Minori. Associazione fornasier torna a denunciare

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Minori. Associazione fornasier torna a denunciare: circolo sospeso per avere coperto pedofilo, ma porta ragazzi a gare
“altra svista della federazione”. Lorella tempia: coni decida per commissariamento

(DIRE) Roma, 6 dic. – “E’ una storia infinita. La Fise non finisce mai di stupirci”. Lo dice in una nota – diffusa dall’Associazione Giacomo Fornasier aps – Lorella Tempia, ‘mamma coraggio’ dell’equitazione. “Ho lottato 8 anni per ottenere una condanna per chi ha coperto il pedofilo dei miei figli- racconta la donna- Dopo la riapertura del caso che aveva già visto assolti nel 2019 alcuni dei soggetti oggi invece condannati, solo a seguito di una mia segnalazione in extremis fatta al Coni a dicembre del 2023, un centro ippico e il loro istruttore in data 26 novembre venivano puniti con 2 anni di sospensione dall’attività sportiva. La sentenza veniva pubblicata sul sito il giorno successivo. Secondo il regolamento di giustizia, le sentenze sono immediatamente esecutive, a partire dalla data di pubblicazione sul sito federale. Ma passano solo 3 giorni e il centro ippico sospeso, insieme al loro istruttore di riferimento, partecipano con alcuni minori alla gara di salto ostacoli svoltasi presso il centro Equieffe di Gorla Minore”.

La mamma dei minori abusati viene a conoscenza della classifica di gara del 30 novembre e, racconta sempre il comunicato, provvede immediatamente ad inoltrare una nuova denuncia alla Procura generale del Coni, nella persona del prefetto Ugo Taucer e alla Procura Fise. “Ma nessuno della dirigenza Fise si è accorto della cosa?- si domanda Lorella Tempia- A me era arrivata voce che i soggetti condannati,  intercettati dal proprietario del centro ospitante già dopo la prima giornata di gare, sono stati espulsi dal centro della gara e rimandati a casa”. A seguito di un post pubblicato sulla pagina dell’Associazione Giacomo Fornasier aps, nata proprio per la tutela delle vittime negli sport equestri, è intervenuto il presidente di Giuria per chiarire l’accaduto confermando che “gli iscritti erano 4, ne sono partiti due il sabato mattina perché – capirete – c’è un tempo utile, previsto anche nel regolamento Fise, per intercettare queste irregolarità.

Merito va dato alla bravissima segreteria di concorso che ha fatto le verifiche opportune e si è confrontata subito con me.
Merito del presidente del centro Emanuele Fiorelli che, senza esitazioni, ha concordato con me nel convocare la responsabile del centro, alla quale abbiamo detto di caricare i cavalli e per favore lasciare il centro ippico”.

Dalla dichiarazione rilasciata dal presidente di Giuria, Daniela Boggiani, sulla pagina dell’Associazione, “sembrerebbe
che i condannati abbiano addirittura richiesto la restituzione dei soldi versati per le iscrizioni, cosa che è stata prontamente
fatta da Fiorelli, senza battere ciglio. Il presidente di Giuria ha provveduto immediatamente a mandare una pec a Fise Lombardia e Fise Roma per segnalare l’accaduto” scrive ancora l’Associazione nella nota.
“Appare chiaro- continua- che il centro ippico Equieffe ha fatto più del necessario, non era compito loro fermare i
condannati, le schede erano libere per una mancanza della Fise centrale e avrebbero potuto tranquillamente ignorare l’accaduto, tant’è che il presidente di Giuria ha affermato ‘Posso serenamente dire che Equieffe, io, la segreteria e il signor
Fiorelli abbiamo operato nel più veloce e migliore modo possibile’. E questo grande gesto di correttezza e moralità va
sicuramente riconosciuto.

Ma rimane il fatto che, ancora una volta, la Fise non ha fatto ciò che, d’obbligo, avrebbe dovuto
fare per tutelare dei minor abusati e per far rispettare una sentenza sportiva. Stavolta, grazie a Equieffe e al suo staff
molto preparato, il problema è stato prontamente intercettato e risolto ma cosa sarebbe successo, nell’ipotesi in cui fosse
accaduto un incidente agli atleti minorenni del centro sospeso in gara? Quei bambini ‘formalmente’ erano abbandonati a se stessi, contro ogni regolamento federale. Quando si tratta di minori,  questi vanno sempre accompagnati da personale idoneo e autorizzato. In questo caso sembrerebbe che le schede dei tesserati sospesi dalla sentenza non siano state bloccate sul gestionale federale, permettendo ancora una volta ai condannati di partecipare a competizioni sportive. Una ennesima dimenticanza da parte della Fise, un altro disguido della gestione, sempre colpa di un codice fiscale?”.
Per Lorella Tempia “un gestionale che non funziona è responsabilità di chi lo ha scelto, ammesso che sia davvero così.
Ma le prove dimostrano ben altro.

Se qualcosa non funziona, la Fise si dovrebbe comunque attrezzare per controllare e gestire le radiazioni e le sentenze che si contano sulle dita di una mano, anche mandando una email ai Comitati organizzatori delle gare, a tutela del centro ospitante e dei minori che sono in gara. Spero sia solo inefficienza e incapacità di gestione e che non ci sia dietro dell’altro. Certo, il dubbio viene. Ma qualcuno dovrà risponderne anche stavolta. Ho sollecitato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, affinché convochi la Giunta per decidere sulla mia richiesta di commissariamento della Fise.

È una vergogna. Dopo questo ennesimo increscioso evento- conclude- non
può che procedere in tal senso. Ne va del suo buon nome di presidente Coni”.
(Com/Red/ Dire)

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