Uno dei padri dell’ecologismo e del concetto di sviluppo sostenibile è stato Enzo Tiezzi.
Giorni fa è stato meritoriamente ricordato dall’Università di Siena, nel quarantesimo della pubblicazione di uno dei suoi libri più famosi:“ Tempi storici, tempi biologici”, il libro considerato fondamentale negli studi sulla sostenibilità e sulla nascita del pensiero ecologico internazionale. Insegnò in varie Università. A Siena è stato direttore dell’Istituto di Chimica, poi ordinario di chimica e fisica.
Fu negli anni 80 l’unico degli scienziati italiani del gruppo dei 25 a mettere a punto il concetto di sviluppo sostenibile presso la Banca Mondiale, a Washington e all’ASPEN Institute negli USA.
Un gigante nella cultura ecologista, colpevolmente dimenticata troppo in fretta dal mondo ecologista.
IL Prof Tiezzi ebbe collaborazioni scientifiche con studiosi del calibro di Odun, Morin, Prigogine, Herman Daly, Nicholas Georgescu, Giorgio Celli.
Ebbe scambi scientifici con il Max Planck Institute e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti.
Oggi è egemone un modello economico che, attinge a teorie economiche che hanno generato costi altissimi per i sistemi naturali prima e sociali dopo. I
Inquinamento, cambiamento climatico, distruzione della biodiversità e livelli di disuguaglianza, che non hanno uguali nella storia dell’umanità e, che insieme alle crisi innescate dalla finanziarizzazione dell’economia, contribuiscono a dare forza a quei movimenti politici che stanno incendiando molti paesi dell’Occidente.
L’economia deve essere aggiornata alla realtà del XXI secolo.
IL paradigma economico mainstream rappresenta l’ambiente con un legame lineare tra estrazione delle risorse, produzione, consumo e scarto.
La sfera economica invece non è un sistema autonomo, autosufficiente, che ha per obiettivo primario la crescita infinita (una costante accumulazione di ricchezze) realizzata mediante un ciclico alternarsi di produzione e consumo.
Purtroppo e con amarezza dobbiamo constatare che, mancano elaborazioni teoriche che consentono di affrontare il “mondo pieno” in cui viviamo.
Constatiamo che le teorie economiche sono state elaborate quando il mondo era abitato da un miliardo di persone e, quindi sufficienza di spazi e risorse naturali.
I dati sull’impronta ecologica dimostrano in maniera evidente che, a partire dal 1970 all’inizio degli anni ’70 il Mondo era sufficiente per soddisfare i consumi di tutti i suoi abitanti.
Una realtà evidente è che il sistema economico e di sviluppo attuale è insostenibile.
L’incompatibilità tra la scarsità delle risorse naturali e la loro crescente domanda, in un contesto dove la popolazione mondiale continua ad aumentare, è evidente.
Nel 2024 l’EOD, ovvero l’Earth Overshoot Day, inteso come giorno in cui il mondo consuma le risorse prodotte dal Pianeta nel medesimo anno è stati il 1 agosto.
Si consuma più di ciò che il Pianeta produce in un anno. IL rapporto tra consumo e produzione si stima essere pari a 1,70 ovvero ci vorrebbero 1,7 pianeti per soddisfare i consumi.
Numeri allarmanti se si considera la previsione di un aumento della popolazione globale.
In base ai dati del “Word Population prospect 2019”, pubblicato dall’ONU, è ipotizzabile una crescita della popolazione fino a 8,5 miliardi nel 2030 e a 9,7 miliardi nel 2050.
IL “Rapporto speciale sul riscaldamento globale a 1,5° C”, dell’organismo scientifico delle Nazioni Unite, IPCC afferma che dall’epoca preindustriale, le attività umane abbiano provocato un aumento della temperatura globale stimato in un range da 0,8 a 1,2 gradi centigradi.
Oggi uno scienziato come Tezzi ci manca moltissimo, la sua concezione fortemente trasversale, in perenne ricerca di nuove relazioni tra discipline diverse.
Oggi risulta assente la politica su problemi di fondamentale importanza !
In campo ecologico la disinformazione svolge un ruolo regale. Sarò pessimista, ma credo che la battaglia sull’azzeramento delle emissioni al 2050, sia perduta.
IL potere protempore in Italia fonda le sue azioni sulla “neutralità climatica”, ovvero saldo zero tra emissioni e assorbimento come da norme UE. Applicata questa norma sul revisionato Piano Integrato Nazionale Energia Clima (PNIEC) utilizzando il concetto di “ neutralità tecnologica” ovvero, l’indifferenza della tecnologia per la transizione ecologica.
Energia nucleare e confinamento della CO2 rappresentano opzioni perseguibili per la transizione in alternativa o comunque fortemente ridotte le fonti energetiche rinnovabili.
Un falso conclamato la tesi, che la energia nucleare non produce CO2. Al momento della reazione di fissione si, ma bisogna considerare tutto il ciclo di vita dell’uranio per trovare le emissioni.
Vivere in armonia con la Natura come dice il Papa nell’enciclica quindi ecologia integrale per scongiurare gli esiti nefasti di una crisi climatica da effetti, che saranno sempre più devastanti e costosi.
Un modello di impresa sostenibile è il progetto SPAC, Sistema Produttivo Agroalimentare di Capitanata fondato sulla innovazione verde ovvero quell’innovazione volta a utilizzare efficacemente le risorse a ridurre al minimo possibile i danni ambientali. La Commissione Mondiale sull’ambiente e lo sviluppo ha definito lo sviluppo sostenibile come “un processo di cambiamento in cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e il cambiamento istituzionale sono tutti in armonia e accrescono il potenziale attuale e futuro per soddisfare i bisogni e le aspirazioni umane”, dunque un processo con l’obiettivo ultimo di creare sinergia e complementarietà tra la crescita aziendale da un lato e la tutela ambientale dall’altro, tenendo conto della ristrettezza delle risorse naturali disponibili e cercando di evitare conseguenze negative sul nostro ecosistema.