La compravendita di cavalli rappresenta una transazione di particolare delicatezza, sia per il valore intrinseco dell’animale, sia per le implicazioni legali che ne derivano. L’equilibrio tra le tutele a favore del venditore e dell’acquirente si costruisce su un impianto normativo che varia a seconda della natura del venditore, della forma contrattuale adottata e delle garanzie concordate.
La distinzione tra venditore professionale e privato occasionale Uno degli aspetti fondamentali nella disciplina della compravendita di equidi è la differenziazione tra il venditore occasionale e il commerciante esperto. La normativa europea e nazionale prevede che, laddove il venditore sia un professionista del settore – allevatore o commerciante di cavalli – questi sia soggetto a una disciplina più stringente, finalizzata a tutelare l’acquirente-consumatore. Ciò implica, tra l’altro, l’applicazione delle garanzie per vizi della cosa venduta e delle norme a tutela del contraente più debole, inclusa la possibilità di recesso in determinati casi, nei quali grazie alle norme sul consumo, gli acquirenti hanno ancora più possibilità di ottenere ragione.
Diversamente, nel caso di un venditore occasionale, si applicano le regole ordinarie della vendita tra privati, con una maggiore libertà negoziale e una minore protezione per l’acquirente, il quale deve essere consapevole dei rischi insiti in tali transazioni.
I rischi reputazionali e la diffidenza nel settore equestre Storicamente, il commercio di cavalli è stato caratterizzato da una certa diffidenza nei confronti dei venditori, spesso percepiti come propensi a celare difetti dell’animale o a esaltarne le qualità oltre il reale.
Già nel Medioevo, la vendita di cavalli era circondata da un alone di scarsa affidabilità: si racconta di mercanti senza scrupoli che ricorrevano a espedienti ingannevoli per alterare temporaneamente l’aspetto e la vitalità del cavallo, come l’inserimento di zenzero nell’ano per simulare maggiore energia o l’uso dell’anguilla per aumentarne momentaneamente la vivacità. Questa fama negativa ha attraversato i secoli, consolidandosi nell’immaginario collettivo e rendendo il mercato equestre spesso vittima di pregiudizi.
Tuttavia, oggi più che mai, è necessario far cadere questo velo di sfiducia attraverso un approccio etico, trasparente e rigoroso. Operare con correttezza e sicurezza non solo tutela le parti coinvolte, ma consente di restituire dignità e affidabilità a un settore che merita di essere considerato con la stessa serietà di qualsiasi altro ambito commerciale. Strumenti come certificazioni veterinarie indipendenti, contratti dettagliati e database pubblici possono contribuire a risanare l’immagine della compravendita equina e a garantire transazioni eque per entrambe le parti.
L’importanza della forma scritta nel contratto di compravendita La redazione di un contratto scritto rappresenta uno strumento di tutela imprescindibile per entrambe le parti. Un contratto dettagliato dovrebbe includere:
• Identificazione precisa del cavallo, con eventuale certificazione di razza e microchip.
• Prezzo e modalità di pagamento.
• Clausole relative a garanzie sanitarie e dichiarazioni di conformità.
• Eventuali condizioni risolutive o sospensive (es. esito positivo della visita veterinaria pre-acquisto).
• Responsabilità e obblighi di ciascuna parte.
L’assistenza di un avvocato esperto in diritto equestre è fondamentale per evitare ambiguità interpretative e per garantire la conformità del contratto alle normative vigenti.
L’importanza di una banca dati nazionale sugli equidi Un’iniziativa di grande rilevanza per il settore sarebbe la creazione di una banca dati nazionale contenente informazioni certificate sugli equidi di un determinato allevamento. Un archivio dettagliato, che includa genealogia, stato di salute, attitudini e risultati agonistici, potrebbe favorire una maggiore trasparenza nelle transazioni e fornire agli acquirenti uno strumento affidabile per valutare il reale valore dell’animale.
Questo strumento non solo favorirebbe la sicurezza delle compravendite, ma contribuirebbe anche a innalzare la qualità e la reputazione del mercato equestre.
La vendita rateale: opportunità e garanzie La vendita rateale rappresenta una modalità di pagamento che può favorire l’accesso ai cavalli di alto valore, ma comporta rischi sia per il venditore che per l’acquirente. È essenziale predisporre garanzie adeguate, come la riserva di proprietà fino al saldo totale del prezzo o l’inserimento di fideiussioni bancarie, per evitare situazioni di inadempienza che potrebbero compromettere il buon esito della compravendita. Spesso tale modalità di vendita non viene accordata dal venditore all’acquirente, per timore che il pagamento non arrivi a buon fine, ma inserendo le giuste tutele e garanzie, se si offre tale opportunità all’acquirente si evita di perdere un potenziale affare.
