Il Bif&st – Bari International Film Festival ha inaugurato la sua edizione 2025 con un evento speciale che ha riscosso grande successo: la proiezione di Cuore selvaggio (Wild at Heart), il cult movie del 1990 diretto da David Lynch. La serata, organizzata in collaborazione con Lucky Red, ha reso omaggio al visionario regista statunitense, celebrando una delle sue opere più iconiche.
Il pubblico ha accolto con entusiasmo la visione del film, che mescola romanticismo, violenza e surrealismo nella travolgente storia d’amore tra due anime tormentate in fuga dal mondo.
Ad arricchire la serata è stata l’introduzione di Oscar Iarussi, direttore artistico del festival, che ha offerto una chiave di lettura profonda e appassionata sul film e sull’universo lynchiano. Iarussi ha evidenziato come Lynch riesca a trasformare l’immaginario del cinema americano — dal noir al road movie — in una parabola onirica sull’amore e sull’alienazione.
Nel cuore pulsante della storia ci sono Sailor Ripley e Lula Pace Fortune. Lui, un giovane appena uscito di prigione, con l’animo ribelle e il giubbotto di pelle come unica certezza identitaria; lei, una ragazza fragile e tormentata, reduce da un trauma mai superato. L’incontro tra i due è esplosivo: un amore viscerale, primitivo, che diventa presto una fuga verso l’ignoto. La loro meta è il Texas, simbolo di libertà e redenzione, ma sulle loro tracce si scatena una caccia implacabile orchestrata dalla madre di Lula, figura grottesca e manipolatrice, respinta da Sailor e accecata da rancore.
I killer assoldati dalla donna — vecchi amanti, personaggi al limite del reale, quasi caricature del male — trasformano il viaggio dei due protagonisti in una discesa negli inferi dell’America più profonda e disturbante. Eppure, tra violenza e allucinazioni, Cuore selvaggio resta una storia d’amore disperata, che resiste a ogni tentazione di cinismo.
Il film, nel suo linguaggio iperbolico e visionario, conserva una straordinaria attualità: parla di un’umanità disorientata, in cerca di una via di fuga da un sistema familiare e sociale tossico, dove l’amore diventa l’unico rifugio possibile. Sailor e Lula, con le loro fragilità, incarnano una generazione alla deriva, segnata dalla violenza ma ancora capace di credere nella salvezza.
Con questo omaggio a Lynch, il Bif&st ha aperto un’edizione che si preannuncia densa di riflessioni e grande cinema, riaffermando il valore culturale e politico del linguaggio filmico come specchio, talvolta deformante ma sempre necessario, del nostro tempo.
Massimo Longo