Conosciamo il cavallo come compagno di lavoro, di sport o animale terapeutico negli interventi assistiti.
Poco si sa invece dell’“uso” del cavallo nella Formazione Esperienziale.
La formazione esperienziale è un approccio educativo che si basa sull’apprendimento attraverso l’esperienza diretta e la riflessione su di essa. Questo metodo si discosta dalle solite modalità di insegnamento, in cui l’attenzione è spesso rivolta a lezioni frontali e a contenuti teorici, puntando invece a coinvolgere attivamente i partecipanti in attività pratiche e interattive. In pratica, con la formazione esperienziale si impara facendo.
È ampiamente utilizzata in contesti educativi, professionali, sportivi e di sviluppo personale. I temi trattati nei percorsi di formazione esperienziale sono tantissimi. Per citarne solo alcuni: teambuilding, leadership, comunicazione efficace, problem solving, autostima, fiducia, concentrazione, autonomia e fiducia in se stessi, ecc….
Ma che cosa c’entra il cavallo con la formazione esperienziale? Nel contesto della formazione esperienziale, l’interazione diretta con questo animale diventa un invito a esplorare e migliorare le competenze personali, come la comunicazione, la leadership, l’autoconsapevolezza, la gestione delle emozioni e tanto altro.
Vediamo molto brevemente alcuni degli argomenti su cui il cavallo ha grandi insegnamenti da lasciarci:
Comunicazione non verbale
Sappiamo bene che anche tra noi esseri umani, la comunicazione non verbale ha un ruolo prioritarioe quasi sempre è più eloquente delle parole stesse. Però noi tendiamo a trascurarla. I cavalli, in quanto prede, sono animali dotati di una sensibilità altissima che li rende capaci di percepire e rispondere alle vibrazioni emotive di chi li circonda. Interagendo con lui impariamo a comprendere l’importanza della comunicazione non verbale e diventiamo più consapevoli dei nostri segnali corporei, delle emozioni che trasmettiamo e di come queste influenzino le relazioni interpersonali.
Autoconsapevolezza e leadership
Il cavallo, animale da branco, ci spinge a sviluppare una leadership autentica, decisa e non aggressiva, autorevole e non autoritaria, basata sulla calma, sulla chiarezza e sul rispetto reciproco. Questo maestro non vuole essere dominato bensì essere condotto in modo chiaro, sincero e trasparente. Solo così possiamo diventare la sua guida e conquistarci la sua fiducia. Quale leader in contesti professionali e personali non vorrebbe avere queste caratteristiche?
Gestione delle emozioni
L’approccio con il cavallo permette di esplorare e lavorare sulle proprie emozioni. I cavalli rispondono come uno specchio a stati emotivi come la paura, l’ansia o la frustrazione, e queste risposte possono rivelare molto sul nostro stato d’animo. L’interazione con il cavallo offre quindi uno spazio sicuro per esplorare e gestire l’emotività, migliorando la nostra capacità di riconoscere e gestire le nostre emozioni.
Qui ed ora
Il cavallo vive il presente. Non si distrae per pensare al futuro. Spesso l’ansia nasce quando ci si preoccupa troppo di una situazione che non si è ancora avverata. Per il cavallo questo pensiero non esiste perché lui è sempre nel “qui ed ora”. Interagire con lui ci aiuta ad essere centrati, a vivere il momento ed a sviluppare un maggiore senso di presenza, un aspetto fondamentale per migliorare la propria consapevolezza in ogni situazione della vita.
Vedere le cose da un altro punto di vista
Il cavallo non parla la nostra lingua. Per farci capire dobbiamo quindi conoscere il suo sistema di comunicazione, molto diverso dal nostro. Questo costante mettersi nei suoi panni per capire come comunicare con lui, è un grande allenamento per la nostra mente a guardare le cose da un punto di vista diverso. Spesso nelle relazioni con gli altri le difficoltà nascono quando ci ostiniamo a rimanere nelle nostre modalità di comunicazione, senza considerare che chi ci sta di fronte può avere un modo di pensare e reagire diverso dal nostro. Il cavallo ci fa uscire costantemente dal nostro “modus operandi” costringendoci a guardare le cose da un altro punto di vista e, diventare così, più efficaci nella comunicazione.
Questi sono solo alcuni degli aspetti che possiamo lavorare con il cavallo, che quindi, diventa a tutti gli effetti un grande maestro di crescita. La sua presenza porta a una riflessione profonda sul proprio comportamento, sulle proprie emozioni e su come queste influenzano il mondo circostante, così come quello interiore.
Come si pratica la formazione esperienziale con il cavallo? E’ un’attività che si svolge principalmente con il lavoro da terra, quindi non si sale a cavallo e non sono assolutamente necessarie competenze equestri.
Che cavalli si “impiegano” nella la formazione esperienziale? Non c’è una razza specifica bensì si considera l’indole dell’animale; infatti si “usano” solitamente cavalli non paurosi, abituati e familiari con l’essere umano, di qualsiasi età o grandezza. E’ un’attività talmente poco invasiva e faticosa per l’animale che può essere svolta anche da cavalli anziani o compromessi per l’attività equestre agonistica. La formazione esperienziale permette di dare dignità ed importanza anche a quei cavalli che per vari motivi non possono più essere utilizzati per le attività equestri tradizionali; infatti, ciò che rende importante la presenza del cavallo non sono le sue caratteristiche di prestazione ma la dote relazionale che la natura gli ha dato fin dalla nascita.
Lavorare con i cavalli è un’esperienza sempre entusiasmante, alla scoperta di noi stessi, delle nostre capacità, dei nostri limiti, del nostro potenziale; e quello che è certo è che il cavallo ci insegna ad esseredelle persone migliori, non solo per gli altri, ma anche per noi stessi.
Sabina Antoniazzi
Articolo V Horse Academy
Ex dirigente d’ azienda, Istruttore FISE