Riflessione un po’ scherzosa sui religiosi con facce d’aceto

Interviste & Opinioni

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«A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia “di aceto”, e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L’aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone!». Così ha dichiarato Papa Francesco in un passaggio a braccio, durante l’udienza alle partecipanti al XV Capitolo generale elettivo dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola.
Ha ragione papa Francesco, però forse vale la pena ricordare che s’incontrano anche molti preti con facce di aceto, e che anche sua Santà alle volte ha preso d’aceto. Ad esempio quel giorno che diede uno schiaffo sulla mano alla pellegrina cinese che lo aveva strattonato. Ovviamente può accadere che una suora o un sacerdote perdano la pazienza qualche volta, ma perché alcune suore e alcuni preti la faccia d’aceto l’hanno sempre? Se lo sarà chiesto papa Francesco? A mio parere di norma si tratta di suore e di preti pentiti.
Si sono resi conto ad un certo punto della loro esistenza d’avere preso una strada sbagliata, che non c’era stata per loro nessuna chiamata del Signore, e non hanno avuto il coraggio di tornare indietro. Comprensibile. Non è facile tornare indietro. Accade, però, che suore e preti d’animo buono non abbiano facce d’aceto anche se pentiti, mentre suore e preti d’animo cattivo, se pentiti hanno una faccia d’aceto permanente.
Renato Pierri

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