Concorso Completo: due considerazioni sulla disciplina, e qualche proposito

Equitazione

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La disciplina di completo è esattamente ciò che il significato dello stesso nome trasmette. Per esprimere in maniera molto chiaro ed inequivocabile questa specialità FORMA il cavaliere in modo da farlo diventare un “uomo/donna di cavalli “. E cosa si intende con questa affermazione?
che è in assoluto la disciplina che più di ogni altra prepara le basi per una conoscenza ed una competenza a 360°, ossia “una formazione completa”.

Si impara a montare un cavallo sia dentro che fuori dal campo e si affrontano le tre discipline olimpiche, si impara la vera gestione e cura del cavallo sempre, anche durante le trasferte in gara ( si passa dalla alim ntazione a tenere il box, a pulire e prendersi cura personalmente del proprio cavallo, a controllare le “gambe”, a farlo passeggiare, a fare le cretate…. a sellare e disellare e tanto altro ancora, l’elenco è infinito). Sostanzialmente il Completo ci permette di fare una vera esperienza dalla
A alla Z, ecco perché si è fatto riferimento a “diventare uomo/donna di cavalli”.
Inoltre coinvolge molto anche tutti i genitori, e questo è ben “noto” ai familiari, poiché richiede la loro massima disponibilità e ciò non sempre è agevole proprio per il fatto che necessità di un super coordinamento tra tanti impegni familiari.
Questo nel contempo però permette loro di prendere parte e di condividere la passione dei propri figli. Non stanno fuori campo ma vivono tout court i momenti della gara coi propri figli. In un mondo dove è sempre più difficile ritagliare tempo
per stare assieme, il completo permette e oserei dire che richiede ai genitori di essere presenti.
Fatta questa doverosa premessa, è bene evidenziare che l’allenamento per il Completo, che è un vero e proprio allenamento, comporta di lavorare i cavalli su terreni naturali che poi aiutano i cavalli a sviluppare una resistenza maggiore
rispetto al lavoro quotidiano su superfici artificiali perfettamente piane. I cavalli sono preparati facendo un lavoro vario ed alternato: passeggiate, lavoro sui campi in sabbia e sull’erba utilizzando saliscendi e dislivelli che, a ben vedere, facilitano per il cavallo l’acquisizione di un maggiore equilibrio, di aumentare la resistenza e il fiato.

In virtù di queste molteplici e straordinarie caratteristiche la disciplina del Completo dovrebbe essere maggiormente diffusa e facilitata, prima di tutto da un punto di vista culturale e di acquisizione di una corretta mentalità, e proprio per questo motivo un suggerimento per sviluppare un maggior interesse potrebbe essere di iniziare con la partecipazione a gare in cui oltre alla classifica della gara di Completo ci fosse anche la possibilità di una classifica formata da due prove anziché da tre ( dressage e salto ostacoli, oppure una classifica di salto ostacoli e cross) . Probabilmente in questo modo si potrebbero aumentare i numeri per i comitati organizzatori e allo stesso tempo avvicinare via via più persone al mondo meraviglioso di questa disciplina.

Altro aspetto importante sarebbe quello di sostenere il gruppo degli atleti amatori, per i quali si potrebbe redigere un elenco di coach qualificati. Questi ultimi potrebbero essere contattati  dal comitato organizzatore per essere presenti alle gare di completo per fare course walking e dare assistenza alle persone che sono senza il proprio istruttore.

Ancora nell’ottica di promuovere la diffusione di questa disciplina si dovrebbe dare più importanza al gruppo Under 25. Si tratterebbe di stabilire un programma ad hoc per coloro che sono arrivati a fare le gare di 3* più tardi ma che hanno l’obiettivo di crescere.
Infatti a mio avviso, l’obbiettivo non deve fermarsi alla programmazione per le attività degli under 21, ma dovrebbe guardare un po’ più in là e coinvolgere persone giovani che possono dare il loro contributo anche a livelli più alti.
In Inghilterra, tanto per citare qualche esempio, c’è un programma proprio per questo gruppo strutturato in webinars, stage, informazione per programmare le gare ecc.
Concluderei dicendo che vedere un cavaliere o amazzone che galoppano in campagna in armonia e completa fiducia mi da un’emozione di bellezza, di naturalezza, ed Armonia imparagonabili.

Un Istruttore Fise, una vera persona di sport.

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