Emozioni senza parole in un Tango Argentino a Buenos Aires
Tra il 1820 e il 1850 si andava al ballo per conoscere un buon marito e questo giustificava spese anche elevate da parte dei padri delle ragazze, le nuove danze erano diventate più erotiche ma la più eccitante era considerata il Valzer, non si saltellava più come nella polca e i ballerini restavano vicini, tanto da potersi toccare e scambiare parole d’amore.
A inizio del 900, tra le popolazioni meno abbienti, il ballo diventa occasione di corteggiamento e con il moltiplicarsi delle sale da ballo, esplodono le danze moderne che favoriscono i contatti di coppia.
Non si corteggia più la pastorella nei campi come si faceva nel 1900 sulle montagne francesi, si raggiunge la ragazza in bicicletta al ballo del paese e si tenta di sedurla con la propria prestanza e qualità di ballerino.
L’ondata migratoria in Argentina aveva portato una mescolanza di culture e costumi che influenzarono le danze della comunità spagnola emigrata da Cuba, dopo la caduta del dominio coloniale del 1898.
Il Tango Argentino nasce quindi dalla fusione di balli di coppia come il valzer viennese, il tango andaluso e altre danze popolari dell’Europa centrale come la polka e la mazurka. A questi poi si aggiunsero balli delle comunità discendenti dagli ex schiavi africani dell’epoca coloniale, e anche tradizioni creole all’interno del Paese.
Il tango era nato con un carattere nomade e meticcio, risultato di una straordinaria armonizzazione di elementi provenienti da culture diverse, portati per lo più da famiglie povere che avevano attraversato l’oceano in cerca di un futuro migliore.
Tutto ciò non era benvisto dall’élite di Buenos Aires, che sognava di costruire un Paese laico, illuminato e abitato principalmente da una classe media.
Per tradizione gli Argentini non ballano il tango cantato per non essere distratti e dando la debita attenzione al testo e alla musica. Il Tango Argentino rappresenta l’incontro tra il maschio dominante e la femmina passiva, docile, sottomessa; antitesi della vita che ne rispecchia le incertezze.
L’antropologo Julie Taylor descrive il contesto culturale nel quale il tanguero balla, a suo giudizio il ballerino si comporta come se non avesse nessuna delle paure che gli è proibito manifestare.
Quando un argentino racconta le emozioni che sente ballando il tango, descrive un’esperienza imperniata sui passi e non sulle parole, a tal proposito si racconta che in una sala da ballo di Buenos Aires, un giovanotto riconsegnata la fidanzata alla vigile madre, commenta:
Non sopporto che una donna mi parli mentre ballo il tango. E se parla non rispondo. Solo quando mi dice: “Omar, sto parlando”, rispondo “E io, io sto ballando”… da Taylor “Tango” Cultural Antropology 1987
Tra i movimenti più caratteristici del Tango Argentino tango ci sono il corte e la quebrada. Si eseguono spezzando l’asse verticale della coppia, in modo che uno dei due ballerini s’inclini sopra il corpo di chi conduce.
Questi abbellimenti coreografici inizialmente furono criticati per la loro presunta indecenza e immoralità, mentre oggi amplificano per tanti appassionati, la seduzione di questo ballo di coppia
Umberto Palazzo
Editorialista de IlCorriereNazionale.net
L’articolo analizza come il ballo di coppia possa fungere da forma di seduzione e comunicazione non verbale tra i partner. Attraverso movimenti coordinati e l’interpretazione della musica, i ballerini instaurano un’intesa che trascende le parole, esprimendo emozioni e desideri. In questo modo, il ballo si trasforma in un linguaggio universale, capace di rivelare la complicità e l’attrazione tra due persone. L’articolo evidenzia l’importanza della connessione emotiva e della fiducia reciproca per rendere l’esperienza del ballo di coppia autentica e coinvolgente.