Due petroliere russe con a bordo ‘mazut’, un residuo del petrolio usato come combustibile di bassa qualità, stanno affondando nello stretto di Kerch, al largo della Crimea. Allerta per lo sversamento di petrolio
Due petroliere russe con a bordo ‘mazut’, un residuo del petrolio usato come combustibile di bassa qualità, stanno affondando nello stretto di Kerch, a circa otto chilometri al largo dalla costa della Crimea. Lo riporta il ministero delle Emergenze.
A bordo di una delle due petroliere, la Volgoneft-212, ci sono circa 4.300 tonnellate di greggio, quasi tutto già riversato in mare secondo la denuncia del canale Telegram russo Mash. Si sarebbe già creata in mare una macchia di petrolio di vaste dimensioni. Non è stato precisato quanto greggio ci fosse su Volgoneft-239, la seconda imbarcazione colpita dalla tempesta. A bordo delle due navi vi erano complessivamente 29 membri dell’equipaggio, 13 dei quali sono già stati tratti in salvo, al momento il bilancio dei morti è di una persona.
Video pubblicati online hanno mostrano la poppa della Volgoneft-212 spezzata e galleggiante in posizione verticale mente. “Due rimorchiatori e due elicotteri sono stati inviati. L’evacuazione è in corso”, ha dichiarato l’agenzia federale per la navigazione, aggiungendo che “si stanno prendendo misure per eliminare la fuoriuscita di petrolio”.
Lo Stretto di Kerch separa la penisola di Crimea, annessa alla Russia nel 2014, dalla Federazione ed è un’importante rotta di navigazione globale, che fornisce un passaggio dal Mar d’Azov al Mar Nero.