Arrestato per corruzione il sindaco di Vigevano, Salvini lo difende: “È onesto”Coinvolti anche una consigliera di maggioranza e tre dirigenti Asm. Per la procura Andrea Ceffa avrebbe “comprato” voti utili a scampare la “congiura di sant’Andrea”. Ecco cosa sarebbe
MILANO – Cinque ordinanze di custodia cautelare all’indirizzo del sindaco leghista di Vigevano, Andrea Ceffa, una consigliera di maggioranza, Roberta Giacometti, e tre dirigenti dell’azienda municipalizzata Asm. I carabinieri le hanno eseguite in mattinata su mandato della Procura della Repubblica di Pavia, guidata da Fabio Napoleone. A monte, una serie di favori illeciti per ottenere voti dei consiglieri comunali.
LA CONGIURA DI SANT’ANDREA
La detonazione della bomba è partita da lontano, due anni fa, con lo “strano” terremoto politico etichettato con il nome di “congiura di Sant’Andrea”, dal santo del giorno in calendario. Ovvero il 30 novembre 2022 sul consiglio comunale della cittadina si è abbattuto un tornado di dimissioni di massa “bipartisan”: all’intera opposizione, si unirono all’operazione lanciata per far cadere il primo cittadino anche dei falchi tiratori della maggioranza. Il progetto però non andò in porto per un pelo: qualche traditore della maggioranza ebbe dei ripensamenti dell’ultima ora, i numeri tornarono per la coalizione di centro destra.
Questo pericolo scampato però non sarebbe stato l’esito di una normale- e lecita- mediazione politica: secondo l’accusa Ceffa avrebbe “comprato” il dietro front che lo ha poi salvato. In particolare, “avrebbe procurato tramite un prestanome una consulenza presso Asm Vigevano” a una consigliera comunale, “una consulenza – prosegue la Procura – di cui la municipalizzata non aveva alcuna necessità, al solo fine di assicurare un illecito vantaggio economico alla donna”. E i tre dirigenti della municipalizzata raggiunti dall’ordinanza sarebbero stati in qualche modo complici perché consapevoli dell’inutilità di questa collaborazione retribuita.
Ma la vicenda riguarderebbe anche la corrente “avversaria” al primo cittadino individuati dagli inquirenti nella figura di Angelo Ciocca, ex parlamentare europeo, e in quella dell’ imprenditore edile Alberto Righini, che avrebbero “convinto” un consigliere comunale a dimettersi con la promessa di un compenso di 15 mila euro. Per fare luce su questo secondo filone, sono state perquisite le abitazioni e gli uffici dei diretti interessati e si attendono sviluppi nelle prossime ore.
SALVINI: “CERTO DELL’INTEGRITÀ DEL SINDACO, SIAMO AL SUO FIANCO”
“Conosco Andrea Ceffa, così come lo conoscono i suoi concittadini e tutta la Lega come persona onesta e corretta e all’esclusivo servizio del bene della sua città. Io personalmente e tutto il partito siamo al suo fianco, certi della sua integrità, e contiamo che possa chiudersi rapidamente questa brutta pagina, sicuri che possa dimostrare la sua totale innocenza. Da ministro ho lavorato con lui su alcune opere strategiche a partire dalla Vigevano-Malpensa e confido possa tornare al più presto in ufficio”. Lo dice il vicepremier e ministro Matteo Salvini, a proposito dell’inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Vigevano.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it