I docenti precari: impotenti di fronte ai potenti!

Scuola, Formazione & Università

Di

Dario Patruno

All’indomani dell’elezione di Donal Trump a presidente degli Stati Uniti, vedevo l’oligarchia tech presente al giuramento in cui sedevano ai posti d’onore il proprietario di Tesla e SpaceX Elon Musk, il Ceo di Meta Mark Zuckerberg, il Ceo di Alphabet Inc Sundar Pichai e il fondatore di Amazon Jeff Bezos. Questo mi fa riflettere sulla debolezza dei docenti precari che non hanno potere economico, di poter portare risultati a casa, pur essendo oltre 195.000, non rappresentano poteri forti.

Per noi giornalisti non conta la velocità della notizia ma contano le storie, noi siamo le storie che raccontiamo e viviamo il combinato della intelligenza e del cuore, quando parliamo delle storie dei docenti. Sento di parlare della sofferenza di madri e padri di famiglia, molti mono reddito, costretti a spostarsi, a emigrare al Nord o al Sud lontano dalle residenze pur di partecipare ad un concorso, sperare di vincerlo e avere un ruolo. Ci sono insegnanti che hanno sostenuto più concorsi ma che non risultano vincitori e non possono ottenere, pur avendo superato le prove, né ruolo, né abilitazione e ogni anno partecipano a prove concorsuali sempre più difficile.

L’ultima trovata del bando che definirei un monstrum giuridico è stata quella di inserire nel bando la modifica ai Regolamenti.

Questa introduce un limite numerico ai criteri di ammissione alla prova orale con il solo obiettivo di ridurre il numero dei candidati. Viene però introdotto un ulteriore vincolo in base al quale alla prova orale saranno ammessi un numero di candidati pari a tre volte quelli dei posti messi a concorso nella regione e per la singola classe. Tale misura non è condivisibile perché determina disparità nelle condizioni di superamento del concorso tra regioni diverse, sulla base del numero di candidati che hanno superato la prova scritta, a prescindere dal punteggio ottenuto e l’esclusione conseguente di aspiranti in possesso di adeguata preparazione. In sede di informativa sindacale, la FLC CGIL aveva ribadito la richiesta di sospendere l’emanazione dei bandi dei prossimi concorsi per le regioni e gli insegnamenti in cui sono presenti idonei che potrebbero essere assunti sia dalle procedure straordinarie o ordinarie bandite nel 2020 e 2021, sia nei concorsi PNRR in via di conclusione.

Quindi ci sono profili di illegittimità costituzionale già nei bandi, impugnabili in un giudizio ordinario, da sollevare senza indugio al TAR Lazio, nel corso di un giudizio in via incidentale in via incidentale questione di illegittimità costituzionale.

Le organizzazioni sindacali potrebbero già impugnare i bandi. Mi chiedo perché non lo fanno, non ho purtroppo notizie in tal senso.

Il Governo se vuole veramente tutelare i giovani, favorire la continuità didattica e dare una prospettiva di lavoro stabile tale da favorire la natalità, deve intervenire, immettendo in ruolo per scorrimento tutti gli idonei dei concorsi, alcuni dei quali si stanno ancora concludendo con lo svolgimento degli orali. Sbandierare la creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato quando il precariato aumenta è una contraddizione. Se diminuisse sarebbe credibile.

La fame e sete di posti di lavoro frusta ed esaspera i docenti che solo un sano equilibrio psicofisico non conduce a gesti estremi, esponendo lo Stato alla denuncia per il reato di istigazione al suicidio. E’ un paradosso, mettetevi nei panni di una ragazza madre con due figli. Queste sono le Sante della porta accanto. E il Giubileo della Speranza voluto da Papa Francesco nel 2025 sia la bussola di comportamenti virtuosi dei nostri governanti.

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