Assenza di malattia e socializzazione sono amiche di una sana longevità, ognuno può contribuire con Prevenzione e Stile di Vita

Invecchiare in compagnia AI ph.
È molto frequente che, incontrando una persona in ottima forma, si dica «che porta bene gli anni», mentre altre volte, anche senza dirlo, si pensa il contrario perché qualcuno sembra più vecchio o anziano della sua età cronologica. Questa è la prima evidente considerazione razionale che non esiste un “invecchiamento fisiologico”, ma le cause devono essere cercate altrove, e precisamente dalla diversificazione lenta e graduale delle cause morbose e/o dalle malattie che si verificano in ognuno di noi. Il tempo è solo un compagno della nostra esistenza e di quella registrazione di eventi, occasioni e altro che occorrono alle nostre funzioni fisiologiche e anche patologiche, l’età riesce solo ad indicare con probabilità e mai con sicurezza la presenza di malattie, e tra l’altro in ogni individuo sono frequentemente diverse l’una dall’altra in tipologia e grado di severità.
L’aspettativa di vita nei secoli, soprattutto negli ultimi 150 anni, è aumentata in tutti i popoli e le etnie, con incedere diverso dall’uno all’altro individuo, in dipendenza del genotipo, ma soprattutto grazie al progresso delle scienze biologiche e biomediche. E soprattutto, grazie ai progressi eccezionali delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche, che hanno raddoppiato l’aspettativa di vita (anche oltre il raddoppio) la mortalità, che sempre aumenta percentualmente all’avanzare dell’età, inizia invece a decrescere pian piano nel suo incedere (intorno circa ad 80-85 anni) per raggiungere un plateau stimato verso i 105 anni di età, tanto da far parlare in un editoriale su Nature di «longevity unlimited».

Tratto da articolo su Prometeo Agosto 2022 Prof. Francesco Salvatore Emerito di Biochimica umana all’Università degli Studi Federico II di Napoli
La longevità è l’altra faccia dell’invecchiamento e quindi l’healthy aging o l’healthy longevity (sinonimo) vanno nella stessa direzione: quella di tendere alla diminuzione della presenza di malattie nella vita di ogni individuo. Significa incrementare le possibilità delle cure, ma anche la prevenzione secondaria, cioè l’inizio della prevenzione il più presto possibile nella nostra vita.
Dal grafico si evidenzia che la mortalità legata all’età diminuisce dagli 80 sino ai 105 anni!
Umberto Palazzo
Editorialista de Il CorriereNazionale.net