Lancia 037: ammiraglia del rally mondiale

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All’inizio degli anni 80, in casa Fiat, si iniziò a pensare ad una degna sostituta della gloriosa Fiat 131 Abarth Rally.

Cesare Florio Team Lancia Corse (Foto F1 NEWS)

Cesare Florio artefice del progetto High Fidelity in seno alla Lancia ripreso durante le prove su circuito( foto R1 News) .

Il modello di lancio, ebbe come sue antenate la Lancia Abarth SE037 e il prototipo Fiat Abarth 030 

 https://www.lancia.it/

Sergio Limone fu incaricato di supervisionare il programma che prevedeva l’inserimento dell’ingegneristica Abarth e del designer totale affidato al duo Dallara(scocca e telaio) e Pininfarina(carrozzeria). Nell’impianto elettrico, non poteva mancare l’eccellenza del Made in Italy come il gruppo Magneti Marelli e l’associata Weber per l’impianto di carburazione rivoluzionato dal sistema Volumex.

Partendo dalla struttura della Lancia Beta Montecarlo, carrozzata da Pininfarina e con telaio progettato da Dallara,  Sergio Limone ottenne una scocca in acciaio, un’ intelaiatura rigorosamente con roll-bar completo e a gabbia, con un tettuccio in vetroresina e poliestere, quest’ultimo, componente del resto della carrozzeria e due telai tubolari imbullonati alla scocca, necessari per aumentare il passo della vettura da 2300 a 2440 mm, numeri elevati per quel tipo di vettura, ma  bisognava considerare l’inserimento di due serbatoi carburante sulle fiancate ed il motore in posizione longitudinale.

https://autosprint.corrieredellosport.it/

Lancia 037 EVO al Rally di Sanremo che valse il titolo del Mondiale Costruttori

Lancia 037 EVO, in azione al Rally di Sanremo. Nella foto/video Gazzetta dello sport

Una progettazione pensata e rigorosamente testata, per un’auto competitiva, in grado di assecondare il lancio nel mercato della versione stradale, diversa dalla versione corsa.

L’omologazione al Gruppo B prevedeva la produzione di ben 200 esemplari con un prezzo di listino che si aggirava intorno ai 47.000.000 di lire. La versione corse si preparava al suo debutto con un impianto propulsore, diverso e innovativo, a cominciare dalla posizione longitudinale del motore finendo in un apparato che montava la testata da 16V. Questa testata era uguale a quella della 131 Abarth, un motore 4 cilindri in linea da 1995cm3, un impianto di carburazione Weber da 40mm con sovralimentazione volumetrica compressa Roots Abarth Volumex. 

Il sistema già ampiamente testato sulla Lancia Beta permetteva un’erogazione di potenza pari a 205 CV, una velocità di 225kmh, a 7.000 giri e uno stacco di potenza di 0-100, in sei secondi nella versione stradale. Il cambio per la versione rally, fu il tradizionale ZF Fiat-Abarth a cinque rapporti di velocità con innesti frontali, più la retromarcia.

L’Assetto per molti tecnici ed ingegneri, fu rivoluzionato come il sistema di alesaggio, con l’Abarth Volumex inserito, il sistema delle sospensioni Mac Pherson, tanto caro alla cugina Stratos e alla 131 Abarth Rally, fu scartato e sostituito da un sistema ammortizzante costituito da sospensioni a quadrilateri, a gas e con molle elicoidali e la barra stabilizzatrice anteriore, doppi ammortizzatori al retrotreno e freni a disco ventilati sugli assali.

La vettura finalmente su consiglio di Cesare Florio, autentico motore a corrente continua nel Team Lancia Corse, fu dotata di gomme Pirelli P7 205/55 VR 16 gonfiati a due bar (Anteriori)225/50 VR 16 (Posteriori), con i cerchi in lega leggera Speedline componibili da 16”.

Pininfarina aveva completato gli interni, mettendo in evidenza la pedaliera in alluminio forato e l’elegante volante in pelle Abarth, con la consolle fornita della batteria di valvoline fusibili, poste in doppia fila. Una lampada sul lato navigatore, permetteva allo stesso di leggere il percorso notturno. Insomma, la Lancia037, si preparava a lanciare l’ennesima sfida al mondo del rally, con un altro particolare: la trazione a due ruote motrici, contro la trazione integrale delle concorrenti.

L’esordio segnò la rivoluzione del sistema Volumex, inserito nella versione da corsa.

Al Rally della Costa Smeralda in Sardegna nel 1982, fu l’ansia a dominare all’interno del Team Corse Lancia, fu l’unica auto a trazione anteriore, con un motore ulteriormente aggiornato, da 2111cm3, grazie al sistema Volumex Roots Abarth del tipo R10, successivamente riproposto con Volumex R18, in grado di portare l’auto dai suoi naturali 250CV di potenza, ai 310CV di potenza.

L’anno successivo, dopo il successo al Tour de Corse nel Rally di Francia, la 037, iniziò il cammino verso la vittoria, con un ulteriore e continuo aggiornamento del sistema di propulsione. La versione Lancia 037 EVO conquistò il mondiale costruttori del 1983 con Walter Rohrl e Marku Alen alla guida della vettura, contrastata dall’Audi 4 a trazione integrale, guidata dal finlandese Hannu Mikkola, campione del mondo categoria piloti.

Il Team Corse Lancia si era affidato alle prestazioni dei piloti che in passato avevano già pilotato la Lancia Stratos e la Fiat 131 Abarth Rally, passando su un’altra coupè, la 037, l’unica con due ruote motrici, capace di mettere in riga le vetture a trazione integrale.

I successi nei Rally di Montecarlo, Sanremo, Acropolis, Tour de Corse, Rally di Francia e in Nuova Zelanda, videro protagonisti gli equipaggi Rohrl-Geistdorfer, Alen-Kivimaki, Vudafieri-Pirollo, Bettega-Perissinot, fu grazie a loro che la Lancia 037, conquistò ben 5 vittorie in 13 corse e 17 podi per un totale di 159 punti, che valsero il mondiale costruttori a discapito delle rivali Opel Ascona e Audi 4.

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Fu quella l’unica vittoria importante, centrata dalla Lancia 037, una vittoria che spinse il Team Manager Cesare Florio a sviluppare un’altra vettura che spingesse ancora più lontano la Lancia Corse nel mondo del rally professionistico. La 037, andò in pensione nel 1985, lasciando in eredità il sistema Volumex alla sua erede la Delta S4.

Al giorno d’oggi, la 037 giace come pezzo unico da collezione, in uno dei pochi garage appartenenti a ricchi ed esigenti collezionisti, quelli che nel tempo hanno conservato l’emozionante e adrenalinico ricordo di queste splendide e affascinanti creature della tecnologia made in Italy. Ai giorni nostri, la Lancia 037, continua ancora ad essere ammirata, il suo  rombo  continua ancora ad echeggiare nel rally moderno, accompagnato dalla storica livrea Martini Racing.

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