Un largo numero di giovani studenti e rappresentanti della nota associazione antimafia Libera, si è radunato in Piazza Kalsa, a Palermo, per protestare contro le attuali forme di mafia presenti sul territorio siciliano. Il convegno, tenutosi presso il giardino dell’antico monastero di Santa Teresa, ha visto giovani studenti provenienti dal palermitano, messinese e catanese, prendere la parola davanti a un vasto pubblico di rappresentanti di molte associazioni antimafia per celebrare il trentesimo anno dalla fondazione di Libera. “Stiamo preparando questa assemblea in previsione del corteo che si terrà giorno 21 Marzo a Trapani, giornata nazionale in cui verranno ricordati tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie” ha detto la portavoce Elena Silipigni-“ obiettivo di quest’assemblea è dare una centralità al ruolo dei giovani nel contrasto alla criminalità organizzata e alla costruzione di una società più giusta”.
Durante il convegno hanno parlato giovani rappresentanti di fondazioni comunitarie e studentesche volte allo sviluppo sociale ed economico della regione, tra cui UDF, Concretamente Room, Rete Studenti Medi di Catania e Our Voice. A prendere la parola, vi sono stati anche familiari di vittime di mafia, tra cui Nino Morana Agostino, il quale ha raccontato l’uccisione dello zio Nino Agostino e della moglie, Ida Castelluccio, all’epoca incinta.
“Il 30 gennaio 2025 la suprema corte di cassazione ha dichiarato l’annullamento con rinvio per la condanna all’ergastolo di Antonino Madonia, esecutore dell’uccisione di mio zio Nino Agostino e annullamento senza rinvio per Ida Castelluccio, causa prescrizione. Dunque, poichè è stato tolto l’aggravante della premeditazione, Antonino Madonia rimarrà impunito per aver ucciso una ragazza di 19 anni incinta”- Ha detto Nino Morana davanti a tutti- “Vorrei che quest’anno si arrivasse al 21 Marzo con maggiore rabbia e consapevolezza del concetto di patriarcato mafioso presente nel nostro paese da troppi anni”. Dai numerosi interventi svolti, sono emersi un profondo senso di ribellione nei confronti di una mafia ancora ramificata nel tessuto sociale siciliano e il rammarico per la passività della comunità nazionale e delle istituzioni politiche.
“A Catania, ogni anno a Febbraio si tiene una delle feste religiose più importanti al mondo. Tuttavia, più di una volta, è stata fatta inchinare la statua della santa davanti casa di affiliati a Cosa Nostra o boss mafiosi. Dobbiamo essere noi studenti a farci forza, ribellarci e denunciare quello che succede nelle nostre città.” Ha detto uno dei rappresentanti di Rete Studenti Medi di Catania. Dopodiché, la manifestazione si è spostata a piazza Magione, dove i rappresentanti e tirocinanti di Libera hanno continuato a parlare dei trascorsi omicidi di mafia e dei propositi di sensibilizzazione di massa per il corteo del 21 Marzo. Prima della conclusione, si è tenuta una performance musicale da parte del gruppo studentesco Pop Music del liceo Regina Margherita.
Viviana Maya Bellavista