Papa Francesco richiama l’attenzione sulle sofferenze dei bambini nel mondo e l’importanza di tutelare i loro diritti.
In occasione della Giornata Mondiale dei Bambini, Papa Francesco ha presieduto un summit internazionale in Vaticano, sottolineando con forza la necessità di proteggere i bambini da guerre, lavoro forzato, tratta e sfruttamento. Il Pontefice ha evidenziato le tragiche condizioni in cui versano milioni di bambini nel mondo, affermando che “nulla vale la vita di un bambino“.
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Durante l’incontro, il Papa ha elencato le numerose sfide che i bambini affrontano quotidianamente:
– Conflitti armati: molti bambini perdono la vita sotto le bombe o vengono coinvolti in guerre che non comprendono.
– Sfruttamento lavorativo: numerosi minori sono costretti a lavorare in condizioni disumane, privati del diritto all’istruzione e a un’infanzia serena.
– Tratta di esseri umani: la piaga del traffico di minori continua a mietere vittime, con bambini venduti come schiavi o sfruttati in vari modi.
– Matrimoni forzati: molte bambine vengono costrette a sposarsi prematuramente, privandole della possibilità di una crescita libera e autodeterminata.

Bambini che vanno a scuola
Il Papa ha inoltre posto l’accento sui 150 milioni di bambini “invisibili”, ossia quelli non registrati alla nascita o privi di documenti legali, che diventano facilmente vittime di abusi e sfruttamento.
Ha menzionato specificamente i bambini Rohingya in Myanmar e i minori non documentati al confine tra Stati Uniti e Messico, definendoli “le prime vittime di quell’esodo di disperazione e speranza”.
Tra gli interventi al summit, la Regina Rania di Giordania ha sottolineato la discrepanza tra la ratifica universale della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e la sua scarsa applicazione pratica. Ha evidenziato come, nonostante l’esistenza di un consenso globale teorico, molti bambini, specialmente nelle zone di conflitto, siano esclusi dai diritti fondamentali. Ha citato uno studio psicologico sui bambini più vulnerabili di Gaza, rivelando che il 96% di essi crede che la propria morte sia imminente e la metà desidera morire. “Come abbiamo permesso che la nostra umanità arrivasse a questo punto?” ha chiesto la Regina.

Bambino costretto a lavorare
L’intervento di Liliana Segre, senatrice italiana e sopravvissuta all’Olocausto, ha offerto una testimonianza toccante sull’importanza di non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie. Ha ricordato come, durante le leggi razziali del 1938, i bambini ebrei fossero esclusi dalle scuole, sottolineando che “eravamo circondati da un’indifferenza che a volte è peggiore della violenza“. Ha esortato a non voltare lo sguardo davanti alle ingiustizie e a educare le nuove generazioni sull’antisemitismo e sull’importanza della memoria storica.
Papa Francesco ha concluso il summit con un appello accorato alla comunità internazionale affinché si impegni concretamente nella protezione dei bambini, affermando che “nulla vale la vita di un bambino”. Ha esortato a non permettere che la sofferenza dei più piccoli diventi una normalità accettata, ma a lavorare insieme per garantire un futuro migliore per ogni bambino.
Questo summit rappresenta un richiamo potente all’azione, sottolineando l’urgenza di affrontare le sfide che minacciano l’infanzia nel mondo e di promuovere i diritti dei bambini come priorità globale.
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