“Io resto viva”, il romanzo distopico di Chiara Ceneroni

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Intervista a cura di Mariangela Cutrone

Dopo il successo di “Lasciati trovare” Chiara Ceneroni è tornata in libreria con “Io resto viva”, Morphema Edizioni, un libro denso di emozione che lascerà il lettore incollato alle sue pagine e dal quale sarà davvero difficile distaccarsene.

La Ceneroni racconta di un mondo distopico in cui la manipolazione a l’appiattimento delle menti regnano sovrani e in cui viene fatto circolare un virus che colpisce gli animali e che da essi si trasmette egli umani.

In questo scenario in cui la paura e il caos dominano, Jolie una giovane donna cercherà in ogni modo di tutelare e nascondere il suo cane Hope rischiando di condurre due vite parallele. In una è un’osservatrice rigorosa delle regole imposte dal sistema e nell’altra è una ribelle e sovvertiva. In questa lotta silente contro il sistema ad animarla sarà l’amore puro e la fame di conoscenza.

Una lettura che invita il lettore a riflettere su tematiche esistenziali e che infonde tanto coraggio, speranza e ottimismo. La scrittura della Ceneroni si riconferma un toccasana per l’anima perché profonda e capace di scavare nel profondo dell’l’anima.

Del suo libro ce ne parla in questa intervista. 

Tre aggettivi per definire il suo libro…

Il primo aggettivo definisce il genere, distopico. Si tratta di un genere ad oggi abbastanza raro rispetto ad altri più inflazionati come il fantasy o il thriller. La storia infatti si svolge in un futuro dai contorni mostruosi, che potrebbe essere vicino o lontanissimo, a seconda della sensibilità del lettore. Poi direi coraggioso, perché il coraggio è al centro della storia che racconto. Il coraggio di ribellarsi a un sistema ingiusto e di conservare il libero pensiero contro la manipolazione e la massificazione. Ma anche le riflessioni che solleva potrebbero essere definite coraggiose, in un tempo che ci vuole spettatori passivi. Infine direi emozionante, come lo stanno definendo molti lettori, perché credo che la protagonista abbia la forza di trascinare il lettore oltre che nella sua doppia vita parallela dentro e fuori il sistema, anche nel suo universo ancora pieno di colori e di infinite sfumature d’amore.

Perché i lettori dovrebbero leggere il suo libro e che cosa ci troveranno?

Questo è un libro che solleva molte domande e offre diversi spunti di riflessione, come dicevo prima. Ecco, credo che i lettori ci troveranno più domande che risposte. Ma fermarsi e porsi degli interrogativi su dove stiamo andando credo sia importante, per non lasciarsi fagocitare distrattamente. E poi spero che ci troveranno una storia avvincente. Da lettrice detesto annoiarmi durante la lettura, quindi quando scrivo cerco di mantenere sempre un ritmo intenso nella narrazione.

Ci parli di Chiara Ceneroni…

Mi imbarazza parlare di me stessa, preferisco lasciar parlare i miei libri. Sparsa nei miei romanzi c’è la mia anima…

Che difficoltà ha incontrato durante la scrittura di questo libro?

Nessuna. Devo dire che come per il mio primo romanzo “Lasciati trovare”, anche questa storia ha preso vita e forma da sola, come se fosse già scritta dentro di me.

La sua scrittura inizia da esperienze reali o è un percorso introspettivo? Da dove trae ispirazione?

Credo che la mia scrittura nasca dalla mia anima. L’inchiostro da cui attingo sono i miei abissi e i miei cieli. C’è tanto di me nel mio modo di scrivere, il mio vissuto, le mie fantasie, forse vite antiche o che verranno. Ma soprattutto, quando scrivo io mi sento finalmente libera.

Tra le tematiche affrontate nel suo libro vi è quella dell’amore capace di far superare qualsiasi tipo di difficoltà. Qual è secondo lei la forma più assoluta d’amore?

Tutti i miei libri sono in fondo un inno all’amore. L’amore in tutte le sue declinazioni e forme. Credo che l’amore sia il senso più autentico dell’esistere. Siamo e resteremo soltanto l’amore che abbiamo dato. Al centro dei miei romanzi c’è sicuramente l’amore per gli animali, anime meravigliose che condividono con noi questo viaggio misterioso chiamato vita, e che troppo spesso pagano sulla loro pelle il prezzo di una cultura dannatamente antropocentrica.

I suoi scrittori di riferimento o che ama leggere?

Il mio scrittore contemporaneo preferito, colui che in un certo senso ha cambiato i miei occhi, è Alessandro Baricco. “Oceano mare” è stato per me un libro magico, sconvolgente, il mio spartiacque tra un prima e un dopo. La sua prosa poetica ha ispirato molto il mio stile.

Un consiglio che darebbe ad un giovane scrittore che trova una “casa” per la sua storia…

In base alla mia piccola esperienza, consiglierei di affidarsi solo a case editrici non a pagamento. Gli editori devono investire sul talento.

Attualmente a cosa sta lavorando? Progetti futuri…

Ho già iniziato a scrivere il terzo romanzo, che sarà un genere ancora diverso dai primi due. Finché avrò storie da raccontare, continuerò a scrivere.

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