© foto di SSC Bari
Cavalcare l’onda. Questo era l’obiettivo minimo del Bari di Longo in questo primo, timido scontro playoff, forte delle due vittorie consecutive ottenuta a Salerno e contro il Cittadella che aveva portato a dodici i turni di imbattibilità nonostante i noti limiti che spesso e volentieri l’hanno fatto da protagonista facendo perdere molti punti e, perché no, anche salvandolo in qualche occasioni da rovinose cadute. Senza dimenticare il considerevole record di squadra che ha subito meno gol di tutte in trasferta, appena tre, e che ha vinto le ultime cinque gare contro le rondinelle, tanto al “Rigamonti” quando al “San Nicola”.
Il Brescia non era un avversario impossibile, diciamo che era alla portata per provarci ma era pur sempre il Brescia, solito e tipico avversario ostico, storicamente di rango da affrontare soprattutto in casa loro anche se erano circa due mesi che non vinceva in casa e, come tante volte capita (e ricordiamo spesso) il Bari calzava a pennello per rompere questo trend negativo abituato a vestire l’abito di infermiere in certi casi.
Longo ha mandato in campo Sibilli e Falletti insieme alle spalle di Novakovich con Lasagna in panchina, mentre Benali è tornato in campo con Maita al suo fianco, confermati gli altri.
Il primo tempo tra Brescia e Bari è stato vivace e ricco di emozioni, con il Bari protagonista di numerose occasioni da gol, ma con il Brescia capace di un avvio fulminante. La squadra lombarda è infatti passata in vantaggio dopo soli 32 secondi grazie a Galazzi, al suo primo gol stagionale e schierato titolare per la prima volta da settembre, insomma situazione tipicamente da Bari. L’inizio aggressivo del Brescia, tuttavia, è durato poco, con l’intensità calata già dopo dieci minuti.
Il Bari ha risposto con determinazione, trovando il meritato pareggio grazie a una splendida azione sulla destra di Maita, che ha servito un preciso cross per Dorval, bravo a finalizzare di testa. I biancorossi hanno poi continuato a spingere, ottenendo un calcio di rigore per un fallo di Jallow su Mantovani. Tuttavia, Falletti ha fallito l’occasione, colpendo il palo con una conclusione troppo angolata.
Nonostante l’errore dal dischetto, il Bari ha mantenuto la pressione, andando vicino al vantaggio con una traversa di Novakovich su un cross di Dorval. Lo stesso attaccante americano ha avuto un’altra occasione ghiotta, ma il suo tiro, girato dal limite dell’area, è stato deviato dalla difesa in calcio d’angolo. Un primo tempo intenso, che ha visto il Bari più pericoloso ma incapace di concretizzare la superiorità mostrata dopo l’inizio sprint del Brescia e che forse avrebbe meritato qualcosa in più che un pareggio.
Il secondo tempo si è caratterizzato per intensità e scelte tattiche significative, ma senza grandi emozioni sotto porta. Falletti ha vissuto un momento di difficoltà, culminato in un’ammonizione per un pestone su Bertagnoli, che evidenzia il suo periodo negativo. Longo, consapevole della necessità di maggiore incisività, lo ha sostituito con Lasagna, affiancandolo a Novakovich in avanti, con Sibilli a supporto.
Nonostante il Bari cercasse di imporre il proprio fraseggio, il Brescia è apparso più pericoloso, andando vicino al gol in un paio di occasioni, ma senza precisione. La stanchezza ha iniziato a farsi sentire e il gioco si è fatto più spezzettato. Longo ha quindi optato per un doppio cambio, inserendo Manzari e Sgarbi per aumentare la freschezza offensiva, mentre Maran ha risposto mandando in campo il capitano Bisoli, al rientro dopo un lungo infortunio, per dare leadership e ordine alla squadra. Ma né Lasagna, né Manzari né Sgarbi hanno dato la svolta confermando la sterilità della panchina.
La partita è scivolata verso il finale con poche opportunità degne di nota. Lella e Favasuli sono entrati per consolidare il centrocampo del Bari nei minuti di recupero. Alla fine, l’ennesimo pareggio per il Bari, che lascia l’amaro in bocca per un possibile balzo in classifica mancato.
Il Bari esce da Brescia con un pareggio che lascia sensazioni contrastanti. Da un lato, si consolida l’imbattibilità e si conferma una certa solidità difensiva, aspetti che rappresentano una base importante per continuare a costruire. Dall’altro, però, emerge una sottile sensazione di occasione mancata, soprattutto considerando la qualità del gioco espressa e il fatto che il Bari, per lunghi tratti, è sembrato avere qualcosa in più rispetto ai padroni di casa.
La squadra di Longo ha mostrato carattere reagendo subito al gol lampo del Brescia e prendendo in mano il gioco, ma è mancata la concretezza nelle fasi decisive. Errori come il rigore fallito da Falletti e la traversa colpita da Novakovich hanno impedito di capitalizzare un primo tempo dominato a tratti, mentre nella ripresa, pur mantenendo un certo controllo, la squadra è sembrata meno lucida e creativa.
È positivo che il Bari non abbia concesso il solito “tempo” agli avversari, dimostrando maturità e capacità di dettare i ritmi, ma resta la sensazione di un’occasione sprecata per guadagnare punti preziosi in ottica playoff. Tuttavia, un pareggio a Brescia non è un risultato da buttare, soprattutto per una squadra che continua a dimostrarsi difficile da battere e che sta ancora trovando pienamente la propria identità.
Bene Dorval, ha messo in difficoltà gli avversari, suoi gli assist più importanti, Maita anche, molto ordinato, Benali bene ma non ha brillato di luce propria, Oliveri così così, difesa tutto sommato bene, sotto torno Falletti e Sibilli ancora una volta, ma ormai non è una novità per i due trequartisti dai quali era, ed è, lecito attendersi di più dai loro piedi ma soprattutto dalla loro testa, ma al momento fa male dirlo, ma è come se non ci fossero in campo. Non si è capito perché avendo un rigorista nella squadra – Sibilli -, si sia deciso di far batterlo a Falletti. Guardiamo, tuttavia, i lati positivi: in altre occasioni il Bisoli, idolo locale di turno subentrato dopo mesi di infortunio, avrebbe punito il Bari al 90′. Speriamo nel futuro.
Massimo Longo