(Adnkronos)
“Credo che quanto avviene presso la scuola di Monfalcone possa suscitare qualche perplessità.. Come al solito, ho massimo rispetto del lavoro dei docenti da una parte, delle opinioni personali dall’altra. Eppure, non posso non esprimere, innanzitutto, la mia contrarietà sul fatto che delle persone indossano un velo che copre interamente il volto (per la cosa in sé e per le motivazioni che stanno dietro) e posso dire questo con la libertà di una persona che sulla testa porta un velo, per altre ragioni, ma sempre di velo si tratta”. Così All’Adnkronos Suor Anna Monia Alfieri Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche, in merito all’iniziativa di un istituto superiore di Monfalcone che ha disposto il riconoscimento privato delle studentesse musulmane che indossano il velo, prima di entrare a scuola.
Secondo Suor Anna Monia Alfieri “chi arriva in un paese deve accettarne, pur mantenendo il legame legittimo e doveroso con i valori del paese di provenienza, le regole e gli ordinamenti: pertanto, se in Italia il volto della persona deve essere visibile, tale deve essere. Sicuramente i docenti della scuola hanno agito mossi dalla sensibilità e dal desiderio di trovare una soluzione per consentire a delle giovani l’accesso all’istruzione, tuttavia non sempre il compromesso è la via preferibile”.
“Sono, infatti, convinta che il compromesso non è la strategia per giungere ad una reale integrazione delle persone, anche perché sono certa che, all’interno della classe, queste ragazze se ne staranno isolate dal resto dei compagni. Ripeto, non è semplice, però la chiarezza, che è sempre garanzia del rispetto dell’altro, è la strada da percorrere”, conclude Suor Anna Monia Alfieri.
foto chiesa di Milano