Per la Cultura della Vita. Associazione Carlo Casini

Comunicati stampa

Di

Un pensiero, una testimonianza ed una Associazione nata per i 50 anni di impegno per il rinnovamento della società. Dalle parole della figlia di Carlo Casini, Marina Casini, presidente Movimento per la Vita 

di Michela Cinquilli

Perché è nata l’Associazione Amici di Carlo Casini?

Rispondo con le parole del Presidente dell’Associazione “Amici di Carlo Casini”, Angelo Passaleva, e dei coordinatori della rete Amici di Carlo Casini, Anna e Alberto Friso: «dal 23 marzo del 2020, giorno della partenza per il Cielo dell’on. Carlo Casini, sta giungendo da ogni dove una voce di crescente ammirazione, stima e gratitudine per il suo illuminato pensiero e per l’impegno generosamente profuso in campo giuridico, politico, sociale ed ecclesiale.

Sostenuto dal profondo anelito a mettere in pratica il Vangelo, la sua è stata una vita interamente improntata al dono di sé nella costante tensione a perseguire il bene comune, un raro esempio di laico cristiano che ha saputo testimoniare Cristo nel suo agire familiare, professionale, sociale. Una determinazione, quella di Carlo, che è proseguita anche quando la devastante malattia finale lo ha portato ad affrontare vette eroiche». In questi quasi cinque anni sono arrivate molte testimonianze sul babbo raccolte in libri o pubblicate su Avvenire sia nell’edizione cartacea, sia nella versione online, sia nella newsletter.

Dovrei poi parlare delle pubblicazioni di suoi scritti e dei convegni fatti su di lui, ma non voglio appesantire il lettore. Dico solo che prima dell’Associazione, e adesso in collaborazione con essa, erano nate due iniziative: nel marzo 2021, il “Rosario del 23 con e per Carlo Casini”, coordinato da Marco Caponi,  un appuntamento di preghiera mensile molto partecipato che ha dato impulso e alimento a una vera e propria comunità orante; la “rete Amici di Carlo Casini”,  è nata in maniera spontanea, nella primavera del 2023 ed è coordinata, appunto, dai coniugi Anna e Alberto Friso. Una rete in cui si condividono pensieri del babbo (“In compagnia di Carlo” è il nome della rubrica del lunedì), eventi a suo riguardo, testimonianze.

Le moltissime persone che aderiscono alla rete sono fortemente convinte che i segni dell’azione dello Spirito Santo nella vita del babbo siano tali e tanti da doverne richiedere il riconoscimento pubblico. Ecco, quindi, che il 9 luglio scorso è stata formalmente costituita a Roma, di fronte all’autorità notarile, su iniziativa della famiglia e di alcuni amici stretti, l’Associazione “Amici di Carlo Casini”. Il 9 luglio non è casuale: corrisponde alla data di nascita di mia mamma Maria e il suggerimento è venuto da un sacerdote amico pensando alla profonda comunione di Carlo e Maria. Ci è sembrata subito una bella idea e siamo stati tutti d’accordo.

Cosa si propone nello specifico l’Associazione che avete costituito il 9 luglio 2023 ? C’è un collegamento con l’apertura della Causa di Canonizzazione che in molti auspicano e richiedono?

L’Associazione di propone di mantenere viva la memoria del babbo, far conoscere il suo pensiero illuminato e profetico, la sua straordinaria opera, la sua spiritualità che sgorga allo sguardo che contempla la dignità umana nel più povero dei poveri – il bambino non ancora nato – rendendo così evidente il valore di ognuno, specialmente nei momenti di fragilità. Tra gli scopi dell’associazione, infatti, lo statuto indica quelli di «custodire e diffondere il patrimonio intellettuale, culturale, sociale, giuridico, legislativo, politico e spirituale di Carlo Casini; raccogliere l’opinione diffusa tra i fedeli circa la purità e l’integrità della sua vita, delle sue virtù umane e cristiane, del suo pensiero, delle opere e della sua spiritualità; diffondere la fama di santità di Carlo attraverso ogni mezzo di comunicazione».

L’Associazione si pone anche la finalità di chiedere ufficialmente – l’anno prossimo, allo scadere dei cinque anni dalla nascita al Cielo di Carlo – l’apertura della causa di beatificazione. In molti chiedono l’avvio della Causa e se l’aspettano. Cogliamo questa possibilità come sorgente di Grazia che la Chiesa offre per «perseguire – come si legge nello statuto – la personale santificazione di tutti i membri, attraverso la pratica della vita cristiana e l’imitazione delle virtù di Carlo Casini, soprattutto il suo amore verso Dio e verso il prossimo».

C’è la possibilità di aderire all’Associazione e se sì, come sarebbe possibile?

Possono aderire singoli, o soggetti collettivi come associazioni, enti, parrocchie, movimenti. Bisogna, però, prima perfezionare tutte le pratiche necessarie e iscrivere l’Associazione al RUNTS (registro unico nazionale del terzo settore). Per il momento chi desidera segnalarsi per ricevere informazioni sulle modalità per aderire, può inviare una mail a amicidicarlocasini@gmail.com

C’è la possibilità di fare donazioni?

Sì, perché l’Associazione Amici di Carlo Casini è anche strumento valido per raccogliere i fondi che serviranno sia per una divulgazione sempre più a largo raggio del pensiero e della fama di Carlo che per coprire i costi che si presenteranno nello svolgimento del processo.  Avendo richiesto per essa lo status di ETS (Ente Terzo Settore) le sottoscrizioni – che sono già aperte –  se tracciabili saranno deducibili o detraibili nella dichiarazione dei redditi. Basterà effettuarne il versamento, di qualsiasi importo, attraverso Banca Intesa S. Paolo, IBAN IT51Z0306909606100000405325. Sempre nella dichiarazione dei redditi, si potrà anche devolvere gratuitamente all’Associazione Carlo Casini (Codice Fiscale 96604040582) il proprio 5×1000.

