Dalla Sanità Digitale al Metaverso

Ambiente, Natura & Salute

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Una sanità con servizi più economici, efficienti e di qualità è quella che si sta delineando con la rivoluzione digitale e data-driven, ma nel frattempo si sta andando anche oltre con il Metaverso.

La Commissione Europea, nel 2014, con l’Agenda digitale Europea, aveva stimato che ”il telemonitoraggio a domicilio per i pazienti cardiaci possa migliorare del 15% il tasso di sopravvivenza, ridurre del 26% i giorni di ricovero e far risparmiare il 10% delle spese infermieristiche”.

La progressiva digitalizzazione della sanità è un processo, irreversibile, in continua evoluzione e oramai in atto da vari anni, per realizzare opportunità aggiuntive e non sostitutive delle attuali modalità di assistenza sanitaria. Le applicazioni comportano il potenziamento dei percorsi diagnostico terapeutici, con la creazione di percorsi ibridi, in cui a “servizi fisici e prestazioni in presenza si possono associare e integrare servizi e prestazioni in digitale”: dal Fascicolo sanitario elettronico alla cartella clinica elettronica, alla telemedicina, ai CUP.

La sanità data-driven è sostanzialmente ancora ai suoi esordi, si sta sviluppando e sta acquisendo sempre più rilevanza in tempi piuttosto recenti e, per questo motivo, i dati a disposizione sulle implementazioni sono ancora relativamente limitati. Molti ritengono che siano ancora pochi i casi di effettiva applicazione nonostante gli studi, le linee guida e i principi cardine stabiliti. Nel PNRR la missione 6 Salute prevede un finanziamento di 19,7 miliardi e si articola in due componenti: reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale; Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Una quota rilevante delle risorse è destinata alla ricerca scientifica e al trasferimento tecnologico, quindi ad incrementare le competenze e il capitale umano del Servizio Sanitario Nazionale SSN, in particolare con la formazione del personale. A tali risorse si aggiungano quelle destinate dal «React EU» (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe) e dal Fondo Nazionale Complementare.

Pertanto per ottenere il massimo rendimento da tale “rivoluzione” occorre rinforzare le competenze digitali dei diversi attori del sistema, prioritariamente e con urgenza, attraverso l’informazione e la formazione diretta, trasversalmente, per le figure professionali sanitarie, tecniche e amministrative, come ribadito al Forum Nazionale Salute Digitale. Il Forum è sorto in questi giorni dalla collaborazione tra istituzioni di rilievo come il Ministero della SaluteAgenas e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, per promuovere e facilitare l’adozione delle tecnologie digitali all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

.Gli investimenti nella formazione del personale devono riguardare ambiti come la cartella clinica elettronica, la telemedicina, ma anche privacy, sicurezza dei dati e strumenti informatici di base. Agendo in tal senso potrà essere garantita l’interoperabilità tra i servizi e le applicazioni dell’intero ecosistema sanitario digitalizzato.

Mentre ci si adopera per tenere il passo alle realtà già all’avanguardia in tema di Sanità Digitale, o sanità elettronica E-Health, ecco che già si prospetta una nuova fase dell’innovazione tecnologica: il passaggio dal mondo digitale a quello virtuale.

Il Metaverso è uno spazio tridimensionale virtuale all’interno del quale le persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire. Un ambiente non reale, virtuale, che si sovrappone al mondo fisico della vita reale, permettendo agli utenti di interagire in modo più diretto rispetto ai comuni social network, partecipando anche a varie attività in modo coinvolgente, immersivo.  Può contribuire al 2,8% del PIL mondiale con una stima di 35-65 miliardi di euro per il 2025.

I software di intelligenza artificiale, elaborando enormi quantità di dati, ricostruiscono la realtà in rappresentazioni olografiche, quindi con l’uso di visori, occhiali digitali o sensori gli utenti interagiscono vivendo una esperienza immersiva e multidimensionale.

Non più “semplicemente” un mondo digitalizzato, di banche dati in formato elettronico a cui accedere, ma un mondo virtuale strettamente interconnesso con la realtà, nel quale è possibile interagire con molti altri attori. Nel Metaverso confluiscono una serie di tecnologie, in una rete composta da mondi virtuali “collaborativi e immersivi”, dove gli utenti possono interagire, lavorando, facendo acquisti, partecipando a varie attività ad esempio ludiche, formative, utilizzando degli avatar personalizzati, in piacevoli spazi virtuali creati per riprodurre la realtà desiderata.

Uno dei settori all’avanguardia in cui originariamente è stato applicato è il mondo dei videogiochi, ma le applicazioni in realtà possono essere numerose e consentono di realizzare varie attività di tipo sociale, economico, educativo. Tra i vari settori che iniziano a essere interessati dal metaverso abbiamo l’entertainment ma anche il fashion, il banking, e persino l’ambito sanitario.

Alcune sperimentazioni, implementate nel 2024 dal Comune di Abbadia San Salvatore in provincia di Siena, hanno comportato il riconoscimento di un premio alla Asl Toscana Sud Est da parte del Politecnico di Milano e di Osservatori.net Digital Innovation, corrisposto durante il convegno “Sanità digitale: trasformare il presente per un futuro sostenibile”.

Il progetto, diretto al potenziamento della sanità territoriale, ha riguardato la Casa della salute, per rendere disponibili al paziente i servizi sanitari in modalità remota. Indossando un visore, l’assistito può interagire con gli avatar digitali dei medici oppure può partecipare a una seduta di fisioterapia, di consulenza psicologica, ma anche ad attività socioculturali. Sono state illustrate anche le opportunità di creare degli sportelli digitali decentrati e delle televisite.  Obiettivo è quello di abbattere le barriere logistiche che precludono ad alcuni l’accesso immediato ai servizi di assistenza per la propria salute.

Un altro esempio tutto italiano riguarda l’Azienda ospedaliero Universitaria di Cagliari che con gli Oculus, visori in dotazione agli assistiti e l’assistente virtuale in 3D Anna, ha recentemente inaugurato, il 24 ottobre 2024,  il primo ospedale virtuale in Italia ricorrendo al provider Spatial.io. Sta valutando di ampliare il catalogo dei servizi offerti, un nuovo progetto per offrire servizi di cure palliative, terapia del dolore, formazione.

Iniziative pionieristiche che potenziano la sanità territoriale con i pazienti e i medici “collocati” in nuovi spazi virtuali/fisici con una disponibilità e accessibilità continua.

Ulteriori esempi si hanno nelle realtà ospedaliere come quella dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII a Bari, dove in una sperimentazione si adoperano i visori di realtà virtuale per vincere anche la paura degli aghi e ridurre i farmaci sedativi durante gli interventi con accessi vascolari nei bambini.

In ambito chirurgico, inoltre, il metaverso si integra con le tecnologie della robotica per rendere gli interventi sempre meno invasivi e per simulare casi clinici con pazienti virtuali, i digital twin, rappresentazioni digitali di esseri umani nel mondo virtuale, per una esperienza altamente immersiva per lo studente.

Sviluppare servizi sanitari nell’ambiente del metaverso offre certamente enormi e nuove potenzialità, ma genera anche notevoli problematiche dal punto di vista della protezione dei dati personali, considerando la tipologia dei dati trattati nell’ambito medico-sanitario, quindi per gli aspetti legali ed etici.

 

 

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