Quando muore qualcuno, lascia in ognuno di noi un vuoto.
In questo vuoto, permeato di profonda tristezza e dolore, si trova una certa rassegnazione aggrappandosi ai momenti trascorsi insieme.
Quando muoiono certe persone, ed è il caso del Professore Vittorio Daniele, prematuramente scomparso il 13 gennaio a 53 anni, per un improvviso malore, oltre al dolore e ai ricordi emerge l’assoluta certezza che la perdita sia molto più grande di quanto si possa pensare. Questo, non solo per i familiari, gli amici e conoscenti, ma per l’intera comunità culturale e sociale del Meridione.
Con la morte di Vittorio Daniele viene a mancare un grande uomo di cultura, un fine intellettuale, un eccellente economista, un meridionalista di vaglia che, attraverso i suoi studi ha contribuito a far emergere dall’oblio, pagine di storia economica meridionale nelle quali rimarcava e confermava le opinioni di altri meridionalisti in merito al peso economico che il Meridione e la Calabria hanno avuto nel periodo preunitario. Vittorio era tra i più apprezzati studiosi del mancato sviluppo sociale ed economico del meridione.
Originario di Roccella Ionica ma residente a Davoli, è stato un professore ordinario di politica economica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, dove con la sua grande capacità comunicativa e con il suo sapere, scaturito da continue ed estenuanti ricerche e analisi, erudiva i suoi discenti sulle tematiche a lui care.
Molto impegno ha profuso anche fuori dai confini universitari partecipando a convegni, incontri culturali e dibattiti. Moltissimi sono i suoi articoli e molte le sue pubblicazioni nelle quali con un rigore scientifico di indiscusso valore “illustra” storie e vicende che, il più delle volte andavano in controtendenza con quanto scritto sino ad ora da altri studiosi, i quali sostengono ancora oggi e senza aver effettuato vere ricerche la solita solfa di un Meridione arretrato e palla al piede per l’Italia.
I puntuali raffronti tra le regioni italiane, effettuate da Vittorio Daniele, dimostrano che tutto ciò che si diceva e si dice ancora sull’arretratezza del Meridione non corrisponde al vero e che esistesse in passato un equilibrio economico e sociale tra le regioni del nord, del centro e del sud, e anzi in alcuni casi le regioni dell’ex regno delle due Sicilie sopravanzavano le altre. Equilibro che purtroppo ora non si trova più essendo il Meridione arretrato e la Calabria la regione più povera dell’Europa.
Vittorio Daniele, nonostante non sarà più fisicamente con noi, lascia sé stesso, la sua visione del Meridione e il suo pensiero meridionalista nella grande mole di scritti dai quali trarre riflessioni e spunti di ulteriori ricerche. Era solito dire ” la ricerca non finisce mai”. Vittorio ci lascia anche un grande insegnamento, quello di essere fieri di essere figli del Sud, pur dovendo migliorarci in alcune cose.
In me, che ho avuto il piacere di conoscerlo da oltre un ventennio, rimarranno indelebili i convegni, le discussioni e le chat, con le quali ci si confrontava sulle nostre ricerche.
Danilo Franco