Il Ruolo del Mediatore: l’importanza del mandato per iscritto Nel settore equestre, la figura del mediatore riveste un ruolo essenziale nella compravendita di cavalli, fungendo da trait d’union tra venditore e acquirente. Tuttavia, affinché la mediazione si svolga in un quadro di trasparenza e tutela per tutte le parti coinvolte, è imprescindibile che il mandato a vendere sia conferito per iscritto e strutturato con precisione, includendo tutte le clausole necessarie a disciplinare il rapporto.
In particolare, il contratto di mediazione deve indicare con chiarezza:
– il prezzo minimo a cui il cavallo può essere proposto in vendita;
– la percentuale di mediazione spettante al mediatore;
– la ripartizione dei costi di mantenimento del cavallo fino alla vendita;
– la durata del mandato;
– ogni altro elemento rilevante per prevenire controversie.
L’adozione di un contratto dettagliato non è soltanto una garanzia per venditori e acquirenti, ma anche uno strumento di tutela per i mediatori stessi, i quali operano con professionalità e integrità nel settore.
Questo approccio contrattuale consente di scongiurare episodi spiacevoli che, purtroppo, continuano a verificarsi nel mondo della compravendita di cavalli, con gravi ripercussioni per tutte le parti coinvolte.
Un caso emblematico è quello di un noto cavallo, recentemente balzato agli onori della cronaca equestre per un’intricata vicenda legale. L’animale, acquistato in buona fede, stava ottenendo straordinari successi in competizione, è stato oggetto di un sequestro cautelare giudiziario in occasione di Fiera Cavalli 2023 dove era atteso per competere ad una tappa di Coppa del Mondo.
A determinare tale provvedimento è stata l’azione legale intentata da un noto commerciante olandese, il quale ha lamentato il mancato pagamento da parte di un noto cavaliere italiano, che negli articoli di cronaca viene definito commerciante, ottenendo così il sequestro dell’equide, mentre l’acquirente aveva certamente saldato il prezzo pattuito a questo commerciante/mediatore. Quello che emerge in questo neppure tanto complicato rapporto contrattuale è la carenza di prova scritta quanto meno degli accordi intercorsi tra il commerciante olandese e il commerciante/mediatore italiano nonostante il valore indicato in oltre 2.000.000,00 di euro attribuito al cavallo, non conosco l’esito del procedimento, stante la natura prettamente cautelare del sequestro certamente il cavallo non concorre più in Italia dalla primavera del 2023.
Vicende come questa evidenziano quanto sia fondamentale regolamentare con precisione ogni passaggio della compravendita, al fine di tutelare le parti e garantire la sicurezza giuridica delle transazioni. Un contratto di compravendita chiaro e dettagliato non è soltanto un atto formale, ma una garanzia imprescindibile per chi opera con onestà e professionalità nel settore equestre, siano essi allevatori, commercianti, privati o mediatori. Scarsa chiarezza nelle transazioni conferma scarsa professionalità in capo al venditore sia esso privato o commerciante
La trasparenza e la certezza contrattuale rappresentano le basi di un mercato equo e solido, in cui la passione per il cavallo possa esprimersi senza il timore di incertezze giuridiche o spiacevoli controversie.
Il mercato equestre necessita di regole chiare e di una maggiore consapevolezza giuridica da parte degli operatori. L’affiancamento di professionisti esperti – avvocati specializzati in diritto equestre e veterinari noti per la loro integrità morale – può fare la differenza nel garantire transazioni trasparenti e sicure. La formalizzazione contrattuale, unitamente a strumenti innovativi come una banca dati equina nazionale, rappresenta la chiave per un mercato più equo e affidabile, tutelando al meglio gli interessi di venditori e acquirenti.
Nel prossimo articolo analizzeremo in dettaglio i diritti e i doveri dei proprietari di maneggi e dei loro ospiti tesserati.
Annalisa Tòdaro Codicé
Mi chiamo Annalisa Tòdaro Codicé e sono un avvocato per vocazione. Dopo aver conseguito la laurea in diritto penale minorile presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ho maturato una ricca esperienza lavorativa in Italia e all’estero, esplorando svariati rami e sfaccettature del diritto e, successivamente, fondando lo Studio Legale Tòdaro Codicé. l mio percorso professionale si intreccia in maniera unica con il mondo equestre: infatti, con mio marito Alessandro accompagniamo e sosteniamo la crescita sportiva di nostra figlia Giulia, giovane amazzone appassionata. Il tempo trascorso tra allenamenti e concorsi mi ha offerto l’opportunità di approfondire le molteplici sfaccettature del diritto equestre, un settore tanto affascinante quanto complesso.Ho iniziato casualmente occupandomi del mio primo caso di giustizia sportiva e, da lì, sono derivati altri incarichi di vario genere e consulenze nelle compravendite, tutelo con impegno acquirenti e venditori e aspiro ad una regolamentazione sempre più trasparente del settore.
Questo percorso mi ha condotto a una riflessione sempre più attenta sulle dinamiche giuridiche che regolano il mondo dell’equitazione, con l’obiettivo di contribuire alla tutela di amatori e professionistidel settore, stimolando trasparenza e regolamentazione.