Nel cuore dell’Europa dell’Est, oggi Unione europea, si è verificato un attacco alla democrazia tale da far resuscitare i fantasmi della peggior dittatura comunista.
In Romania, il 24 novembre 2024, si sono tenute le elezioni presidenziali che hanno portato al ballottaggio il candidato conservatore cristiano, Călin Georgescu, giunto primo col 22,94% dei consensi, seguito a ruota dalla liberale europeista Elena Lasconi, che ha raccolto il 19,18%. Inaspettatamente sconfitto invece il socialdemocratico e Primo Ministro Marcel Ciolacu.
Tutto regolare. La Corte Costituzionale certifica la regolarità del voto con il riconteggio delle schede, e il 2 dicembre respinge un ricorso che ne chiedeva l’annullamento per irregolarità.
Intanto però si era messa in moto una protesta di piazza e i media avevano diffuso l’accusa contro Georgescu di essere un “filoputiniano” che per vincere si era avvalso di “interferenze russe” su Tik Tok!
Ma se era tutto certificato….? Macché, in Romania, Paese che dalla morte di Ceaucescu è stato governato da trame ed accordi inauditi fra i servizi di sicurezza comunisti e quelli occidentali, possono annullare anche elezioni certificate dalla Corte Costituzionale: appena quattro giorni dopo aver certificato la regolarità del voto, la stessa Corte ha deciso all’unanimità di annullarlo, invalidando il primo turno delle elezioni presidenziali!
In realtà, visto da dentro l’Unione sovietica europea, “EURSS”, come la chiamava il famoso dissidente sovietico Vladimir Bukovsky, il sospetto di interferenze si appunta di più su Bruxelles che su Mosca.
Nel silenzio dei nostri media, il 30 dicembre 2024, oltre 2000 elettori di Georgescu hanno manifestato davanti al
Tribunale di Bucarest che deve decidere sui ricorsi contro l’annullamento del primo turno delle elezioni.
In attesa di vedere come andrà a finire, è curioso rilevare come la propaganda russa su Tik Tok non abbia funzionato invece in occasione delle elezioni per il rinnovo del parlamento che si sono tenute il 1° dicembre 2024, vinte col 22.1% dei voti dal Partito Social Democratico filoeuropeista.
L’impressione è che le elezioni siano ritenute valide o meno a seconda del risultato che danno.
Nel mentre nel silenzio dei media italiani, in Romania si tengono continue manifestazioni dei partiti di opposizione
che coinvolgono decine di migliaia di cittadini.
Per aiutarci a capire su cosa è accaduto e i riflessi che può avere sull’Ue e sul resto della regione, il 17 gennaio 2025 ore 20,45
c/o ZanHotel EUROPA, Via Boldrini 11 – Bologna ci incontreremo (a entrata libera) con George Claudiu Stanasel imprenditore rumeno Vice Presidente del Consiglio comunale di Prato per parlare di “attacco alla democrazia Cosa accade in Romania?”
ovvero:
«l’UE è un “giardino fiorito” o piuttosto una dittatura oligarchica, prigione di popoli?»
modera il dibattito
MASSIMO RICCI
Giornalista e direttore di èTV
foto Wikipedia