Riprendo dal sito web di Pro Vita la richiesta per impedire all’Unione Europea di voler imporre la neolingua woke.
Ritengo questa proposta Ue offensiva dei nostri valori umani, sociali e un indottrinamento ideologico ad uso esclusivo di un fantomatico linguaggio del ‘tutto incluso’. Io difendo la famiglia e chiedo ai nostri lettori di condividere e firmare la proposta di Pro Vita.
Antonio Peragine
direttore@corrierenazionale.net
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La Commissione Europea vuole imporre la neolingua woke attraverso un manuale ufficiale di 61 pagine rivolto ai legislatori, che stabilisce l’eliminazione di parole come “uomo”, “marito”, “moglie” e perfino “nome di battesimo” dal linguaggio istituzionale e giuridico. Un vero e proprio manuale di imposizione ideologica, che obbliga legislatori, traduttori e funzionari all’uso di un fantomatico linguaggio “inclusivo”, che in realtà è esclusivo perché pretende di eliminare la realtà per sostituirla col politicamente corretto.
In particolare:
- Vietate tutte le parole con “man”, come “mankind” (umanità), “fisherman” (pescatore), “manpower” (manodopera), da sostituire con termini asettici e artificiali.
- Banditi “marito” e “moglie”, sostituiti con “coniuge”. Perché? Perché la realtà della famiglia naturale dà fastidio.
- Censurato il “nome di battesimo” (Christian name), da rimpiazzare con “first name”. Perché non si deve ricordare nemmeno l’identità cristiana dell’Europa!
- Vietato usare “he” (lui) e “she” (lei), meglio il generico “they” (loro). E guai a riferirsi al sesso biologico!
Un linguaggio che censura la realtà non è inclusione, è controllo del pensiero. L’UE non ha alcun diritto di imporre restrizioni linguistiche per fini di propaganda ideologica, come hanno sottolineato gli eurodeputati che si stanno opponendo a questa deriva, come Anna Cisint, Paolo Inselvini, Chiara Gemma e Isabella Tovaglieri.
È necessario difendere la verità, perché senza parole chiare non esiste più un confronto libero. È necessario difendere la famiglia, perché dietro la cancellazione di “marito” e “moglie” c’è la volontà di negare la realtà della famiglia naturale. È necessario difendere la libertà perché, quando si impone dall’alto cosa dire e cosa pensare, la libertà di espressione è la prima vittima.
Firma ora la petizione per chiedere all’Unione Europea di ritirare immediatamente la guida linguistica politically correct. Difendiamo il diritto di chiamare le cose col loro nome!
Grazie della tua firma!
Abbiamo poco tempo! Condividi subito la petizione coi tuoi amici per aumentare il numero delle firme, è davvero urgente.
P.S. L’UE vuole imporre la neolingua woke cancellando parole come “marito” e “moglie” dai documenti ufficiali. Se non la fermiamo ora, questa censura ideologica entrerà nei libri scolastici, nei media e nella vita quotidiana.
Firma subito per dire NO a questa follia e difendere la verità, la famiglia e la libertà!