Sessualità: un gioco senza tempo

Arte, Cultura & Società

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Sessualità è il relazionarsi con l’altro anche in maniera giocosa, dai ceramisti greci le immagini di giochi di oltre 2500 anni fa 

 

Lekythos attribuita alla produzione apula del Pittore di Sisifo (da Trendall, Cambitoglou 1978). 

Un vaso apulo lucano mostra una scena di corteggiamento con un uomo davanti a una donna seduta. 

L’uomo ha un volatile tenuto al laccio che dirige verso la figura femminile seduta mentre sopraggiunge una seconda figura femminile che reca una benda e uno specchio posto dinanzi al volto.

L’uccello tenuto al laccio costituisce un dono per la donna e simbolicamente  la sua condizione di “preda” nell’ambito del gioco Eros-caccia. 

 

 

Il gioco del Kottabos nel Simposio, vietato alle mogli ma non alle etère, donne che intrattenevano gli uomini con musica, balli e giochi

 http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Kottabos_Met_56.171.62.jpg

  • Il Kottabos era un gioco diffuso nell’antichità, sembra inventato nell’Italia del sud ai tempi della Magna Grecia,  e consisteva nel lanciare il vino rimasto nel “bicchiere” verso un piattello in bilico su una colonna , questa abilità era genericamente dedicata alla persona amata e caratterizzava momenti di gioco e divertimento all’interno dei simposi quando Dioniso dava il suo contributo al buon umore dei partecipanti con buone razioni di vino.

 

 

 

 

In un Kylix o coppa in ceramica attica (490-480 a.C.),  un maschio impugna un sandalo, spesso utilizzato come strumento di stimolazione nei giochi erotici e raffigurante una scena erotica. 

Kylix (Museo Archeologico, Milano)

Umberto Palazzo

Editorialista de IlCorriereNazionale.net

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