La straordinaria storia di Tonino Lorenzo, artista novolese, che ha trasformato il vuoto in arte attraverso il realismo e l’iperrealismo https://it.wikipedia.org/wiki/Iperrealismo.
Come il far nulla ha portato un uomo a reinventarsi attraverso l’iperrealismo, dai ritratti alla raffigurazione dei Santi.
Quando tutto è iniziato
La storia di questo artista comincia in un momento di incertezza, quando il far nulla lo ha portato a reinventarsi. Nel 2016, pochi mesi dopo la perdita di sua madre, l’artista ha sentito il bisogno di trovare una nuova strada per esprimersi e affrontare il vuoto. È stata la Pasqua di quell’anno a segnare l’inizio di un percorso che lo avrebbe portato a diventare un ritrattista iperrealista di talento.
Dalle prime prove ai ritratti
La sua carriera non aveva nulla a che fare con l’arte. Tuttavia, mosso dal desiderio di fare qualcosa di significativo, si è dedicato al disegno come forma di auto-medicamento. Decine di fotografie e schizzi hanno segnato i suoi primi passi. Un giorno si è recato dal pittore Tonino Gigante, che gli suggerì di iniziare con una tela e colori economici. Dopo soli due giorni, aveva realizzato cinque opere.
Il suo primo ritratto, un omaggio alla madre scomparsa, ha dato un senso alla sua nuova avventura artistica. Grazie a un conterraneo, Mario, ha scoperto materiali di qualità superiore. Da quel momento, il suo obiettivo si è spostato sui volti dei Santi, con una precisione tale che una negoziante, appassionata ed esperta d’arte, lo ha definito “realista ritrattista”.

Il ritratto della madre dell’artista, un’opera carica di amore e significato, creata nel 2016 come tributo personale.
La tecnica dell’iperrealismo
Documentandosi online, ha scoperto di aver già adottato inconsapevolmente la tecnica dell’iperrealismo. Oggetti quotidiani come un melograno, tre castagne o una pignata di terracotta vicino al fuoco con la cenere sono diventati soggetti delle sue tele, affiancati da immagini più complesse come due occhi coperti da un velo.

Una vibrante natura morta con melograni, simbolo di abbondanza e fertilità, realizzata dall’artista con una straordinaria cura per i dettagli.
Un’opera unica, l’effige sulla Fòcara
Nel gennaio 2023, l’artista ha trovato ispirazione nell’effige che vide salire sulla Fòcara, la tradizionale pira novolese, dedicata al Santo Patrono. Decise di realizzare un’opera di dimensioni 100×70 cm, unica nel suo genere perché non raffigurava il Santo protettore a mezzo busto, come tradizionalmente avviene, ma per intero, attorniato da tutti gli animali in prospettiva. Lavorò su questo progetto nei “giorni della merla”, fino all’8 marzo dello stesso anno, integrando dettagli che nessuno aveva mai rappresentato prima.
Questa tela, rimasta a lungo nella sua casa come parte dell’arredamento, è stata successivamente montata e apprezzata da Giuseppe Salamac https://www.corrierenazionale.net/2025/01/16/giuseppe-salamac-il-cuore-e-larte-delleffige-della-focara/, artista e maestro dell’effige, che crea ogni anno, dal lontano 2005, opere uniche legate a questa tradizione.
L’immagine dei miracoli e l’incontro con San Luigi
Successivamente, l’artista si dedicò all’immagine dei miracoli di Sant’Antonio, che gli fu donata dall’amico Giuseppe, il quale l’aveva ben custodita per anni. Con cura e dedizione, abbozzò l’opera per un paio di mesi, fino a realizzarla completamente in tutto il suo splendore. In seguito, la Commissione di San Luigi lo invitò a cimentarsi in una nuova sfida, realizzare un’opera dettagliata di San Luigi. Partendo da una piccola immagine come riferimento, si dedicò con impegno per tre mesi e mezzo, creando una raffigurazione complessa che intrecciava biografie e simboli con grande maestria.
Un viaggio attraverso 100 tele e oltre
Ad oggi, l’artista ha realizzato oltre cento tele e una trentina regalate. I suoi ritratti sono così precisi da sembrare uno specchio, catturando l’essenza dei soggetti con incredibile maestria. Ogni opera racconta una storia, testimoniando una rinascita che ha trasformato il vuoto iniziale in una missione artistica. La sua arte, nata dal dolore, è un dono per chi abbia occhi per coglierne la profondità e il significato. La sua casa è una vera e propria galleria d’arte, con oltre 100 tele esposte, ognuna a testimonianza della sua passione e del suo talento.