Al Salone dell’Automobile di Francoforte, la Lancia si ripropone nella seconda metà degli anni 80, con la berlinetta Delta 4wd. Si trattò solo dell’inizio di un’altra, grande, straordinaria avventura della squadra corse Lancia, nel panorama del Rally internazionale.
Correva l’anno 1987, la Lancia desiderosa di svettare nel mondo del Rally nazionale ed internazionale sbarcò all’esclusivo salone Internazionale di Francoforte, con una nuova vettura: la Lancia HF 4WD. In barba ai rivali tedeschi dell’Audi 4 Sport e tenendo testa alla totale rivoluzione delle quattro ruote motrici, tecnica diventata primaria nel panorama rallystico, gli italiani lanciarono l’ennesima sfida alle rivali Pegeout, Audi, Ford e Opel, nella scalata verso le più alte vette del Rally mondiale.
La Lancia HF 4WD, rappresentò all’epoca per la casa automobilistica italiana, l’emblema di una berlina che supererà di gran lunga le ormai vetuste Lancia S4 e Montecarlo.
La flemma iniziatica avuta dalla Lancia nel progettare e mettere su strada, la Lancia S4, fece riflettere all’epoca gli ingegneri, sia per quanto riguardò l’assetto della nuova 4WD, sia per la propulsione che la vettura doveva avere, per affrontare le future sfide nel panorama rallystico.
In effetti, l’assetto fu cambiato radicalmente a cominciare dai dischi che da 14 pollici, utilizzati nella vecchia S4, passarono ai nuovi e performanti 15 pollici della 4WD, con un sistema ammortizzante che prevedeva l’applicazione di un nuovo impianto frenante. La propulsione prevedeva un motore da 4 cilindri in linea e da 1995 cm3 per 165 CV che ben presto, passarono a 185 CV, grazie al sistema di turbo compressione volumex e l’applicazione di una Turbina Garrett T3, con l’inserimento di un intercooler. Insomma; quest’ultima versione, fu la diretta evoluzione della 4WD, presentata al Salone di Francoforte. Trazione integrale permanente, ripartitore di coppia mediante giunto meccanico Ferguson e sospensioni Mc Pherson e bracci oscillanti anteriori con barra stabilizzatrice e posteriori con barra trasversale stabilizzatrice. Impianto frenante, con freni a disco ventilati e pinze Brembo a pistoncini. L’assetto ebbe il risultato finale di mettere in campo una vettura, capace di sviluppare 295 CV di potenza e una tenuta di strada, nel gergo automobilistico più semplice, molto considerevole, rispetto alle concorrenti che portavano i nomi altisonanti di Subaru, Audi, Ford e Toyota.
L’avventura inizia nel 1988, l’anno del battesimo di fuoco al Rally di Portogallo e al Safari Rally con la vettura 8V.
Nel debutto al Rally di Portogallo del 1988, la Lancia HF, non tradì le attese, la 8V, la nuova versione corsa, conquistò il primato con Miki Biason alla guida. Al Safari Rally, la HF, continuò la sua ascesa, conquistando l’ambito e difficile percorso Safari, sempre con Biason alla guida, primo pilota italiano a vincere questa pionieristica edizione del Rally. Nel frattempo in livrea, lo storico sponsor Martini, decise di accompagnare la Lancia nei suoi trionfi che si ripetono anche nel 1989, con quattordici vittorie e diciotto podi conquistati dalla versione 8V, che venne sostituita dalla nuova e performante Lancia HF 16V, proprio al Rally di Sanremo con il duo Biason–Siviero. Con il debutto della Delta HF Evolution 16V, un mostro che ben presto porterà il Team Corse Lancia verso la conquista dei più ambiti titoli del panorama rallystico d’eccellenza, la Lancia inizia la sua ascesa verso l’ambito mondiale del rally, ad onor di cronaca le vetture Lancia, ebbero un enorme impatto nel panorama rallystico e l’ingegneristica dell’epoca, aveva sviluppato una macchina capace di sorprendere le più importanti case automobilistiche impegnate nella corsa al titolo, come la Pegeout, la Toyota con la sua Celica e la stessa e moribonda Audi Sport, ormai rassegnata al passaggio delle consegne che vedeva ormai la Delta HF Integrale il mostro tecnologico avanzato da battere.
Al Rally di Sanremo del 1989, la Lancia fu protagonista di un importante rimonta su Alex Fiorio(figlio d’arte) e Carl Sainz, si trattò del secondo anno consecutivo in cui la Lancia conquistò il panorama del rally internazionale, senza nessun antagonista.
Il 1989 fu l’anno della consacrazione e gli ingegneri Lancia decisero ulteriormente di aggiornare la vettura con nuovi assetti, nel frattempo Miki Biason condottiero di questa fantastica avventura a bordo di questo straordinario gioiello tecnologico, riuscì a portare la Lancia nelle più alte vette delle più importanti competizioni rallystiche. Il nuovo sistema di distribuzione e alcune modifiche meccaniche consentono al bolide di casa Lancia di superare agevolmente i 300cv dichiarati imposti dal regolamento. Come d’abitudine la nuova vettura vince già al debutto e consegna i due titoli mondiali a Biason e alla Lancia. La Martini Racing prese in consegna le performance della Lancia HF 16V Integrale, sponsorizzandola e portandola alla conquista di nuovi primati, fino al 1991, quando improvvisamente la Lancia annunciò il ritiro dalle competizioni rallystiche, un duro colpo inflitto agli appassionati. La scuderia satellite Jolly Club prese in consegna la vettura fornendo l’assistenza tecnica e sigillando un importante sodalizio con il team Martini Racing e per l’ennesima volta la Lancia sorprese anche i suoi estimatori.
Il 1992 fu l’anno della consacrazione della nuova vettura elaborata con ulteriori ed importanti aggiornamenti. Fu chiamata Evolution e con la completa dicitura di Lancia HF Evolution.
L’evoluzione ebbe vita breve, nel senso di gare e vittorie, ma gli sponsor tecnici e le gestione del Jolly Club continuarono ad investire sulle performance evolutive di una macchina, la Lancia HF Evolution, che non avrà mai rivali nella storia del Rally Mondiale. La Repsol fu protagonista in livrea e il 1992 fu l’anno delle più importanti vittorie conseguite dalla Lancia, fino al tramonti di questa straordinaria vettura con Alex Florio e Fabrizio Tabaton tra i più importanti piloti fino al 1995, quando la Lancia sparì definitivamente dalla scena del rally mondiale, conquistando solo dei modesti successi. Alla fine della sua memorabile carriera, la Lancia aveva conquistato 46 vittorie e novantasei podi. Cinque campionati del mondo rally costruttori, tre campionati del mondo categoria piloti con Miki Biason e Juha Knakkunen , cinque campionati europei del rally con Fabrizio Tabaton e Piero Liatti, sei campionati italiani di rally con Dario Cerrato, oltre alle competizioni internazionali che prevedevano la conquista della Mitropa Cup Rally nel 1999 con Ezio Soppa.
Tra mito e leggenda, la Lancia HF fece sognare milioni di italiani, diventando l’icona del Rally mondiale per eccellenza, fu un prodotto interamente pensato e progettato in Italia, in nome del tradizionale pensiero filosofico e commerciale del Made in Italy, ammirata e osannata in tutto il mondo rallystico la mitica e leggendaria Deltona, giace in uno degli sterili musei privati, appartenenti agli squattrinati collezionisti che al tempo dei Titani, videro la Lancia sfrecciare verso la vetta del mondo.