Fine importazioni gas dalla Russia e raddoppio prezzo gas USA

Economia & Finanza

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Ci risiamo ? Torna il rischio gas, per l’Europa? Terminate  ieri dopo 50 anni le forniture di gas russo ai paesi della UE, attraverso l’Ucraina.

L’Unione europea dipende ancora dalla Russia ,per il 18% delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL). Le nazioni europee più colpite sono Austria e Slovacchia.

I costi energetici subiranno degli aumenti, che colpiranno famiglie e imprese.

Incidenza sui costi di produzione delle imprese con conseguenze sulla competitività industriale dell’Europa ,rispetto alla concorrenza con USA e Cina.

L’altra variabile da considerare è l’ incertezza legata alle politiche decise dall’Amministrazione “Trusk”, acronimo che nasce dalla fusione dei nomi Donald Trump ed Elon Musk, primo finanziatore della campagna elettorale e uomo di spicco del nuovo governo.

 Incrementi significativi nei mesi di novembre e dicembre si sono registrati nel prezzo del gas spinto, in su dalla scarsa generazione eolica, che ha anche  inciso sull’utilizzo delle scorte di gas. Inoltre si sono verificate interruzioni impreviste delle esportazioni di GNL, da alcuni impianti di liquefazione australiani e revisioni al ribasso delle stime di crescita delle esportazioni mondiali di gas naturale liquefatto (GNL).

IL prezzo del gas ha superato i 50 euro per 1000 chilowattora.

Nonostante gli sforzi dell’Europa, per diversificare le sue fonti di approvvigionamento e investire nelle energie rinnovabili, i prezzi rimangono volatili, guidati dalla competizione globale e dai rischi di produzione persistenti.

Nel nostro paese il prezzo del gas dipende dall’indice PSV (Punto di Scambio Virtuale) , luogo dove avviene la cessione del gas naturale, quindi il punto di incontro tra domanda e offerta del gas in Italia.

In questo hub, gestito da Snam Rete Gas, viene determinato il prezzo finale all’ingrosso. IL mercato del gas è regolato dagli scambi che avvengono , in Borsa e sono gestiti dal GME (Gestore dei Mercati Energetici).

Su questa piattaforma il gas viene venduto e acquistato dagli operatori.

Le strategie che l’UE sta mettendo in campo, per evitare nuovi possibili problemi sono quelle della diversificazione delle fonti di approvvigionamento e adozione della Strategia Europea per la Sicurezza Energetica, firmata nel 2014.

La UE ha finanziato la costruzione di gasdotti che la colleghino, attraverso i Paesi meridionali, al Nord Africa. Ci riferiamo ai tubi che passano sotto il Mediterraneo e sono denominate Green Stream e TransMed.

Ci sono poi due gasdotti , che raggiungono la Spagna, chiamati Medgaz e Maghreb.

La UE e l’Italia hanno progettato il gasdotto EastMed, che collegherà la rete europea ai giacimenti di gas offshore scoperti a Cipro, in Egitto e in Israele.

Gasdotto che consente di bypassare Russia e Turchia.

I lavori per la lunga tratta EastMed dovrebbero concludersi nel 2027.

Appare innegabile che la perdita di fornitura di gas russo, a costo basso ha inciso sulla crescita economica, sulla inflazione e sull’aumento del costo della vita.

La questione energetica è uno dei motivi principali del declino della competitività dell’industria della Germania.

Sul Sole 24 Ore di qualche mese fa abbiamo letto , che il confitto in Ucraina è costato alle imprese italiane 155 miliardi di euro.

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