Caro Direttore, ho avuto l’opportunità di seguire gli interessanti articoli pubblicati dalle colonne delle testate del Network da te curate, nella tua qualità di Direttore Responsabile.
Come tu sai – avendo avuto io il piacere di essere stato da te accolto con dei miei scritti – mi interesso anche di questioni legate a quel mondo iniziatico che fa diretto riferimento alla c.d. Arte Reale: in particolar modo sotto l’aspetto della ricerca e dell’analisi storica anche riferita al contesto simbolico, filosofico e anche esoterico-ritualistico. Questo mi ha consentito di scrivere testi che, forti del rigore storico e della ricerca, ho ritenuto utili a quanti volessero avere elementi certi per avere chiarezza anche per potersi districare nella ridda di testi – ma anche tesi capziose e strumentali – che contrassegnano ormai da tempo la vita della Libera Muratorìa nazionale, nel suo pur articolato complesso.
Mi sono così imbattuto nella reiterazione acritica di date, accadimenti, ricostruzioni storiche e citazioni di personaggi collegati agli stessi in modo persino temerario, e che trovo decisamente fuorvianti per quei Lettori ovvero per quegli appassionati e studiosi della materia meriterebbero ben altro che non simile procedere, come non meriterebbero la reiterazione di cospicui errori, dovuta al triste fenomeno del copia-incolla: uno strumento, che adoperato con disinvolta superficialità anche da soggetti ‘blasonati’ che amano qualificarsi ed essere riconosciuti quali ‘scrittori’. È così che in troppi si dicono ‘discendenti’ o ‘obbedienti’ o ‘legittimi (sic!) eredi’ di questo o quel contesto: è così che eclatanti errori si reiterano negli anni.
Evidentemente questi pseudo ‘scrittori’ trovano più comodo copiare che non operare con la serietà tipica della professione, sottoponendo ad analisi critica ogni dato da loro utilizzato, prima che lo stesso possa costituire ‘fonte tossica’ per chi, documentandosi su tali testi, possa prenderne per buoni i contenuti, così facendoli propri.
Oltretutto questi soggetti ‘disinvolti e temerari’ che giocano a fare gli ‘scrittori’, non disdegnando citazioni e apparenti familiarità (persino ridondanti) – peraltro, anche con profitto e non certo per la gloria – trovano terreno fertile nella buona fede dei Lettori, la più parte impreparata all’analisi e quindi alla confutazione dei contenuti. È così che a piè pari si evitano contestualizzazioni e approfondimenti: ad esempio non sono rari gli autori che confondono il Federico II (lo Svevo, lo Stupor Mundi, per intenderci) con il Federico II (il Grande, re di Prussia), attribuendo all’uno o all’altro azioni che in realtà – ammesso che si possano essere realmente svolte nei tempi, nei luoghi e nei modi descritti – in realtà hanno matrici e attori diversi. Questo capita perché taluno, nella foga dello scrivere e quindi ‘del farsi leggere’, non analizza né approfondisce a sufficienza e spesso si basa su documenti o ricostruzioni basate su personaggi e fatti tra loro senza alcun nesso causale.
Penso che la Libera Muratorìa – quella ‘seria’ per intenderci – meriti di più: chi proprio voglia scriverne, ponga la passione sì al primo posto ma contornata da serietà e autenticità e soprattutto quella originalità che eviti il continuo ripetersi di scritti del tutto poco utili, anche per essere usati come soprammobili.
Ricordo che poco tempo fa, nello scambiare qualche riflessione spicciola, mi scrivesti “…ritengo la Massoneria sia ormai pronta per informare il grande pubblico delle proprie origini, ruolo e scopi… Questo in quanto ritengo opportuno fare ben capire ed evitare false notizie”.
Come non concordare pienamente con te? Anche perché nei vari dibattiti, nelle varie conferenze, sento sempre i soliti refrain, mettendo al centro materiale noto e arcinoto, senza nuovi spunti quindi senza offrire al pubblico alcun elemento utile a soddisfare le proprie curiosità.
Tutto ciò utilmente premesso, sarei lieto se, attraverso la tua autorevole Persona, potessimo lanciare una sorta di piattaforma di analisi, confronto, introspezione, approfondimento, dialogo e dibattito pubblici, per far meglio comprendere la realtà di tutto un contesto che merita di essere considerato correttamente, piuttosto che non come luogo di possibili convergenze di disonesti, mestieranti e persino soggetti non sufficientemente distanti dalla commissione di atti dal profilo delittuoso.
Con stima, e ringraziandoti per la cortese attenzione, ti porgo i miei migliori saluti.
Giuseppe Bellantonio
Presidente della ‘Comunione di Piazza del Gesù’ e Gran Maestro della Ser.ma Gran Loggia Nazionale Italiana degli ALAM.