Intelligenza Artificiale ed energia nucleare

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Microsoft ha acquistato un campo di zucche di circa 165 ettari nel Wisconsin, del valore di 581 mila euro pagandola circa 73 milioni di euro. Ha acquistato poi altri terreni confinanti fino, a possedere circa 5 chilometri quadrati. IL motivo? Costruire  il suo data center di 186 mila metri  quadrati  e dotarlo dei processori informatici specializzati utilizzati, per l’intelligenza artificiale (AI). Microsoft e OpenAI costruiranno una rete collegando cinque data center. Tutto questo per avere un enorme supercomputer, soprannominato STARGARE, che potrebbe costare più di 100 miliardi di dollari e richiedere cinque milioni di chilowatt di potenza  elettrica, equivalente alla produzione di cinque centrali nucleari di medie dimensioni, all’incirca 40 miliardi di chilowattora.

Le note big tech  Microsoft, Amazon, Apple, Google, Meta e altre importanti aziende tecnologiche stanno investendo molto nei data center, in particolare nei data center “hyperscale” che non sono solo di dimensioni enormi, ma anche nelle loro capacità di elaborazione per attività ad alta intensità di dati come la generazione di risposte AI. Un singolo data center hyperscale può consumare tanta elettricità quanto decine o centinaia di migliaia di case.

Utility elettriche, veicoli elettrici e criptovalute e ora anche l’Intelligenza Artificiale richiedono una grandissima quantità di energia per funzionare.

Gates, Jeff Bezos, Elon Musk, Zuckerberg,  Ellison credono che l’unica soluzione per avere più energia e mena produzione di anidride carbonica responsabile primaria del cambiamento climatico sia l’energia nucleare. Da qui nasce l’azione rilanciata a tutti i livelli di riattivare, anche le  centrali nucleari esistenti e sviluppare  reattori nucleari di nuova generazione.

Sia in USA che in Europa, ma anche in Asia c’è il sostegno dei governi alla energia nucleare. La cosa che appare francamente pericolosa è che,  sia l’industria tecnologica che i governi sembrano ignorare  i noti e significativi svantaggi dell’energia nucleare, tra cui costi elevati, lunghi tempi di costruzione, incidenti, rischi di proliferazione delle armi nucleari e contaminazione ambientale dovuta all’estrazione dell’uranio e allo smaltimento delle scorie radioattive. L’improvviso interesse per l’energia nucleare è in gran parte dovuto all’intelligenza artificiale, che sta rapidamente trasformando l’industria tecnologica.

Le aziende elettriche  USA prevedono che la nazione avrà bisogno dell’equivalente di 34 nuove centrali nucleari nei prossimi cinque anni, per soddisfare il fabbisogno energetico che è in forte aumento.

Microsoft, Amazon e altri giganti della tecnologia non sono interessati solo, a rilanciare le centrali nucleari esistenti. Stanno anche finanziando lo sviluppo di reattori nucleari di prossima generazione.  Google e Amazon intendono investire,  in  energia nucleare prodotta da piccoli reattori modulari (SMR).

 Il consumo di elettricità da parte dei data center, che sono già 11.000 in tutto il mondo, potrebbe raggiungere più di mille miliardi di chilowattora, circa la quantità totale di elettricità che il Giappone utilizza ogni anno, secondo una recente analisi dell’agenzia. Innovatori e imprenditori della Silicon Valley stanno già facendo pressione su Trump affinché sia rivista  la politica federale sull’IA ed eliminate  leggi e regolamenti che “potrebbero ostacolare inutilmente l’adozione dell’IA”.

La preoccupazione riguarda anche la sperimentazione di  reattori  che utilizza plutonio ed  raffreddato con il sodio. E’ il reattore di Terrapower di Bill Gares

One Reply to “Intelligenza Artificiale ed energia nucleare”

  1. Alessandro Vanzo ha detto:

    Progetti incompatibili con la soluzione della crisi climatica, anzi a favore di una accelerazione di fenomeni che mettono a rischio la realizzazione e la stessa vita sul pianeta. L’obiettivo del piano cos’altro comprende?

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