Un evento pacifico di confronto e dibattito organizzato dall’associazione Le Verità Nascoste è stato censurato a Milano. L’incontro, previsto per il 26 gennaio 2025 al Teatro Oscar, è stato annullato dopo pressioni esercitate dal console ucraino a Milano.
Quest’ultimo, in un’intervista al giornale Il Giorno del 17 gennaio, ha dichiarato: «La propaganda russa in Italia è sempre più attiva», annunciando l’intenzione di coinvolgere il sindaco Giuseppe Sala e il prefetto Claudio Sgaraglia per chiedere l’annullamento dell’evento, definendolo come un evento ‘filorusso’.
Roberto Zappia, fondatore e avvocato dell’associazione, ha definito questa situazione «un’azione orchestrata per limitare il libero pensiero in un Paese che si proclama democratico. La cancellazione dell’evento rappresenta una grave violazione del diritto di espressione, un diritto che dovrebbe essere sacrosanto in una società libera e pluralista».
L’associazione, rappresentata dalla presidente Rossitza Toneva e dalla vicepresidente Diana Romano, ha espresso profondo rammarico per la decisione del teatro, definendo il gesto una grave limitazione della libertà di espressione,violando uno dei pilastri fondamentali della nostra democrazia: la libertà di espressione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione. Diana Romano ha dichiarato: «Non è la prima volta che subiamo intimidazioni di questo tipo. Già nel 2023 ci eravamo trovati in situazioni simili, ma mai così gravi. A Milano, organizzare eventi che propongano punti di vista alternativi è come affrontare una moderna inquisizione. Questo clima di censura è inaccettabile».
Nella lettera di disdetta inviata dal teatro, si fa riferimento a pressioni legate alle dichiarazioni pubbliche del console ucraino. Il giornalista Davide G. Porro, che avrebbe moderato l’incontro, ha espresso la propria preoccupazione: «È incredibile come ogni dibattito venga ormai trasformato in un’occasione per parlare di guerra, come se ogni tema dovesse essere inquadrato con la lente del conflitto. Eventi pensati per stimolare la riflessione e il dialogo vengono etichettati come propaganda, facendo sparire l’essenza stessa del confronto. Dibattito, oggi, sembra sinonimo di guerra, un’accusa che svuota ogni possibilità di scambio intellettuale».
L’incontro avrebbe visto la partecipazione di illustri esperti tra cui: Alessandro Fusillo (avvocato); Luca La Bella (analista finanziario ed editore), Paolo Borgognone (storico ed esperto di geopolitica), Maurizio Cutolo, Francesca Menin e Massimo De Mori (Comitato Verona per la Libertà); Pasquale Lacasella (esperto di internazionalizzazione aziendale); Laura Teodori (scienziata e biologa di fama mondiale); Francesca Donato (ex deputata europea); Sergey Pirogov (rappresentante commerciale della Federazione Russa in Italia).
Secondo l’associazione, l’obiettivo del convegno era discutere temi come economia, cultura, scienza e sviluppo industriale, evitando di toccare direttamente il conflitto in Ucraina, troppo spesso centrale nei dibattiti mediatici. «Non volevamo fare propaganda, ma offrire un dibattito alternativo che mettesse in luce i legami culturali e scientifici tra i popoli», ha ribadito la presidente Rossitza Toneva. «Il nostro unico obiettivo è quello di promuovere un dialogo pacifico e costruttivo su temi di interesse pubblico, offrendo prospettive diverse e spesso ignorate dal mainstream.
Ci chiediamo come mai il Teatro Oscar possa ospitare eventi a favore dell’Ucraina, mentre la nostra iniziativa pacifica, incentrata sui rapporti culturali tra i due Paesi, è stata cancellata. Non capiamo questa disparità di trattamento. Chiediamo solidarietà ai cittadini e alle istituzioni che credono nella libertà di pensiero e nel pluralismo.»
La decisione ha suscitato amarezza anche tra i sostenitori, che hanno contribuito con donazioni di 10 euro ciascuno per finanziare l’evento.