obiettivo di finanziare proposte di intervento per attività di ricerca nell’ambito dello Spoke 1 del Progetto DARE (PNC0000002), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) su fondi del Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR. Pertanto il bando è stato emanato dall’Università di Bologna per finanziare le iniziative di ricerca per le tecnologie e per i percorsi innovativi in ambito assistenziale e sanitario, proposte dai partecipanti al bando.
Verranno finanziate le attività di ricerca di Università italiane statali e non, ma anche di Aziende sanitarie locali e di Aziende ospedaliere, Enti non profit, Organismi di ricerca, per due sole tematiche anche Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI).
La dotazione finanziaria totale è di oltre 4milioni 725mila euro, con circa 4milioni 16mila euro di agevolazione minima in “quota Sud”, cioè per le regioni del Sud. La dotazione finanziaria per le regioni del Nord/Centro Italia non potrà superare i 708mila euro circa.
Una quota di 400mila euro sarà destinata ai progetti wearables- sensori indossabili per la mobilità (anche per le MPMI), quindi 1 milione 830mila euro per il portale dell’innovazione per la prevenzione digitale, 750mila euro per progetti per la qualità dei predittori di Machine Learnig (ML) di prevenzione digitale. Per tale tematica la ricerca dovrà riguardare lo sviluppo di strumenti e metodiche per aumentare la qualità e l’accuratezza della quantificazione dei rischi basandosi su modelli di Machine Learning (ML), per fornire risposte accurate a domande mediche, insieme allo sviluppo software di una dashboard (un report interattivo) per il monitoraggio dei rischi. Il Machine Learnig, nell’ambito dell’Intelligenza artificiale, si concentra sull’utilizzo di algoritmi e modelli matematici per analizzare dati e prendere decisioni.
700mila euro sono destinati alla tematica eHealth che ha la finalità di consentire la progettazione, lo sviluppo e l’utilizzo in via sperimentale di un sistema di telemedicina per le patologie cardiovascolari.
Allo sviluppo della piattaforma DARE per l’acquisizione dati sono destinati 550mila euro, pertanto, al fine di raccogliere i dati per i progetti di ricerca e per gli studi clinici di medicina preventiva, la piattaforma di sviluppo fornirà tutti gli applicativi necessari per l’autenticazione degli utenti, l’inizializzazione degli studi clinici e la gestione in sicurezza dei dati personali dei partecipanti agli studi.
I restanti oltre 495mila euro sono per la tematica delle soluzioni per la prevenzione digitale, per la quale possono presentare domanda anche le MPMI.
I progetti potranno essere presentati dai soggetti proponenti sia in forma individuale sia collaborativa, in questa seconda modalità dovranno essere almeno sei i soggetti richiedenti, con un capofila che rappresenti il raggruppamento dei partner. La durata massima per la realizzazione del progetto di ricerca e innovazione è 15 mesi. La domanda deve essere presentata entro il 10 gennaio 2025. (https://bandi.unibo.it/PncBacDARE2)
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