“Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità.
Nella malattia, la guerra mi sembra ancora più assurda”. Confrontate queste parole di papa Francesco e con le seguenti parole di una strana suora che era a Piazza del Popolo, a Roma il 15 aprile: “Se non abbiamo le armi moriremo, noi che siamo portatori dei valori della pace”. E giudicate voi chi dei due può essere definito vero cristiano, chi dei due è vicino al vangelo, e chi è lontano dal vangelo. La suorina non lo sa, evidentemente non conosce abbastanza il vangelo, ma anche un bambino che ha fatto la prima comunione sa che Gesù era contrario a qualsiasi forma di violenza. Ma lasciamo stare il vangelo, e parliamo della situazione attuale.
Da chi dobbiamo difenderci? Dalla Russia? Conviene allora ricordare altre parole del Papa di qualche tempo fa: “L’abbaiare della Nato alle porte di Mosca…”. La Russia reagisce solo se le si ringhia contro. Se non ringhiamo contro la Russia, non abbiamo bisogno di armi. Dite la verità, voi che fareste se il vostro dirimpettaio si accingesse a piazzare nel suo balcone una mitragliatrice puntata contro la vostra finestra?
Ovviamente, anche l’azione violenta di Putin, sebbene comprensibile, è contraria al vangelo.