Nel ’700 Venezia divenne, complice il carnevale, la capitale del sesso libero. Lo testimoniano le avventure di Casanova, campione di una sessualità senza freni.

Casanova a Venezia IA ph.
Il famoso Casanova è l’iconico personaggio del Carnevale veneziano, periodo in cui si dava sfogo alla dieta grassa mal tollerata dal clero, che vedeva nei bagordi del popolo un elemento potenziale, oltre che di lascivia e immoralità, di sovversione dell’ordine precostituito.
Con la Quaresima, la dieta magra, secondo le precise indicazioni della Chiesa, ne sovvertiva le esagerazioni e avviava tutti al pentimento fino alla sospirata Resurrezione pasquale, quando le coppie riprendevano i rapporti sessuali nella speranza di avere un maschio al suono delle campane.
Durante il Carnevale, in una società dove l’abito faceva il monaco, si dava l’opportunità – una tantum – di “cambiare” ruolo” e se la vita era breve, conveniva godersela. E per farlo c’erano vari modi. rituali chiaramente pagani: oltre ai soliti banchetti, travestimenti (da vitello, da cervo: lo sappiamo da un sermone cattivissimo di sant’Eligio), scambi di doni, tavole imbandite fino a tardi e ubriacature a cui seguiva secondo possibilità l’amore carnale.
Di queste occasioni, una delle tante capitate al nostro eroe, ne rimane traccia scritta che riportiamo:

una nobildonna veneziana secondo AI ph
Non avrai il difetto di non essere golosa? Chiede Casanova alla bella Rosalia con la tavola imbandita di triglie, seppie e fegatini di anguilla. La bella dama lo tranquillizzerà a tavola e a letto confermando la tesi del famoso amante…donna svogliata a tavola sarà svogliata anche a letto!
Casanova (1725-1798) nel suo libro di memorie citò più volte anche i preservativi. Tuttavia, egli non ne era entusiasta e non apprezzava il valore di prevenzione se non in tarda età.
Piuttosto Casanova era solito gonfiare i preservativi per divertire le signore e testarne il proprio “ingresso“.
Per Casanova ogni relazione è come la prima: s’innamora ogni volta salvo poi ricredersi perché come sosteneva
«potrei trovarmi obbligato a sposarmi, cosa che temo più della morte».
Umberto Palazzo
Editorialista de Il CorrieNazionale.net
Il commento da lei inserito è del dottor Righellini, non di Casanova!
“Parlandomi della malattia di quella ragazza, Righellini mi
confidò che il vero rimedio per guarirla era un robusto amatore.
«In qualità di medico», gli ribattei io, «potreste essere anche il suo farmaci-
sta».
«Sarebbe un gioco troppo pericoloso, perché potrei trovarmi obbligato a
sposarmi, cosa che temo più della morte».
Grazie del gentile commento, il matrimonio ha fatto e continua a far paura a tanti…
https://www.corrierenazionale.net/2025/02/14/ti-amo-ma-non-ti-sposo/