Realizzazione di opere strategiche che, scontano una insufficiente valutazione: quarto crollo in due anni della galleria alta velocità , tra Brescia e Lonato. Una voragine di 100 metri di diametro ” tappata” con 200 metri cubi di cemento. Iniziano i lavori sul primo sub della Salerno/Reggio Calabria A.V. , ma sono assenti l’Osservatorio ambientale del Ministero, il Protocollo di legalità a tutela, rispetto ai subappalti e le compensazioni ambientali previste dal Codice appalti.
La corsa o meglio la competizione, per l’utilizzazione dei Fondi del PNRR con completamento dei progetti entro il giugno del 2026 ha generato semplificazioni pericolose e sovente, divergenza verso il corretto procedere delineato dal quadro normativo. Gli eventi occorsi nella realizzazione del progetto AV Brescia/Verona un minimo di angoscia lo provocano: è sprofondata la terra, per la quarta volta in due anni, attorno alla struttura di cemento armato della galleria ferroviaria, in costruzione della alta velocità tra Lonato e Desenzano: una voragine del diametro di 100 metri tamponata d’urgenza con 200 metri cubi di cemento. A emblema di un procedere che, appare“ spericolato” è il caso del primo sub lotto del progetto alta velocità Salerno/ Reggio Calabria. La comunicazione di inizio lavori è informalmente pervenuta e fissata, per il prossimo 31 marzo. Apertura cantieri per 35 km da Battipaglia a Romagnano senza che, il vincolante decreto direttoriale di completamento della verifica della compatibilità ambientale, conseguente alla attuazione delle prescrizioni sia mai comparso sul sito del ministero dell’Ambiente.
Eboli sarà interessata da due cantieri uno di 8500 metri quadrati al servizio della galleria artificiale e l’altro, di 16 mila metri quadrati al servizio di stoccaggio di terre e rocce da scavo che, riguarderanno le varie tipologie costruttive (viadotti, trincee e gallerie). Una concentrazione di opere a elevato impatto come 8 gallerie artificiali, 12 gallerie naturali, diciassette viadotti e 15 chilometri di rilevati. Registro un silenzio al limite della censura che, riguarda l’Osservatorio Ambientale che doveva essere sottoscritto sulla base di atti negoziali che, si prefiggono l’obiettivo e il compito di garantire l’esatta attuazione degli impegni connessi alla realizzazione delle opere e il rispetto degli interessi ambientali. Accordi sottoscritti dagli enti locali e centrali coinvolti nella Conferenza di Servizi e nella procedura di VIA e dai Proponenti le opere (RFI per i progetti relativi all’AV/AC). Nello specifico, il Ministero della Transizione Ecologica (MITE), nel rendere il proprio parere definitivo in sede di Conferenza di Servizi per la valutazione e l’approvazione dei progetti esecutivi delle varie Linee/Nodi dell’Alta Velocità AV stipula accordi (legge 241/1990). L’Accordo è una presa di impegno da parte del Proponente dell’Opera di svolgere i lavori in conformità con il progetto, rispettando le prescrizioni della Conferenza dei Servizi, attuando gli interventi di mitigazione ambientale ed eseguendo il Monitoraggio Ambientale. Accordi che contengono, il Programma delle Attività, la descrizione degli interventi di tutela, mitigazione e compensazione ambientale, il Monitoraggio Ambientale. Tutta questa importantissima parte è ignota ai cittadini e non risulta che le Amministrazione hanno fatto incontri dedicati per rendere pubblici aspetti di tale rilevanza. Ogni Osservatorio Ambientale, il Ministero delle Infrastrutture, RFI, Regioni, Comuni interessati si avvalgono di un Supporto Tecnico e di una Segreteria Tecnica, generalmente costituiti presso il Ministero dell’Ambienta attraverso apposite Convenzioni tra il Proponente dell’opera, ISPRA e ARPAC.
IL Monitoraggio Ambientale è svolto, prima, durante e dopo la costruzione dell’opera, con il controllo dello stesso Osservatorio. Silenzio su un altro importante come il Protocollo di Legalità sottoscritto tra Prefetto. Comuni interessati, RFI e soggetto attuatore. Gli impatti da cantiere di una grande opera come l’Alta Velocità sono rilevanti: polveri sottili, rumore, vibrazioni, rischio contaminazione acque e gestione delle terre e rocce da scavo che se generati da scavo meccanizzato con talpa (TMB; Tunnel Boring Machine) risultano impregnati di leganti chimici e obbligatoriamente sottoposti a test di cessione.
Le macchine operatrici superano e di molto il livello massimo di emissione acustica, fissato per le zone industriali in 70 decibel. Non poche saranno le richieste di deroga dei limiti ai Sindaci dei comuni interessati ai cantieri ancor più se dotati di piani acustici con suddivisione del territorio. Di certo questo progetto evoca per molti, simbolicamente il quadro di Francisco Goya“ El sueño de la razón produce monstruos”