L’Autorità blocca l’AI cinese

Scienza & Tecnologia

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 L’Autorità della Privacy (Garante per la Protezione dei Dati Personali) ha disposto il blocco in Italia, DeepSeek una forma di intelligenza artificiale che analizza e genera testi con 685 miliardi di parametri.

Meta (Facebook) si è vantata della sua forma di intelligenza artificiale chiamata Liana 3.1 , rilanciata in estate e che sembrava“ enorme” con i suoi 405 miliardi di parametri.

La cinese DeepSeek è stata lanciata da una società di hedge fund che , usa l’informatica per analizzare i dati finanziari.

L’Autority ha motivato il blocco nel modo seguente : “ Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e di Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società cinesi che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek.

DeepSeek è il software di intelligenza artificiale relazionale, progettato per comprendere ed elaborare le conversazioni umane, che introdotto di recente sul mercato mondiale in pochi giorni è stato scaricato da milioni di persone. Il provvedimento di limitazione – adottato a tutela dei dati degli utenti italiani – fa seguito alla comunicazione delle società ricevuta oggi, il cui contenuto è stato ritenuto del tutto insufficiente. Contrariamente a quanto rilevato dall’Autorità, le società hanno dichiarato di non operare in Italia e che a esse non è applicabile la normativa europea. L’Autorità, oltre a disporre la limitazione del trattamento, ha contestualmente aperto un’istruttoria.”.

IL comunicato è arrivato dopo la rimozione dell’applicazione, rendendo impossibile la ricerca negli store degli  smartphone.

La grande discontinuità creata da DeepSeek è stata quella di dimostrare che, esiste contendibilità sul mercato della Intelligenza Artificiale e non monopolio come aveva creduto e, si era detto di OpenAi di Altman.

Ancor più il gigantesco piano di investimenti di Altman, denominato Stargate di 500 miliardi di dollari non garantisce  affatto la dominanza sul mercato.

Inoltre la valutazione approfondita e rigorosa di tecnici inglesi di DeepSeek, si è conclusa con la rivoluzionaria tesi che quando sarà utilizzabile DeepSeek il prezzo del servizio sarà pari al 10% del prezzo delle altre AI generative.

Evidente che ci ritroviamo, in una guerra di prezzi per l’uso dei sistemi di intelligenza generativa. La AI di DeepSeek può essere scaricate da chiunque quando l’Autority rimuoverò il blocco è come si dice,  open source.

 Zero limitazioni e zero autorizzazioni. Questa scelta insieme al prezzo,  contrasta nettamente Open AI.

L’altro aspetto è tutto politico nel senso che,  DeepSeek rappresenta l’inizio della guerra Trump e Xì con una implicazione che gli USA considerano intollerabile cioè, che i cinesi potrebbero a breve superare gli USA nel campo  della AI e come sta avvenendo con i computer quantistici e, sembra anche con la fusione nucleare. L’accusa di Altman di usare cip USA sperimentati cade, se solo si considera  che già tre anni fa Biden impose  di vendere  ai cinesi  solo chip meno potenti e meno adatti alla realizzazione di sistemi di AI.

DeepSeek ha pubblicato alcuni documenti scientifici dai quali emerge che,  il modello di AI presentato  ha usato soltanto 2000 chip Nvidia H800, cioè la generazione  precedente di chip, quelli più datati e mai vietati e soggetti a sanzione se esportati. DeepSeek ha speso (?) miserrimi  6 milioni di dollari per addestrare l’algoritmo.

I modelli USA sul mercato hanno comportato una  spesa,  per  centinaia di milioni di euro per le stesse finalità di IA.

Resta comunque irrisolto, il grandissimo impatto nell’uso della AI in termini di consumi energetici e di acqua per il raffreddamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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