L’Associazione come interagirà con il Movimento per la Vita? Sarà uno strumento di supporto?

Come in altre occasioni ho precisato, parlerei di rapporto di collaborazione. L’Associazione si concentra su ciò che di Carlo Casini è già presente nel Movimento per la Vita dando ulteriore diffusione al suo messaggio e alla sua testimonianza; inoltre, si pone come punto di raccolta, raccordo e promozione, per così dire, circa tutto ciò che si muove attorno alla sua figura. Le finalità del Movimento per la Vita sono ovviamente più ampie di quelle dell’Associazione, nello stesso tempo, però, il patrimonio intellettuale e spirituale di Carlo Casini continua ad essere indispensabile per infondere energia positiva e al Movimento per la Vita. Dico questo pensando soprattutto ai giovani.

Mi può condividere alcuni ricordi che lei ha nel cuore di suo padre come figlia?

È una domanda che mi è stata rivolta anche altre in occasioni e mi trovo nell’imbarazzo della scelta, perché i ricordi sono davvero tanti. Per una risposta più completa mi permetto di rimandare al libro curato da Stefano Stimamiglio, “Carlo Casini storia privata di un testimone del nostro tempo” (San Paolo 2023), dove ci sono anche ricordi di mia mamma, dei miei fratelli e di altri familiari. In una battuta, dico che era un padre da cui ci si sentiva amati e compresi, correggeva senza mai mortificare e incoraggiava sempre.

Ha vissuto la sua paternità con semplicità, cercando di dare il buon esempio, aiutandoci a crescere, ci ha dato delle solide radici e fiducia nel futuro. Era attento alla nostra formazione, proponeva ma non insisteva, rispettando la libertà e i tempi di ognuno; fermo, ma non severo. Non si dava mai arie, anzi, si faceva tutto a tutti, senza mai far pesare ciò che faceva. Infondeva serenità e sicurezza. Tempo fa qualcuno ha detto che «con Carlo si respirava aria di Cielo». Posso dire che anche io ho avuto più di una volta questa sensazione. Proprio nel mondo ma non del mondo! Spesso vedendo come si comportava pensavo alla “preghiera semplice” di San Francesco: “Signore, fa di me uno strumento della tua pace: dove è odio, fa ch’io porti amore…”. È stato anche “padre” per molti, nel senso che sapeva generare il Bene nella vita delle persone.

Qual è lo stato della legge 194 del 1978 che disciplina in Italia il diritto di accesso all’aborto?

È lo stato di una legge che viene interpretata e applicata come se sancisse espressamente il diritto di aborto, ma questo la legge non lo afferma espressamente. D’altra parte, va detto che le parti che manifestano una tenue “preferenza per la nascita” – che ci sono e sono da valorizzare – sono ambigue e perciò facilmente disattese, trascurate e ignorabili. Anche qui rinvierei a un libro di prossima uscita per i tipi della Ares che si intitola: “Il diritto di nascere. Storia e prospettive della legge 194”. Ho collaborato con Chiara Mantovani e Marco Invernizzi per scriverlo e la mia parte è sottoforma di intervista. Penso che in quelle pagine si possa trovare anche una risposta piuttosto esaustiva alla questione dello “stato della legge”.

Cosa ritiene davvero importante oggi sul fronte della vita nascente e della maternità durante la gravidanza?

Oggi come oggi la questione fondamentale è riconoscere a tutti i livelli  che il concepito come uno di noi (la scienza e la ragione lo dimostrano) e farsi prossimi delle donne che si trovano di fronte a una gravidanza problematica o inattesa. È questa la mission del Movimento per la Vita che con i suoi Centri di Aiuto alla Vita (CAV) – oggi 350 in tutta Italia – ha visto nascere, dal 1975, 280.000 bambini con la gioia delle loro mamme. Una mission che coinvolge anche le case di accoglienza e i servizi Progetto Gemma e SOS vita. Una collaudata esperienza, esemplare e straordinaria.  Certo, se pensiamo all’enorme cifra di circa 6.250.000 aborti dal 1878 al 2021 (mancano ancora i dati ufficiali degli ultimi anni), la cifra dei bimbi nati grazie ai CAV sembra piccola, ma sappiamo che “Chi salva una vita salva il mondo intero”!

Il riconoscimento del concepito come un figlio e la condivisione delle difficoltà e delle preoccupazioni della sua mamma fa emergere l’innato coraggio delle donne e restituisce loro la libertà di accogliere il figlio insieme all’autostima e alla fiducia. Bisogna lavorare tutti insieme in questa direzione. Il prossimo anno, anno del Giubileo della Speranza, il Movimento per la Vta italiano festeggerà il cinquantesimo anniversario dei CAV! Una occasione unica per riflettere più a fondo sulla meraviglia della vita umana, rilanciare proposte di accoglienza e solidarietà verso le maternità difficili o non attese, ripetere che «per ritrovare speranza bisogna avere il coraggio di dire la verità: la vita di ogni uomo è sacra».

Un pensiero conclusivo?

Concludo con un augurio del babbo, tratto dall’editoriale pubblicato sulla rivista “Sì alla Vita” del gennaio 2000; è l’augurio alla luce del quale è nata l’Associazione Amici di Carlo Casini: «Auguri, perché ciascuno di noi sia strumento attivo di riconciliazione. Auguri, affinché al centro della riconciliazione vi sia il senso misterioso e grande della vita umana. Auguri, perché possiamo, tutti insieme, essere una forza di ricomposizione  morale, culturale, civile, e sociale». Mi pare che ci siano ragioni per vivere la speranza!

 

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