Spettacolo falso e non autorizzato

Teatro

Di

Il teatro come atto di resistenza alla censura e al potere

Spettacolo falso e non autorizzato (A Mirror), di Sam Holcroft, con la regia di Giancarlo Nicoletti, in scena fino al 30 marzo alla Sala Umberto di Roma, esplora il concetto di “teatro nel teatro”, in un complesso intreccio di ruoli e di verità che sfumano in uno scambio dinamico tra attori e pubblico.

 

Il lavoro, che approda in Italia dopo il successo in Inghilterra, affronta temi complessi come la censura e la libertà di espressione. Il motore narrativo è il matrimonio di Nina e Leo, celebrato nell’elegante sala eventi di uno stato totalitario, in cui le opere teatrali e cinematografiche devono passare il vaglio della censura del Ministero. Ma quella che sembra una cerimonia, all’apparenza ordinaria, si trasforma ben presto in un atto di rivolta, dove l’illusione della realtà coinvolge il pubblico in “una performance clandestina e non autorizzata”.

 

La regia e l’adattamento italiano accentuano il contrasto fra comicità e drammaticità. Il gioco, e la dimensione meta-teatrale, invitano a interrogarsi sul ruolo degli artisti e sulla necessità di raccontare storie, anche a rischio di compromettere la propria libertà.

 

Un racconto su più piani

La struttura drammaturgica, tra diversi piani narrativi, come in un sistema di scatole cinesi, spinge il pubblico a confrontarsi con l’eterna dicotomia tra finzione scenica e realtà vissuta. Il risultato è un lavoro di grande attualità che affronta temi universali come la libertà d’espressione e gli strumenti con cui i potenti manipolano la verità a proprio esclusivo vantaggio.

l’attore Ninni Bruschetta (ph Paolo Soriani)

Il cast, composto da Ninni Bruschetta, Claudio “Greg” Gregori, Fabrizio Colica e Paola Michelini, è perfettamente allineato al ritmo serrato e surreale della narrazione. La scenografia di Alessandro Chiti e la colonna sonora di Mario Incudine contribuiscono a creare un’atmosfera di costante incertezza e la distinzione, tra ciò che appare e ciò che si cela dietro le quinte, è sempre messa in discussione.

Il disegno luci di Sofia Xella e i costumi di Giulia Pagliarulo completano l’opera e pongono interrogativi sul ruolo dell’arte e sull’uso della verità nei contesti politici e sociali.

 

Teatro e potere

Nicoletti, in definitiva, riflette sulla condizione degli artisti, chiamati spesso a confrontarsi con il potere, ma anche sul potere delle storie in grado, se ben raccontate, di cambiare le sorti del mondo.

“Spettacolo falso e non autorizzato” diventa così “un’indagine” sull’importanza della libertà di espressione e sul coraggio di affrontare le conseguenze del proprio impegno artistico, che può condurre fino alla prigione. Come suggerisce la regia, il pubblico deve essere pronto a diventare parte di questo processo e a vivere, fino all’epilogo finale, un inaspettato e forse liberatorio atto di insubordinazione.

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