A Roma si respira aria di federalismo europeo, lontano dai partiti e con l’aiuto di uno sparuto gruppetto di sindaci, aiutati da una cospicua presenza del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico.
In cinquantamila si sono dati appuntamento a Piazza del Popolo, con l’autentico slogan siglato e vidimato da Michele Serra di Repubblica, dalla presenza di Paolo Gentiloni e Dario Franceschini, l’ala più rappresentativa del Partito Democratico che grida ai quattro venti il Federalismo Europeo, con le osservazioni in tema europeista di Elly Schlein.
La segretaria DEM, ha colto l’occasione per rimarcare le difese di un’Europam schiacciata in una morsa che da una parte vede la politica aggressiva di Donald Trump, dall’altra l’avanzare dei carri armati russi, che hanno spinto Ursula Von der Leyen a varare il piano di riarmo degli stati nell’area UE.
Assenti le forze di centro destra, ma poco importa. “Non perdiamoci di vista”, ha detto Michele Serra aprendo la giornata di vitale importanza per il futuro dell’Europa.
Europa sì, ma con la costante dinamica federalista, totalmente assente e con il proposito di pace che manca e per il futuro, pare non ci siano speranze, viste le azioni intraprese dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i timori di una guerra commerciale in atto, che potrebbe danneggiare ulteriormente l’Italia e il resto dell’UE.
Tuttavia, non possiamo trascurare il tema centrale dei manifestanti a Piazza del Popolo, solo un piccolo preambolo rivolto alle forze di maggioranza orientate all’Atlantismo? In vena di neutralizzare la minaccia russa? Oppure in attesa di nuove disposizioni da Washington, magari aspettando il tanto caro atteso accordo sulle terre rare? Fatto sta che il riarmo è diventato fattibile a tutti gli effetti, lo stesso Paolo Gentiloni, guru di Bruxelles è favorevole, ascoltando i pareri di Elly Schlein contraria al riarmo e per soluzioni più pacifiste. Ma a Piazza del Popolo, non si deve politicizzare la manifestazione, occorre ribadire il tema centrale della giornata con tutte le rappresentanze sindacali presenti, Maurizio Landini in testa e con Calenda altrettanto presente, ma tutti con l’obbiettivo della pace e della difesa di un’Europa migliore, quindi; Europeismo, pace e federalismo.
Attori, comici, artisti, scrittori e associazioni, tutti sotto l’unica bandiera della pace e dell’Europa e con lo stesso e unico slogan di Serra: Non perdiamoci di vista.
Roberto Vecchioni, Jovanotti, Pennac, Paolo Virzì, ma si, sciarpe con i colori della pace, la nota soave e positiva della manifestazione suona il canto che accomuna i pacifisti, i federalisti e gli europeisti, peccato che i fatti parlano di tutt’altro e volgendo lo sguardo a est, ci si rende conto che la macchina politica russa si muove in perfetta sinergia con la macchina bellica russa, impegnata a circondare un migliaio di soldati ucraini nella regione del Kusrk, ormai sotto il controllo militare delle forze moscovite. Bisogna pur dire che c’è tutta l’intenzione di far sentire la voce del popolo contro la guerra, attraverso questa importante manifestazione, bisogna pur dire anche che i governi devono confrontarsi con una delle più semplici leggi dell’economia: Le scelte alternative, la spesa tra burro e cannoni e valutarne l’impatto sul connettivo socio economico.
In una grande e importante manifestazione, come quella di piazza del popolo, il centro destra rimane a guardare, l’ambiente politicizzato viene smorzato da Elly Schlein, che su tutti al di là di polemiche e malintesi, rimarca l’importanza dell’Europeismo federale, “godiamoci la giornata”, ha affermato in piena manifestazione, riuscendo almeno, qualche volta a pilotare le sinistre verso un unico pensiero: pace e federalismo.
Pace, ascolto e comprensione, le parole chiave scelte da Michele Serra nel palco, rivolte a tutti i politici.
Sicuramente, un elogio a Michele Serra, che nel complesso gioco politico di Bruxelles alza la voce cercando di attirare l’attenzione dei potenti di turno. Scusate la semplicità delle parole, ma a Piazza del Popolo Michele Serra evoca ed elogia l’entità dell’ascolto, del dialogo e della comprensione in poche semplici parole: “Cercate, per favore, di parlarvi e di ascoltarvi” , altra dolce melodia di un linguaggio che mette al primo posto i doni dell’ascolto e del dialogo.