Non c’è dubbio che lo spazio in cui l’arte si è espressa fin dai primordi si è modificato molte volte nel tempo: basti pensare ai primi graffiti nel paleolitico, alle prime pitture nel neolitico, alle committenze che via via si sono avvicendate negli spazi pubblici civili e religiosi, e anche in quelli privati.
Dopo gli anni ’50 c’è stato poi un fiorire di nuove possibilità, gli spazi dell’arte si sono moltiplicati sempre più e questo ha portato a una maggiore fruizione delle opere d’arte moderna e contemporanea.
In Italia c’è stata una serie di proposte in tal senso, e varie iniziative hanno incontrato il gusto del pubblico. Per esempio di recente a Firenze si è vista un’interessante esposizione dal titolo “Texture”, che richiama il concetto di consistenza, densità; una metafora e un’istanza, quella di ricercare significati al di là delle apparenze. Il percorso della mostra collettiva propone varie opere di sei artisti che hanno impiegato linguaggi e materiali diversi per proporre un racconto che colleghi sensazioni e stati d’animo alle complesse tematiche attuali.
Anche i supporti sono differenti, per esempio Stefania Balestri ha usato foto su alluminio creando una forte suggestione fra il leggero abito da sposa posato sull’acqua quasi a significare una possibile catarsi (acqua lustrale?) e l’altro abito che suggerisce invece un’eventuale gravidanza; mentre per Renzo Bellanca il supporto è la tela per un’immagine del mondo alla ricerca di vie e percorsi interiori prima ancora che nell’ambiente, strade ancora sconosciute che potrebbero esserci nel futuro per dare nuove direzioni alla nostra esistenza.
Tante proposte accomunate dalla stessa aspirazione: trovare la direzione giusta per le nostre necessità inderogabili.
All’inizio parlavamo di fruizione: proprio questo è l’aspetto importante dell’arte contemporanea, che va resa fruibile al maggior numero di persone.
Perciò le esposizioni allestite in luoghi magari non istituzionali, dove il pubblico può accedere liberamente e confrontarsi con le opere, possono dare un contributo importante alla conoscenza dei percorsi artistici che tracciano la nostra contemporaneità.
SandraFallaci©